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Giornata Mondiale dello Yoga, ma in Italia succede ben altro!

A pochi giorni dalla celebrazione della III Giornata Mondiale dello Yoga indetta dall’Organizzazione delle Nazioni Unite, dopo la storica visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al CONI e alla luce della sua esortazione affinché lo sport sia “diritto di tutti”, appare sempre più incomprensibile la ragione dell’esclusione dello Yoga dalle discipline riconosciute dal CONI.
del 20/06/17 -

Per contrastare gli effetti e le gravi conseguenze di questa clamorosa decisione, il mondo dello Yoga si è mobilitato con una petizione rivolta al Presidente del CONI e al Ministro dello Sport, affinché venga ritirata o modificata la delibera che esclude lo Yoga (e non solo) dall’elenco delle discipline riconosciute.

La visita al CONI di pochi giorni fa è stata, per il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, l’occasione per ribadire che lo sport è “educazione, rispetto e cultura” e che si fonda “su principi di lealtà e di correttezza”, tutte caratteristiche inderogabili anche della secolare tradizione dello Yoga!

A maggior ragione, si torna a chiedere un ripensamento rispetto al contenuto delle delibere n. 1566, 1568 e 1569 - è scritto in una nota di yogalibero.it, portale che riunisce associazioni, insegnanti e semplici praticanti - oppure, in alternativa, si chiede l’approvazione di una normativa specifica di settore che possa consentire ad Associazioni, Scuole e insegnanti di continuare a usufruire di quelle tutele fiscali e assicurative che fino a ora hanno reso possibile l’accesso alla pratica per tutti i potenziali interessati, un’utenza stimata oggi in Italia in circa 2 milioni di persone.

In questi giorni, le adesioni da parte di insegnanti e semplici praticanti di Yoga alla petizione rivolta al presidente del CONI, Giovanni Malagò, e al Ministro dello Sport, Luca Lotti, a tutela dell’associazionismo sportivo, continuano a crescere e sono nell’ordine delle migliaia.

Sono altre le esclusioni eccellenti: associazioni, istruttori e praticanti di Minibasket, Pilates, Gatka (o spada indiana), Crossfit, Krav Maga, MMA, Parkour, Arti Circensi e Arti Acrobatiche partecipano a questa battaglia per il diritto alla pratica sportiva senza alcuna preclusione o distinzione.

“Qualora - è scritto in conclusione nella nota - la scelta del CONI fosse motivata dal fatto che lo Yoga non può più essere considerato uno ‘sport’ in senso pieno, si è curiosi di comprendere le ragioni dell’esclusione del Minibasket e delle altre discipline, avendo altresì scelto di includere nell’elenco la Trottola, il Bridge, la Morra o il Lancio del Formaggio!”.

Rif. http://www.yogalibero.it



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