Le malattie professionali

Le malattie professionali, indubbiamente numerose, possono essere divise in vari gruppi in base alla causa lavorativa che le genera.
del 06/09/16 -

L'impiego di nuove tecniche industriali, il crescente numero dei lavoratori dell'industria e la necessità di conoscere sempre meglio le malattie provocate dal lavoro, sono i fattori fondamentali dello sviluppo della medicina del lavoro.

Altro importante motivo che spinge a un sempre maggiore interesse per questa scienza è lo sviluppo delle assicurazioni sociali, che si estendono a larghe masse di persone, mentre un tempo erano riservate a pochi lavoratori.

La medicina del lavoro è una branca della medicina interna che si avvale anche del contributo di molte cliniche specialistiche (odontoiatria, oculistica, dermoiatria, otorino-laringoiatria) e anche di scienze non mediche (specialmente della chimica organica e inorganica). Essa ha per oggetto lo studio delle lesioni provocate nell'organismo dall'attività lavorativa alla quale esso normalmente attende.

Una classica distinzione divide tali malattie in due gruppi, secondo il rischio, generico o specifico, al quale un soggetto che lavora è sottoposto:

- le malattie da lavoro, che costituiscono il primo gruppo, possono colpire tutti i soggetti che lavorano, indipendentemente dal tipo di lavoro che esplicano;
- le malattie professionali hanno un rapporto causale diretto (anche se non sempre immediato) con il tipo di lavoro svolto.

Non si tratta di una distinzione puramente formale, ed è interessante conoscerla, dal momento che le assicurazioni sociali coprono solamente le malattie professionali. Come la maggior parte delle discipline mediche, la medicina del lavoro si interessa della necessità della prevenzione.

La classificazione generale delle malattie professionali è quella che segue:

- Malattie da agenti chimici;
- Malattie da agenti fisici;
- Malattie da agenti biologici;
- Malattie dell'apparato respiratorio;
- Malattie della pelle;
- Tumori professionali;
- Malattie psichiche e psicosomatiche da disfunzioni dell'organizzazione del lavoro.

Un carattere comune ai vari gruppi è in genere una certa gradualità con cui si instaura il processo morboso, il quale, nel suo stabilirsi, non è quasi mai violento. La sintomatologia di queste malattie può anche assumere aspetti acuti, talora acutissimi, ma il meccanismo d'azione e lo sviluppo delle varie forme hanno in genere un andamento progressivo.

In pratica, è necessario che il soggetto si sottoponga all'azione nociva per un determinato periodo di tempo, che è variabile secondo le cause specifiche, ma che solo eccezionalmente è di breve durata.

Molto spesso poi, il soggetto continua ad esservi esposto anche dopo che il meccanismo patologico ha iniziato il suo cammino; questo aspetto ovviamente peggiora il quadro clinico e complica ogni tentativo terapeutico. Ecco quindi un altro motivo per tendere più che mai alla prevenzione delle varie malattie professionali.



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