Cos’è la perizia medico-legale – a cosa serve, perchè è fondamentale per ottenere un risarcimento

Cos’è la perizia medico-legale – a cosa serve, perchè è fondamentale per ottenere un risarcimento – quali sono le voci di danno che vengono considerate per calcolare il punteggio
del 13/11/15 -

In caso di sospetto di errore medico, per ottenere un risarcimento del danno è necessario provare in modo scientifico il danno e che lo stesso è frutto di un errore medico dovuto a mancata diagnosi, errore durante un intervento, terapia non idonea e simili. Per fare ciò è necessario rivolgersi ad un perito professionista che possa stilare una perizia medico legale.

Di cosa si tratta?
La perizia medico legale viene stilata in seguito allo studio delle cartelle cliniche, dei certificati e documenti, di esami diagnostici strumentali approfonditi ed eventuali visite mediche specialistiche, volti a far emergere danni temporanei o permanenti che sono conseguenza di errore medico dovuto a negligenza o imperizia del professionista, oppure che siano la conseguenza di errori concatenati di un’equipe medica.

Per avere una corretta valutazione del danno biologico è necessario che tra il danno e il momento della visita sia passato un congruo tempo in quanto un esame ravvicinato spesso non riesce a far emergere tutti i danni che possono manifestarsi o consolidarsi anche dopo un lasso di tempo medio.

In seguito alla visita e agli esami strumentali eseguiti, oltre agli esami che il paziente ha effettuato nel periodo in cui era in cura presso il professionista o la struttura ospedaliera, deve essere assegnato un punteggio corrispondente all’invalidità maturata. Questo punteggio è necessario per valutare anche economicamente il danno biologico subito dal paziente.

La perizia medico legale può far emergere anche danni non fisici, ma danni esistenziali che sono la diretta conseguenza dell’errore medico. In questo caso si tratta del risarcimento dovuto per il patema d’animo o lo stato di sofferenza psicologica dovuta alla menomazione e alla limitazione di esplicarsi della propria persona, dovuta ai danni fisici causati dall’errore medico, ad esempio nel caso di un atleta che non può più esercitare attività agonistica anche a livello amatoriale.

Oltre al danno biologico è possibile quantificare altre voci di danno, le stesse variano in base a diversi fattori. In primo luogo deve essere valutato il danno patrimoniale, questo si compone di diverse voci, ad esempio deve essere conteggiato il danno dovuto alle cure mediche necessarie per ripristinare lo stato di salute leso dall’errore medico: se in seguito ad intervento chirurgico eseguito male, è necessario eseguire ulteriori visite, cure, terapie o un altro intervento, tali spese devono essere risarcite.

Nel danno patrimoniale devono essere comprese le spese per eventuali spostamenti in diverse strutture e, nel caso in cui dall’errore medico sia derivata la morte del paziente, devono essere comprese le spese funerarie. Nel danno patrimoniale deve essere compreso il danno per il mancato guadagno dovuto alla lunga degenza o impossibilità di recarsi al lavoro anche se non vi è degenza in ospedale.

Tale voce risulta ridotta in caso di lavoratore dipendente che percepisce la retribuzione godendo della malattia, in questo caso infatti il lavoratore deve dimostrare che avrebbe potuto avere un maggiore salario dovuto agli straordinari o altre forme di accessori alla retribuzione.

Il professionista, invece, potrà ottenere un risarcimento del danno patrimoniale equo rispetto alle risultanze contabili dei periodi precedenti.



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