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Isola d'elba, un tuffo nella storia

I turisti possono vivere una vacanza da sogno in hotel sull’Isola d’Elba, proprio nell’anno del bicentenario dell’esilio di Napoleone...
del 10/04/14 -

Era il 4 maggio 1814 quando l’Imperatore Napoleone, dopo l’ingloriosa sconfitta di Lipsia, è costretto dai suoi nemici a un triste esilio. Il posto designato per accogliere il corso più famoso della storia è una piccola isola a dieci chilometri dalle coste della Toscana: l’isola d’Elba, trasformata in Principato in virtù del Trattato di Fontainbleau, che consentiva a Napoleone Bonaparte di conservare i suoi titoli di nobiltà in cambio della rinuncia per sé e per i suoi discendenti a qualsiasi diritto dinastico su Francia, Italia e gli altri paesi già appartenuti all’Impero francese.

Si racconta che Bonaparte, in attesa al largo nella rada di Portoferraio, prima di sbarcare dalla nave studiasse con attenzione il suo piccolo regno, quella che sarebbe diventata la sua nuova casa, non certo per una vacanza. E, come primo atto ufficiale allo sbarco, il generale fece ammarare una scialuppa e raggiunse la tenuta “La Chiusa”, attiva fin dal Seicento, dove assaggiò un vino dolce rosso rubino che contribuì immediatamente a tirargli su il morale. L’imperatore aveva scoperto l’Aleatico, che diventò il suo vino preferito.

Quest’anno ricorre il bicentenario dell’approdo di Napoleone all’Isola d’Elba e, a partire dalle prossime settimane, alcuni ristoranti dell’isola che fanno parte della rete di “Vetrina Toscana” (il progetto di Regione e Unioncamere Toscana che promuove i ristoranti e le botteghe che utilizzano i prodotti del territorio) incoroneranno proprio l’Aleatico, il “vino dell’Imperatore”, a protagonista dei loro menù. Ma ci sono anche tante altre offerte per chi visiterà l’isola nei prossimi mesi, come ricostruzioni storiche, musica e spettacoli teatrali.

Questo non è che uno solo dei motivi che possono rendere indimenticabile un soggiorno all’Isola d’Elba. Un posto incantato, circondato da mare azzurro e da una natura rigogliosa, grande patrimonio di biodiversità del Mediterraneo e dell'Elba, che attrae addirittura degli splendidi esemplari di capodoglio, come testimoniato da immagini videoamatoriali che girano sulla rete.

Per i turisti di oggi ci sono ovviamente molte più offerte e comfort negli hotel sull’Isola d’Elba rispetto a quanto potesse permettersi lo stesso Napoleone. Ce n’è per tutti i gusti e per tutte le tasche: sulla costa meridionale, ad esempio, tra il lido di Capoliveri, Lacona, Laconella, Margidore e Marina di Campo ci sono le migliori strutture per chi ama il campeggio, immerse nel profumato verde della macchia mediterranea e nelle pinete. Altrimenti, si può scegliere uno dei numerosi bed and breakfast, oppure prendere una camera in uno degli alloggi privati disponibili per la locazione turistica. Per chi invece vuole andare sul sicuro, ci sono alberghi disseminati su tutta l’isola, da Portoferraio a Marina di Campo fino a Capoliveri.

Per chi cerca anche alternative al mare, il consiglio è di scoprire l’isola facendo lunghe passeggiate in mezzo alla natura, per godersi l’atmosfera di una dimensione intima e indisturbata, che raramente è offerta da una vacanza estiva: ad esempio, partendo da Procchio e percorrendo il panoramico Anello occidentale si può arrivare a Marina di Campo tra freschi castagneti e dolci marine, costeggiando il litorale. Ci si imbatte anche nell'Isolotto della Paolina, così chiamato perché, secondo la leggenda, Paolina Bonaparte amava recarsi in questo angolo di paradiso per fare il bagno nuda, lontana da occhi indiscreti.
Ancora qualche dubbio? Nella parte est dell’isola ci sono anche dei musei minerari, scrigni ricchi di tesori che conservano le più belle e ricercate cristallizzazioni di minerali che hanno reso l'Elba famosa in tutto il mondo.

Altrimenti, si torna a Napoleone e alle sue due residenze del periodo dell’esilio: la Palazzina dei Mulini e la Villa San Martino. Il primo edificio si trova a Portoferraio, nella parte alta e più antica del centro storico. Si raggiunge tramite una scalinata che prende il nome dell’imperatore, qui si svolgeva l’attività pubblica, e oggi è un museo visitabile. La Villa San Martino, invece, era l’abitazione privata di Napoleone, che la volle rendere lussuosa e comoda, secondo i suoi gusti e le sue abitudini, affidandosi al conte Anatolio Demidoff, che costruì un ambiente dalla maestosa architettura neoclassica, degno dei fasti imperiali, per ospitare la collezione di cimeli napoleonici.

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