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Che documenti servono per sposarsi?

Alzi la mano chi non è mai stato affascinato dai matrimoni “espressi” dei film americani. Ma qui non siamo a Rhino o a Las Vegas dove tutto è possibile in poche ore. Che siano civili o religiose, anche per le nozze sono necessari dei certificati: come ed entro quando richiederli.
del 16/12/11 -

Avete pensato a vestito, cerimonia e invitati; la location è scelta e avete concordato con testimoni e parenti una rosa di date “papabili”… ora dovete solo fissare in chiesa o in comune il giorno e l’ora esatta per il fatidico sì... ma siete certi che un documento per il matrimonio o un certificato mancante non vi costringa a fare i salti mortali per arrivare in tempo, districandovi nelle pieghe della burocrazia? Tenete anche conto che i documenti valgono sei mesi, quindi controllatene la validità per evitare brutte sorprese.

In ogni caso è bene non aspettare l’ultimo momento, e chiedere per tempo un colloquio con il comune o con il parroco della chiesa dove intendete sposarvi. Vi spiegheranno che cosa dovete fare e vi metteranno al corrente anche di tutte le eventuali modifiche di procedura.
In genere, come vedremo, tutte le pratiche possono venire completate in tre o quattro mesi, raramente si possono allungare fino a sei.
Soprattutto se non vi sposate nella vostra parrocchia, se avete scelto una chiesa o un santuario prestigioso, o in una sede comunale molto richiesta in una grande città, è meglio anticipare i tempi, potreste trovarvi davanti una lunga fila di prenotazioni.

Per celebrare il matrimonio religioso

La chiesa richiede:
- il certificato di Battesimo, da chiedere alla parrocchia dove siete stati battezzati;
- il certificato di Cresima, dalla parrocchia dove l’avete celebrata; in alcuni casi la Cresima viene annotata sul certificato di Battesimo e allora basta quest’ultimo;
- l’attestato di frequenza al corso prematrimoniale, valido anche se lo avete frequentato presso parrocchia diversa da quella in cui vi sposate;
- il certificato di stato libero ecclesiastico, solo nel caso che abbiate vissuto per più di un anno, dopo aver compiuto 16 anni, fuori dalla diocesi dove vi sposate. Dovete richiederlo al vostro parroco e consegnarlo a quello della chiesa dove si celebrerà il matrimonio.

Presso il parroco dovrete espletare le formalità del consenso religioso.
A questo punto verranno effettuate le pubblicazioni religiose: nelle parrocchie dei due sposi e in quella dove vi sposate, se diversa. Le pubblicazioni devono rimanere esposte almeno otto giorni (due domeniche), dopo di che vi verrà consegnato un certificato per richiedere le pubblicazioni in comune.
Arrivati a questo punto, vi potete recare in comune, all’ufficio matrimoni.

Per il comune

Se volete celebrare un matrimonio religioso, avrete già fatto la trafila spiegata nel paragrafo precedente, invece per il matrimonio civile cominciate da qui: l’ufficio matrimoni del comune.
Ricordatevi di presentarvi con un documento di identità valido. Dovrete consegnare, o richiedere direttamente tramite gli incaricati comunali, anche l’atto di nascita e il certificato contestuale.
Se siete vedovi, vi verrà richiesto l’atto integrale di morte del coniuge; se siete divorziati, l’atto integrale del precedente matrimonio, con l’annotazione dello scioglimento del vincolo e l’autorizzazione della Procura della Repubblica.
Per prima cosa fisserete la data del cosiddetto “consenso”: dovrete presentarvi per far registrare ufficialmente la vostra decisione di sposarvi. Portate con voi la richiesta di pubblicazione che vi ha dato il parroco (per il matrimonio religioso) e i soliti documenti di identità personali. Se uno di voi non potesse essere presente, non preoccupatevi: basta solo uno dei sue sposi, purché abbia la delega firmata e una copia della carta d’identità e del codice fiscale dell’altro.
Dopo il consenso, il comune espone le pubblicazioni, che una volta avevano particolare importanza perché se qualcuno era a conoscenza di impedimenti seri al matrimonio poteva comunicarli alle autorità. Oggi sono un modo per rendere pubblico il matrimonio e fanno parte delle varie formalità preparatorie al “grande passo”.
Le pubblicazioni rimangono esposte di solito una quindicina di giorni, poi vi verrà consegnato il “nulla osta” al matrimonio e, se vi dovete sposare in chiesa, anche un apposito certificato, che dovrete consegnare al parroco.
Ricordate che, come già accennato, le pubblicazioni hanno validità sei mesi (per la precisione 180 giorni): la data delle nozze, quindi, deve cadere in questo periodo.

Riepilogando, quanto tempo ci vuole?
Indicativamente, per la parte religiosa, considerando il corso prematrimoniale, il consenso e le pubblicazioni religiose, circa 60 giorni. Tenete conto, però, che i corsi prematrimoniali possono non essere tenuti in tutti i periodi dell’anno, quindi informatevi senza aspettare l’ultimo momento.
Per la parte civile: circa 25-30 giorni, calcolando i tempi necessari per la richiesta dei documenti e per le pubblicazioni.
Poi avete a disposizione 180 giorni per fissare la data del matrimonio.



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