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XIX Palio della Botte, nel centro storico di Avellino rivive l’antica disfida dei bottai; in scena anche la Nuova Compagnia di Canto Popolar

L’11 e 12 agosto si rinnova l’appuntamento con il XIX Palio della Botte, rievocazione in costume della disfida cinquecentesca tra bottai, avvenuta alla presenza dei principi Caracciolo per celebrare il ritrovamento dell’immagine della Madonna di Costantinopoli.
del 07/08/12 -

La gara coinvolge le sette Contrade in cui è suddiviso il territorio di Avellino che devono risalire Corso Umberto I, dalla Chiesa di Monserrato fino alla Fontana di Bellerofonte o dei “Tre
Cannuoli”, nel più breve tempo possibile e spingendo la botte con una sbarra di ferro. Seicento metri, che metteranno a dura prova la resistenza dei partecipanti che, infatti, devono evitare che
la pesante botte da 2 quintali cambi direzione a causa dell’acciottolato e delle curve della strada. La manifestazione ha avuto il suo primo momento lo scorso 29 luglio, in occasione dell’Alzata
del Pannetto della Madonna Assunta, con la sfilata delle sette Contrade e l’esposizione delle loro bandiere lungo il percorso del Palio.
Sabato 11 agosto, alle ore 19, si disputerà la IX edizione del Palio dei Bambini, replica in miniatura della gara che gli adulti disputeranno il giorno successivo. La serata avrà
inizio con l’animazione dei Piccoli Sbandieratori del Palio e con: gli sbandieratori e musici di S. Vito Chietino e di Lanciano, il fachiro Alexander De Bastiani e “I giullari” di Davide Rossi. Il
sorteggio dell’ordine di partenza delle Contrade avverrà nella Chiesa di Costantinopoli, dove saranno proclamati anche i vincitori del Palio dei Bambini. La prima serata del Palio della Botte
2012 si concluderà, alle 21,30 circa sempre a Corso Umberto I, con l’attesissimo concerto della Nuova Compagnia di Canto Popolare, storica formazione musicale partenopea fondata
negli anni ’60 da Eugenio Bennato, Carlo D'Angiò, Roberto De Simone, Giovanni Mauriello, Peppe Barra, Patrizio Trampetti, Fausta Vetere e Nunzio Areni per la riscoperta filologica del
patrimonio etnomusicale campano e mediterraneo. Domenica 12 agosto è il momento della sfida tra le Contrade: Bellezze (Bellizzi Irpino, colore rosa), Parco del Principe (Rione
Parco, Contrada Archi, Tuoro Cappuccini, colore verde), Porta Beneventana (Rione Aversa, Valle, Contrada Baccanico, colore rosso), Porta Napoli (Corso Vittorio Emanuele, Viale Italia,
Contrada Bagnoli, colore blu), Porta Puglia (via Francesco Tedesco, Borgo Ferrovia, colore giallo), Terra (Duomo, Via Nappi, colore marrone) e Tuoppolo (Rione San Tommaso e Rione
Mazzini, colore grigio). La vestizione dei partecipanti avverrà alle 17,30 nella Costantinopoli e nella Casina del Principe; alle 19 partirà il Corteo Storico del Palio che sfilerà nel centro di Avellino
partendo da Largo S. Spirito e percorrendo: Corso Umberto I via del Gaizo, via Trinità, via Duomo e Piazza Libertà, dove si esibiranno i Piccoli Sbandieratori e i Trombonieri di S. Anna all’Oliveto
di Cava dei Tirreni con i loro archibugi d’epoca. Dopo l’omaggio floreale del Palio alla Madonna Assunta nella Cattedrale, il Corteo storico ritornerà alla Chiesa di Costantinopoli,
dove la Corte e le Contrade si disporranno per la lettura dell’Editto che darà ufficialmente inizio alla gara dei bottai. L’attesa per la disposizione delle squadre dei contendenti sarà rallegrata
dagli spettacoli dei Cavalieri della Scuola di Equitazione D’Argenio, degli sbandieratori e musici di Lanciano e S. Vito Chietino, dai Trombonieri di Cava dei Tirreni e da duelli in stile antico; l’inizio
della disfida è previsto per le ore 21,30. Saranno centinaia i figuranti riccamente abbigliati negli splendidi costumi rinascimentali disegnati dallo scenografo Mario Carbone e realizzati in
sartorie teatrali toscane. Ad arricchire il Corteo storico anche la magnifica Carrozza del Principe Caracciolo e il Carro del Monte di Pietà che, nella riproduzione dell’antica gabbia di ferro,
custodisce il Palio della Solidarietà che è il vero e più profondo significato della manifestazione. “Il Palio è giunto al quindicesimo anno e alla sua XIX edizione, – spiega l’ideatore e
parroco della Chiesa di Costantinopoli Don Emilio Carbone – siamo partiti dal nulla e si è realizzato già molto, tanto però è ancora da fare. Sappiamo, dal Novecento appena trascorso, che “la
verità del gioco consiste nell’essere giocati dal gioco stesso”, ma ancora più fortemente abbiamo sempre vissuto una verità superiore, quella, cioè, di dover andare oltre il gioco, per dare
senso e significati all’opera umana, alle nostre relazioni, ai nostri incontri e necessità. C’è, come sempre, un “tempo per ogni cosa”, per giocarsi nella fraternità, nella solidarietà e nel comune
condividere il nostro passato e lenostre attese, pur diverse tra loro. Ci si espone e si scommette semplicemente per “costruire”, mai per demolire, sapendo che oltre e intorno quell’incontro,
molti vivono il loro, forse ben altro da noi. Fin qui le motivazioni iniziali e quelle trovate lungo il percorso di questi anni, a contatto con tanti ragazzi e giovani che cercano semplicemente di
essere ascoltati, capiti e coinvolti. Tutto ciò ci spinge ad andare avanti nonostante le difficoltà che ogni volta incontriamo. Quando, invece, non si crede più che “tutti siamo responsabili di
tutto”, allora ognuno può liberamente viversi la propria stagione stando comodamente alla propria finestra o, magari, dietro le quinte aspettando l’errore di chi ha deciso di essere nel teatro
per rischiare qualcosa di se nel darlo semplicemente agli altri a piene mani. Rinnovo l’invito a partecipare al Palio per sostenere le proprie Contrade e soprattutto l’invito ai tanti disabili delle
nostre comunità che vorranno essere tra noi. Il “Palio della Solidarietà” è il nostro impegno nel tempo per dare senso e significati alla nostra azione”.



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