I cinque migliori ETF per il 2013

I cinque migliori ETF per il 2013. Il report di oggi dedica ampio spazio ai cinque migliori ETF da inserire in portafoglio per il nuovo anno. Si tratta di una ristretta selezione di fondi TOP, tra i più raccomandati dagli analisti, che offre secondo gli esperti un mix di dividendi elevati e crescite superiori in conto capitale.
del 08/01/13 -

Nel report di martedì scorso avevamo dedicato ampio spazio ad una speciale lista di sette importanti aziende internazionali, con un lungo track record di crescite di utili e dividendi che secondo gli analisti non dovrebbero mancare in ogni portafoglio diversificato che punti ad ottenere performance superiori nel 2013. Queste società fanno parte da tempo del nostro portafoglio Top Analisti, che raggruppa le migliori raccomandazioni di un pannello di oltre 25 tra i più prestigiosi Guru e analisti finanziari internazionali, presenti nelle principali classifiche di rating e performance. Top Analisti è un modello che privilegia i dividendi, e si propone di ottenere ogni anno rendimenti crescenti ad un livello superiore rispetto al tasso di inflazione corrente. Il 2012 ha confermato i nostri obiettivi: nel corso dell’anno appena trascorso il livello delle cedole ha raggiunto un nuovo massimo storico, con un totale di 38.831 dollari incassati, per complessivi 229 dividendi ed una media di 3.235 dollari al mese di entrate. Si tratta di un incremento della rendita pari all’8% rispetto ai 35.925 dollari incassati nel 2011, superando ampiamente il tasso di inflazione e confermando gli obiettivi di crescita prefissati. Grazie all’incremento medio dei dividendi distribuiti da parte delle aziende che compongono il portafoglio e al costante reinvestimento dei proventi, siamo riusciti ad incrementare ulteriormente il potere di acquisto del nostro modello. Composto attualmente da 61 titoli, Top Analisti si è trasformato nel corso degli anni in una vera macchina da reddito, con oltre 200 singole cedole accreditate ogni anno ai partecipanti e un dividendo incassato in quasi ogni giorno lavorativo dell’anno. Dal 1 gennaio 2009 ad oggi il modello vanta crescite record, con una performance pari a +100,1%, contro un rendimento dell’indice S&P500 pari a +56,9% nello stesso periodo. Nonostante i forti incrementi, il price earning medio del portafoglio risulta ancora contenuto, e pari a 11,2 volte gli utili attesi per l’anno in corso, contro 14,1 volte dell’indice S&P500, con un dividendo medio pari al 4,3%, oltre il doppio rispetto al 2% dell’indice S&P500.

40 anni consecutivi di crescita dei dividendi - Nuovo split per il Top Analisti

Martedì scorso, una importante società farmaceutica inclusa nel Top Analisti con una significativa quota del 2,7% del portafoglio, ha effettuato uno split, suddividendo l’attività in due distinte società che sono diventate operative in borsa dal 2 gennaio. Questa azienda è oggi una delle più grandi multinazionali del settore farmaceutico. Fondata nel 1888, attualmente vanta uno staff di ben 91.000 dipendenti e filiali in oltre 130 paesi in tutto il mondo. La società produce farmaci per una vasta gamma di malattie tra le quali: artrite, disturbi bipolari, farmaci tumorali, colesterolo, diabete, epilessia, disturbi cardiaci e vascolari, HIV, ipertensione / pressione sanguigna alta, infezioni, obesità, antidolorifici, respiratori / polmonari, iperparatiroidismo secondario, tiroide, urologia e prostata. In seguito allo split la vecchia società manterrà il business dei dispositivi mediti, dei farmaci generici e della nutrizione, mentre la nuova società si occuperà del business bio-farmaceutico con particolare attenzione allo sviluppo dei farmaci innovativi. Grazie a questa divisione, in qualità di azionisti abbiamo ricevuto 366 azioni della nuova società che entrano in portafoglio e si affiancano alle 366 azioni della vecchia società già posseduta. La nuova compagnia farmaceutica è entrata da subito nell’indice S&P500 delle maggiori società quotate a Wall Street ed ha già deliberato un primo dividendo trimestrale che sarà messo in pagamento nel mese di febbraio. Gli analisti del settore farmaceutico ritengono che queste due nuove realtà separate riusciranno a valorizzare ancora meglio i singoli business creando ulteriore valore aggiunto per gli azionisti. Su queste basi, assegnamo alle due società un giudizio BUY, con forti potenziali di crescita per i prossimi anni. Attualmente, dalla data del nostro inserimento in portafoglio ad oggi abbiamo già maturato una performance sul titolo pari a +28,5%, a cui si aggiunge una lunga storia di 40 anni consecutivi di crescite dei dividendi.

I cinque migliori ETF per il 2013

Come anticipato la scorsa settimana, dopo aver dedicato spazio ai sette migliori titoli a dividendo per il 2013, il report di oggi dedica ampio spazio ai cinque migliori ETF da inserire in portafoglio per il nuovo anno. Si tratta di una selezione di fondi ad elevato potenziale di crescita, che offre secondo gli analisti un mix adeguato di dividendi e crescite in conto capitale. Vediamo ora nel dettaglio l’aggiornamento del portafoglio Etf Italia.

ETF Italia – Questo particolare portafoglio è composto esclusivamente da oltre 20 tra ETF e fondi chiusi, tutti quotati sulla borsa di Milano e facilmente negoziabili con qualsiasi banca o intermediario di trading online. Dal 1 gennaio 2009 ad oggi, il modello segna una performance pari a +41,6%. La facilità di utilizzo dello strumento ETF permette di costruire portafogli fortemente diversificati anche con piccole disponibilità, puntando su aree del mondo in forte crescita o su comparti specifici difficilmente raggiungibili con investimenti diretti. Il grande successo degli ETF è proseguito anche nel 2012. Secondo quanto comunicato da Borsa Italiana, a fine novembre il mercato regolamentato dedicato a ETF, ETC e ETN, ha superato l’importante soglia degli 800 strumenti in negoziazione. Su questa basi, Borsa Italiana è ininterrottamente dal 2005 la prima borsa per contratti scambiati in ETF su piattaforma elettronica, leadership confermata anche durante i primi dieci mesi del 2012 con 11.311 contratti medi giornalieri, seguita da Deutsche Borse con 7.335 e Euronext con 6.776. Considerata l’ampia scelta degli ETF attualmente disponibili sul mercato, nel report di oggi abbiamo effettuato una dettagliata ricerca, selezionando un ristretto numero di cinque fondi TOP da includere nel nostro portafoglio ETF Italia, in grado di offrire per il nuovo anno un adeguato livello di diversificazione settoriale unito ad un interessante livello di distribuzioni di dividendi e potenziali capital gain superiori al mercato. In particolare, abbiamo suddiviso la selezioni in quattro macro aree di investimento, azionario, obbligazionario, immobiliare e metalli preziosi, privilegiando nella scelta la stabilità e frequenza delle cedole e la dimensione di ciascun ETF. Vediamo ora nel dettaglio i cinque fondi da acquistare oggi sulla borsa di Milano.

ETF 1: Dividendo annuo 5% - Le società mondiali a maggiore dividendo concentrate in un unico fondo

Il primo ETF di cui parliamo oggi è attualmente il titolo più importante del portafoglio ETF Italia. Grazie alle sue caratteristiche che privilegiano i dividendi, attualmente questo fondo distribuisce una cedola annua record pari al 5% annuo. Questo innovativo fondo costituisce una potente macchina da reddito, ed è caratterizzato da un portafoglio investimenti concentrato su un paniere di titoli azionari internazionali, fortemente diversificato per aree geografiche e settori merceologici. Il fondo investe attualmente in 18 diversi paesi del mondo, tra cui Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna, Germania, Giappone, Singapore, e Australia. Abbiamo destinato una quota rilevante del nostro portafoglio a questo specifico ETF con lo scopo di ottenere un aumento più consistente della rendita complessiva del modello. Alla luce delle sue caratteristiche, questo ETF costituisce un potente strumento particolarmente adatto per chi vuole costruire nel tempo rendite annuali stabili e crescenti. Il portafoglio del fondo raggruppa infatti in un unico ETF le 100 aziende di tutto il mondo con i dividendi più elevati, che vengono distribuiti con regolarità ai partecipanti a fine luglio di ogni anno. Le società da includere nel fondo vengono ricercate in base a rigidi criteri di screening. Si parte da un universo di oltre 1800 azioni analizzate a livello globale. Tra queste, vengono isolate solamente quelle che non hanno riscontrato diminuzioni del dividendo nel corso degli ultimi cinque anni, per puntare su una maggiore stabilità futura delle cedole. A rafforzamento dei criteri di selezione, tra queste vengono scelte le migliori aziende in base al Pay Out, ossia la quota dell’utile che viene pagata agli azionisti sottoforma di dividendo, e che non deve essere superiore al 60% per i titoli Europei e 80% per i titoli Americani e dell’Asia Pacifico. Al termine del processo di selezione, vengono privilegiati i 100 migliori titoli in base alle performance ottenute. In abbinamento alla cedola elevata il fondo presenta complessivamente livelli sottovalutati, con un price earning medio pari a 9 volte gli utili, sensibilmente inferiore al price earning dei principali indici azionari internazionali. Quota consigliata sul titolo: 17% del portafoglio.

ETF 2: Dividendo annuo 7,7% - Puntare sui migliori investimenti nei paesi emergenti

In una intervista concessa a Forbes nelle scorse settimane, Mark Mobius, presidente di Templeton Asset Management, considerato uno dei massimi esperti mondiali di paesi emergenti, non ha dubbi: i paesi emergenti continueranno a crescere in maniera molto più decisa rispetto alle economie più sviluppate. Mobius ha dichiarato: “La crisi del debito ha avuto un impatto limitato sui fondamentali delle economie emergenti. I paesi emergenti hanno livelli di debito relativamente più bassi e maggiori riserve valutarie. I fondamentali economici della maggior parte delle economie emergenti rimangono positivi anche dopo la crisi finanziaria globale. Su queste basi ci aspettiamo che le economie emergenti continueranno a crescere più velocemente rispetto ai mercati sviluppati nel 2013 e per gli anni futuri. La dipendenza di questi mercati nei confronti degli Stati Uniti e dell'Europa continuerà a diminuire perché sono in aumento le relazioni commerciali dirette tra i singoli paesi emergenti.” Il grafico pubblicato su www.strategyinvestor.com mostra la performance negli ultimi 10 anni dell'indice azionario MSCI Emerging Markets contro la performance dell'indice azionario mondiale. Come si evidenzia, un investimento effettuato nel 2002 sull''indice dei paesi emergenti, realizzabile tramite un ETF come quello di cui parliamo oggi, ha quadruplicato il suo valore, contro un andamento piatto dell'indice mondiale.

In questo contesto continuiamo a puntare in maniera più decisa sulle migliori società di queste aree del mondo, selezionando per il nostro portafoglio un particolare fondo che raggruppa i titoli dei paesi emergenti con i dividendi più elevati. Secondo un recente studio, un importo di 1.000 dollari investito nel 2006 sui cento titoli a maggiore dividendo dei principali paesi emergenti è diventato ad oggi 1.625 dollari, contro 1.125 dollari ottenuti dall’indice S&P IFCI dei paesi emergenti. Per selezionare i titoli da includere nel fondo, questo ETF utilizza un sofisticato screening di ricerca. Si parte da una selezione che considera tutte le azioni attualmente quotate nei principali paesi emergenti, che vengono poi filtrate per isolare soltanto i titoli che offrono maggiore liquidità e flottante. La capitalizzazione minima richiesta per ciascun titolo per entrare nel fondo è di almeno 300 milioni di dollari. Per mantenere una adeguata diversificazione, ogni singola società non deve superare il 3% del totale del fondo e ogni paese emergente può incidere per un massimo del 25% del portafoglio complessivo. Le azioni da inserire nell’ETF devono avere ottenuto una crescita positiva degli utili negli ultimi 3 anni. I titoli già inseriti nel fondo vengono venduti quando non rispondono più a questo requisito dopo due verifiche consecutive. In aggiunta, i titoli devono mantenere un utile per azione positivo nel corso degli ultimi 12 mesi. Dopo l’applicazione di questi rigidi parametri, i titoli vengono ordinati in ordine decrescente in base al rendimento da dividendo, selezionando le 100 società con il dividendo più elevato. Il portafoglio viene poi controllato e modificato ogni sei mesi. Grazie a questa selezione, il fondo distribuisce attualmente una ricca cedola, pari al 7,7% annuo, suddiviso in due rate semestrali a gennaio e luglio di ogni anno. Considerato il dividendo particolarmente elevato e le forti prospettive di crescita dei paesi emergenti, attualmente, abbiamo dedicato a questo investimento una significativa quota del portafoglio. Quota consigliata sul titolo: 10% del portafoglio.

ETF 3: Dividendo annuo 6% con un fondo obbligazionario a cedola semestrale

A differenza dei primi due ETF selezionati, esposti interamente verso il comparto azionario, questo particolare ETF investe in un pacchetto di obbligazioni corporate ad alto rendimento, raggruppando le rendite e distribuendo ai partecipanti una ricca cedola semestrale cumulativa, a marzo e settembre di ogni anno. Tramite questo particolare ETF, gli investitori possono integrare il proprio portafoglio con un pacchetto ben diversificato di obbligazioni con rating sub investment grade, in grado di offrire distribuzioni stabili ed elevate. Il fondo investe attualmente in un pacchetto di ben 262 obbligazioni corporate, tutte denominate in euro, diversificate per emittente e per tipologia, con una scadenza media dei titoli in portafoglio pari a circa 4,1 anni. Grazie alle distribuzioni elevate e alle difficoltà di costruire individualmente un portafoglio obbligazionario diversificato, questo ETF ha messo a segno un grande successo tra gli investitori, collezionando un patrimonio complessivo record pari ad oltre 1 miliardo di euro, interamente realizzato con replica fisica e senza l’utilizzo di derivati. Il fondo include solo obbligazioni con un ammontare minimo di capitale in circolazione di 250 milioni di euro. Le nuove obbligazioni devono inoltre avere una scadenza iniziale compresa tra 2 e 10,5 anni. Per soddisfare i criteri di diversificazione, il peso di ogni emittente è limitato al 5% del portafoglio. Sulla base dei rendimenti elevati distribuiti e considerata l’elevata diversificazione, questo fondo si presta particolarmente per investitori alla ricerca di rendite stabili nel tempo. Quota consigliata sul titolo: 11,5% del portafoglio.

ETF 4: Dividendo 3,1% annuo con cedola trimestrale - Puntare con gli affitti sulla ripresa del settore immobiliare globale

Gli ultimi mesi del 2012 hanno confermato un trend più volte anticipato nel corso dei nostri precedenti report: il settore immobiliare, dopo alcuni anni di debolezza sta mostrando da tempo decisi segni di ripresa a livello internazionale. Secondo quanto pubblicato la scorsa settimana dal Wall Street Journal, L’indice Dow Jones All REIT Index, che misura la performance media di 136 fondi comuni di investimento immobiliare (REIT), ha registrato un rendimento totale di quasi il 20% per il 2012, più del doppio rispetto ai guadagni del 7,5% registrati nel 2011. Si tratta del quarto anno consecutivo che i REIT hanno sovraperformato l'indice azionario S&P500, che ha guadagnato il 16% nel 2012 e l’indice Dow Jones Industrial con un rendimento totale di poco superiore al 10%. In aggiunta, secondo recenti studi di mercato, grazie alla scarsa correlazione, inserire investimenti immobiliari in un portafoglio diversificato aiuta a migliorare la performance complessiva riducendo la volatilità. Su queste basi, continuiamo a mantenere elevata l’esposizione immobiliare del nostro portafoglio ETF Italia per il 2013. Il fondo di cui parliamo oggi replica un indice che investe nelle maggiori società immobiliari e REIT a livello globale, garantendo agli investitori una regolare distribuzione dei dividendi, con una cedola pari al 3,1% annuo, pagata in rate trimestrali. Il fondo investe principalmente in REIT Usa, seguito da Hong Kong e dall'Australia e da tutti gli altri paesi, per un totale di oltre 200 partecipazioni immobiliari in tutto il mondo. In sintesi, questo ETF offre una esposizione su tutte le maggiori società immobiliari e fondi di investimento immobiliari (REITs) quotati nei paesi sviluppati di tutto il mondo, ad eccezione della Grecia, la cui previsione della cedola annuale sia pari al 2% o superiore. Quota consigliata sul titolo: 10,5% del portafoglio.

ETF 5: Investire direttamente in oro a protezione e difesa del patrimonio

L’ultimo ETF di oggi ci permette di proteggere il nostro patrimonio acquistando direttamente sul mercato una quota in oro, anticipando possibili turbolenze sui mercati e seguendo le recenti previsioni di ulteriori rialzi da parte degli analisti. La situazione di forte incertezza sulla situazione dei debiti sovrani di alcuni paesi dell’area euro, potrebbe spingere gli investitori a comprare quote crescenti di oro nel futuro. Secondo le stime di Bloomberg e di altri autorevoli esperti delle ultime settimane, riportate da Trustable Gold, l’oro potrebbe toccare nel 2012 quota 1.925 dollari l’oncia, mentre BNP Paribas ha stimato una livelli di 1.865 dollari entro fine anno. Si tratta comunque di livelli di target superiori di circa il 16% rispetto alle attuali quotazioni di 1.650 dollari per oncia. Già da diversi anni, Jim Rogers e Marc Faber, importanti analisti indipendenti internazionali da noi regolarmente monitorati, continuano a raccomandare agli investitori di comprare oro, accumulando in ogni eventuale futura fase di debolezza. Il modo più semplice e conveniente per investire in oro è acquistarlo tramite un particolare ETF specializzato, quotato sulla borsa di Milano. Questo ETF permette di acquistare direttamente i lingotti d’oro mantenendoli depositati al sicuro nel caveau di grandi banche a difesa del proprio patrimonio. Ogni singolo ETF rappresenta un decimo di oncia d'oro, pari a 2,8 grammi per ogni titolo acquistato. Comprare questo particolare ETF come protezione e copertura dalla volatilità complessiva del portafoglio. Quota consigliata sul titolo: 3,5% del portafoglio.

Complessivamente, i cinque ETF selezionati oggi contano per una significativa quota pari al 52,5% del portafoglio ETF Italia e rappresentano da soli oltre la metà del modello per il nuovo anno. Come di consueto, i titoli saranno costantemente monitorati nel corso dei prossimi report, dal momento dell’acquisto fino al raggiungimento dei target prefissati e successive raccomandazioni di vendita da parte degli analisti, informazioni che saranno prontamente pubblicate e comunicate nel corso del 2013 ai nostri lettori e abbonati, assieme alle informazioni riguardanti il portafoglio Top Analisti e il Top Dividend, gli altri due modelli inclusi nel report.

Top Dividend: Rendimento medio 10% annuo - Il portafoglio di dieci titoli ad alto dividendo

Top Dividend - Questo particolare portafoglio mira a raggiungere una redditività superiore, ed è composto costantemente dai dieci titoli americani con il dividendo più elevato. Complessivamente, il modello offre un livello cedolare record, con un rendimento medio annuo pari al 10% ed un price earning medio pari a 10,9 volte, rispetto ai multipli offerti dall’indice S&P500, che presenta dividendi al 2%, ed un price earning a 14,1 volte. Secondo i dati di Back Test, dalla partenza di settembre 2000 ad oggi, il portafoglio ha messo a segno un rendimento record, pari a +17,9% annuo composto contro una performance dell'indice S&P500 pari a +2,8% annuo nello stesso periodo. Il rendimento cumulativo del modello è stato pari a +595%, contro un +39% realizzato dall'indice S&P500 nello stesso periodo. In sintesi, il nostro pacchetto di dieci titoli ad alto dividendo ha quindi ottenuto negli ultimi 12 anni una performance complessiva di 15 volte in più rispetto alla borsa.. Si tratta di un portafoglio adatto a chi desidera ottenere rendite periodiche più elevate senza rinunciare a potenziali capital gain elevati.

Per visualizzare e stampare i dati completi del Back Test della performance dal 2000 ad oggi in formato PDF cliccare su: http://www.strategyinvestor.com/r/top_dividend_performance.pdf

I dieci titoli selezionati giovedì 27 dicembre 2012 resteranno in portafoglio fino a martedì 23 gennaio 2013, data del prossimo aggiornamento mensile.

Regola base: disciplina di investimento

Noi consideriamo lo stile "value classico" come un metodo disciplinato, conservativo e di buon senso. Investire "value" è a nostro avviso il modo migliore per approcciare il mercato nel lungo termine. (London Market Research Ltd)



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