Gli aspetti problematici della genitorialità

Sul sito di Psicologi Italiani la Dott.ssa Serena Vallana spiega parla degli aspetti problematici del diventare genitori.
del 22/01/15 -

La nascita del primo figlio è un evento che comporta da un lato un’immensa gioia, dall’altro implica una serie di problematiche che troppo spesso vengono vissute come tabù dai genitori stessi e dalla rete sociale che li circonda. I neo-genitori sanno quanto questo sia faticoso e talvolta fonte di conflitti interpersonali e interiori, ma spesso è difficile parlarne perché ci si sente sottoposti a un insostenibile giudizio sociale.

L’avere un bambino ha un grande valore sia per la realizzazione personale, sia di coppia però spesso sul bambino desiderato e immaginato si proiettano grandi aspettative, fatto che, e questo per alcuni versi rischia di far perdere di vista la sua esistenza come individuo a favore della soddisfazione personale e della gratificazione dei bisogni dei genitori. Quando le aspettative sono irrealistiche e irrealizzabili, o ancora di più di fronte a bambini che hanno dei problemi, i genitori sperimentano frustrazione e senso di incapacità e ciò è rischioso per il benessere del figlio e per l’armonia della coppia.

Esistono diversi tipi di coppie, che affrontano la nascita di un bambino in modo problematico. Per esempio, le cosiddette coppie fusionali, nelle quali i partners si aspettano una condivisione totale e non sono in grado di considerarsi individui autonomi, rischiano di non riuscire a reggere l’arrivo di un “terzo” nella loro vita. In questi casi spesso si crea un nuovo legame fusionale tra uno dei genitori e il figlio, che comporta l’allontanamento fisico o emotivo dell’altro genitore.

Diverso è il caso delle coppie rigide-disimpegnate per le quali il matrimonio o la convivenza e l’avere un bambino sono frutto più di convenzioni sociali che di scelte personali, una sorta di conformismo alle regole o alle costrizioni esterne.

Esistono coppie che stanno insieme proprio a causa della gravidanza. In questi casi, i partners devono affrontare due eventi critici contemporaneamente, il matrimonio (o convivenza) e la nascita del bambino, non avendo però avuto modo di formare prima un’identità di coppia. Sebbene molte coppie riescano a fronteggiare nel migliore dei modi questa situazione, non sono rari i casi in cui si va incontro ad accuse reciproche, incentrate sul bambino, o alla separazione.

In ogni caso, diventare genitori, comporta una serie di sfide personali e relazionali.
La relazione di coppia va incontro a un cambiamento. I neo-genitori possono sentirsi maggiormente uniti dalla nascita di un figlio e condividere un progetto di vita estremamente gratificante. Tuttavia, un figlio richiede una dedizione e una cura che possono aumentare le tensioni tra i coniugi. Per esempio è necessaria una ridefinizione dei tempi e degli spazi, che necessariamente vengono in parte sottratti alla vita di coppia. È necessario che i partners creino un confine chiaro tra quella che è la relazione di coppia e quella che è la relazione genitoriale, così che a ciascun ambito sia dedicato uno spazio emotivo e affettivo sufficiente. Spesso le coppie disfunzionali proiettano le difficoltà tra di loro sul figlio, creando non poche difficoltà nella sua crescita. È anche da considerare che il legame genitoriale cambia radicalmente lo status della coppia, che potrà eventualmente smettere di intrattenere una relazione sentimentale, ma non potrà sciogliere il rapporto genitoriale.

Queste considerazioni raccontano solo una parte delle variegate situazioni a cui vanno incontro le mamme e i papà. Ciò che è importante è considerare la complessità della genitorialità. Sebbene non sia possibile “decidere” che tipo di genitore essere (nessuno vorrebbe essere un cattivo genitore!), è però auspicabile non sottovalutare le proprie difficoltà e sentirsi liberi di esprimerle. Qualora ci si renda conto che tali conflitti non sono risolvibili da soli, chiedere aiuto, per il benessere proprio e dei propri figli.



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