Storie e leggende del Tè

Sono molte le leggende che ci narrano come sia nato l’uso di bere il tè, chi l’abbia portato o di chi sia il merito di averne promosso la coltivazione.
del 07/10/15 -

Nell’antica Cina, si parla di circa 5mila anni fa, quando l’imperatore Chen Nung, detto il mietitore, per l’azione di grande stimolo data all’agricoltura, era solito bere dell’acqua bollita, come usanza di buona igiene. Fiscali fino al punto di indicare anche l’anno dell’evento, i cinesi ci dicono che era il 2737 a.C. quando il grande capo, risposando all’ombra di una pianta di te selvatico, quando una foglia cadde nella sua acqua, ne scoprì in maniera fortuita il gradevole sapore e in seguito anche le salubri proprietà.
In India si narra invece che Bodhidarma, figlio del re, giungendo in Cina in visita al Regno Wei del Nord, predicava il buddismo e la meditazione. Fu durante questo periodo di intensa vita spirituale che il principe indiano scoprì, sempre per caso, i benefici della pianta del tè: masticando alcune foglie riuscì a vincere il sonno e la stanchezza e a concentrarsi sulle sue pratiche meditative. Il viaggio del principe indiano è riportato dalle cronache e secondo le annotazioni storiche avvenne nel 543 d.C.

Quando si comincia a parlare di “consuetudine” di bere il tè, siamo ormai nella nostra era. Tre i principali modi di consumare la pianta e le sue foglie: bollito, sbattuto, infuso. Questo tre modi di preparazione del tè corrispondono a tre diverse epoche e a tre diverse dinastie: Tang, Sung e Ming. Nel IV secolo il tè si faceva essiccare e si formava dei panetti, per prepararlo se ne prendeva una parte dal panetto e si faceva bollire in acqua con sale, zenzero, buccia d’arancia e latte. Ancora oggi in Tibet c’è chi lo consuma secondo questa ricetta antichissima. Ma già nei secoli successivi scomparvero tutti gli ingredienti, rimase il sale. Il tè è entrato a far parte delle consuetudini dei dignitari di corte e viene pubblicata il primo trattato scientifico sulla pianta: siamo nell’VIII secolo, lo scritto s’intitola “Il Canone del Tè” e l’autore è Lu Wu.

Durante la dinastia Sung il tè assume un’importanza enorme: è parte del tesoro imperiale, viene usato come moneta di scambio e mezzo di pagamento per l’acquisto di cavalli, viene regolamentato come monopolio di Stato. L’invasione Mongola e poi la dinastia Ming nel secolo XIII faranno scomparire il rituale di preparare il te secondo l’antica usanza, che però ritroviamo in Giappone dove sopravvive nella “Cerimonia del tè”.

In Europa il tè arriva nel 1632 e nel 1657 viene servito per la prima volta nei caffè di Londra. Gli inglesi con il passare del tempo hanno trasformato la consuetudine in una vera e propria tradizione e hanno fatto del tè la bevanda nazionale. Dal Regno Unito il tè si diffuse poi in tutta Europa e anche negli Stati Uniti d’America, dove proprio un carico di tè fu all’origine della Rivoluzione Americana (1775-1783) chiamata anche Guerra d’Indipendenza, che comincia a Boston con la Rivolta del Tè.



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