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Serie A in controtendenza, l’esonero non va più di moda

Un solo avvicendamento in panchina dopo 11 giornate di campionato, è record. Cesena, Parma, Inter e Torino le piazze più a rischio: fino a dove arriva la pazienza dei presidenti?
del 12/11/14 -

La serie A 2014-2015 rischia di passare alla storia come la stagione dei mancati esoneri in panchina: dopo 11 giornate, infatti, solamente il Chievo ha cambiato la propria guida tecnica, passando dalle mani di Corini a quelle di Maran, che domenica scorsa nella gara casalinga contro il Cesena ha conquistato il primo successo della propria gestione. Se non è record, ci manca poco.

La scorsa stagione, infatti, la strada dell’esonero era stata percorsa ben 15 volte, non sempre con i risultati sperati, visto che sulla panchina delle tre squadre retrocesse si erano avvicendati ben 5 tecnici, alcuni dei quali lasciati andare e poi richiamati nel corso del campionato.

I rischi che qualche altro presidente decida di intervenire drasticamente sono sempre presenti, soprattutto per quelle squadre arrivate alla sosta in pessime condizioni di classifica. È il caso del Parma, ad esempio, che fino a oggi ha raccolto il misero bottino di 2 vittorie e 9 sconfitte, dimenticando i fasti della scorsa stagione. Il credito che Donadoni ha nei confronti del presidente Ghirardi e della piazza gialloblu è altissimo, ma i 7 gol incassati allo Juventus Stadium hanno reso critica una situazione che la vittoria casalinga con l’Inter sembrava aver tranquillizzato.

Scorrendo la classifica dal basso, al momento non è possibile prevedere quali saranno le prossime teste a rotolare. Il Cesena, che con 7 punti occupa la penultima posizione, crede ciecamente nel lavoro di Bisoli, che però ha necessità di portare qualche risultato a casa per proseguire il lavoro iniziato diversi mesi fa nel club bianconero, con la splendida cavalcata che lo ha portato in serie A.

Paradossalmente, le due panchina più in bilico della serie A sono quelle di due squadre che non sono destinate a frequentare le zone più basse della classifica, ma che al momento garantiscono un rendimento inferiore alle attese. La posizione di Mazzari sulla panchina dell’Inter, ad esempio, è estremamente a rischio, anche se al momento la pazienza di Thohir sembra infinita. Il problema non è tanto il nono posto in classifica quanto il gioco (o meglio il non-gioco) espresso dall’undici nerazzurro. In ogni caso, la proprietà del club nerazzurro non sembra intenzionata a sborsare i soldi necessari per portare a Milano un allenatore di nome e prestigio. Ma fino a quando?

Anche la posizione di Ventura alla guida del Torino non è solidissima. Non tanto per la classifica (12 punti sono comunque pochi e i piemontesi hanno dato una sensazione di grande arrendevolezza nell’ultima trasferta contro la Roma), quanto per la sensazione di avere una squadra che non lo segua al 100%, così come espresso chiaramente al termine del match di Europa League contro l’Helsinki. Le minacce di dimissioni al momento sono sparite (lo stesso Ventura ha dichiarato di non averci mai pensato) ma la tensione rimane e solo i risultati positivi potranno far tornare il sereno in casa granata.



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