Vitamina D: il fattore che allunga la vita degli obesi

L’obesità è spesso il segno evidente di qualcosa di più complesso: la sindrome metabolica. Questa condizione patologica, “figlia del benessere”, ha visto aumentare la sua incidenza soprattutto negli ultimi anni. La sindrome metabolica è caratterizzata non solo dall’aumento di peso, ma anche da pressione alta, valori di trigliceridi, colesterolo e glicemia superiori alla media, tutti fattori che incidono sull’aumentato rischio di mortalità per patologie cardiovascolari. Cambiare lo stile di vita o seguire un adeguato trattamento farmacologico può essere un valido aiuto, ma non sempre basta.
del 30/08/12 -

Le evidenze sul ruolo protettivo della vitamina D sono state le basi per realizzare lo studio LUTIC (Ludwigshafen Risk and Cardiovascular Health) che ha valutato se ed in che misura la vitamina D possa avere un effetto protettivo su soggetti affetti da sindrome metabolica. È noto che livelli ottimali di vitamina D sono associati a ridotto rischio cardiovascolare ed a ridotta mortalità e questo studio ha avuto proprio l’obiettivo di valutare se livelli ottimali di 25(OH)D possano essere protettivi verso la mortalità ed il rischio cardiovascolare in soggetti affetti da sindrome metabolica.
Sono stati analizzati 1801 pazienti affetti da sindrome metabolica sottoposti ad angiografia coronarica. La sindrome metabolica è stata assegnata sulla base dei criteri internazionali ed i livelli di vitamina D sono stati definiti sulla base delle raccomandazioni della Endocrine Society (ottimali: > 75 nml; insufficienti: 50-74.99 nmol/L, moderata carenza: 25-49.99 nmol/L e grave carenza: < 25 nmol/L).
Al termine dello studio i risultati hanno evidenziato che il 92% dei soggetti presentava livelli sub-ottimali di vitamina D e, tra questi, il 22,2% risultava gravemente carente. Inoltre, è stato osservato che livelli ottimali di vitamina D sono risultati protettivi verso tutte le cause di mortalità mentre livelli più bassi (insufficienza o carenza di vitamina D) hanno indicato un aumento del rischio di mortalità.



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Vitamina D
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