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Urban Pixels, NFT e crypto arte scendono “in piazza”

La crypto arte corre alla velocità della luce, infrangendo tutte quelle regole a cui mondo dell’arte tradizionale ci aveva abituati ormai da secoli. Un’esplosione di creatività ha invaso questo universo, e l’Italia sembra essersi piazzata tra i primi posti come promotrice di questa nuova era fatta di pixel e colori.
del 10/06/22 -

Milano pare aggiudicarsi il titolo di capitale digitale dell’universo crypto artistico italiano. Tra i più influenti e noti crypto artisti italiani del panorama digitale troviamo nomi quali: Skygolpe, Hacktao, Cupydo NFT, Giuseppe Lo Schiavo, Dangiuz, Emanuele Dascanio, Dotpigeon, Giovanni Motta e tantissimi altri stanno iniziando a farsi conoscere.
Crypto artisti molto diversi tra loro, ognuno con una propria anima artistica, con il proprio stile e la propria personalità, che caratterizzano e danno un’impronta distintiva alle loro creazioni.
La maggior parte di essi segue movimenti e correnti artistiche già definite e ben delineate nell’universo crypto e ne diventano portavoce, come ad esempio lo straordinario iperealismo di Emanuele Dascanio, poi invece c’è chi non si ritrova in nessuno di essi e decide di creare un movimento artistico tutto suo, è appunto il caso di Cupydo, che attraverso il Coesionismo, nuovo movimento artistico digitale, getta le basi di una nuova era artistica che però resta ben ancorata alla tecnologia a cui appartiene.
L’arte legata alla tecnologia blockchain, che permette agli artisti di vendere senza intermediazione le proprie opere digitali sotto forma di NFT (Non-Fungible Token), garantendo autenticità e proprietà agli acquirenti, è letteralmente esplosa negli ultimi mesi, e si sono moltiplicate in tutto il mondo mostre ed esibizioni in musei, ma anche aste che hanno portato a vendite record.
L‘arte digitale NFT approda all’aperto, visibile a tutti i cittadini dal 23 maggio al 10 luglio, grazie al progetto Urban Pixels curato dal Museum of Contemporary Digital Art: cinque artisti esporranno in contemporanea le proprie opere a Milano, in Piazza Cordusio, Cadorna e San Babila, a Londra, in Covent Garden e a New York in Times Square.
A rendere possibile questa iniziativa è il progetto Eyes On Art di EssilorLuxottica, nato con l’obiettivo di diffondere la bellezza dell’arte in luoghi non convenzionali, condividendola democraticamente in ogni sua forma, senza limiti né confini attraverso i propri maxischermi digitali presenti a Milano, Londra e New York ed all’interno dei suoi uffici. Eyes on Art ha lo scopo di rendere l’arte accessibile a tutti attraverso nuovi ed innovativi linguaggi, grazie al coinvolgimento di partner di rilievo nello scenario artistico internazionale, come la Pinacoteca di Brera, la Fondazione Prada ed il MEET a Milano, CIRCA a Londra e Times Square Arts a New York. Ogni opera è stata scelta sulla base dei luoghi in cui i singoli schermi sono installati, proponendo un dialogo tra l’arte digitale e i vari contesti urbani. Le opere appariranno a distanza di alcuni giorni le une dalle altre e rimarranno in esposizione per quattro settimane.


LA PARTNERSHIP TRA LUXOTTICA E META
E sicuramente non è casuale l’entrata nel campo NFT di un player come EssilorLuxottica, di fatti la società italiana sotto la guida del patron Leonardo Del Vecchio ha intrapreso già da diverso tempo una partnership con META, gruppo che racchiude facebook, instagram e whatsapp, con a capo Mark Zuckmberg.
Del Vecchio e Zuckmberg nei primi tempi della pandemia, presentarono Il progetto degli occhiali intelligenti, super connessi, con possibilità di operare come da un computer o da un telefonino, in due parole gli "smart glasses", progetto che però era appunto stato rallentato causa la pandemia, ma ora EssilorLuxottica e Meta sembrino essere ripartiti più carichi di prima.
Difatti è di solo qualche settimana fa, la notizia dell’incontro tra Mark Zuckerberg e Leonardo Del Vecchio, che si sono visti a Milano anche con il team progettuale del gigante delle lenti e delle montature. Zuckerberg sul suo profilo Facebook ha voluto postare una fotografia insieme al fondatore di Luxottica,
mentre quest'ultimo prova un'interfaccia per gli occhiali del futuro con strumentazione posta sul polso, attraverso la quale controllare i propri "smart glasses" o altri device.


La partnership era ed è finalizzata a unire le app e le tecnologie di Facebook, i marchi e la leadership nell'eyewear di Luxottica e le tecnologie all'avanguardia delle lenti Essilor «per aiutare le persone a rimanere in contatto con amici e familiari», spiegavano i due gruppi. Il primo prodotto è stato pensato per il marchio più famoso, con i Ray-Ban stories: occhiali del tutto simili a quelli non connessi, ma con diverse funzioni al loro interno.
Ma la strada che cercano Meta e EssilorLuxottica è molto più ambiziosa. Il punto chiave è la creazione di una lente che possa in qualche modo fungere anche da schermo, senza affaticare la vista e pronta a supportare diversi contenuti.
I laboratori del gruppo dell'occhialeria la chiamano "lente digitale", che possa spingersi anche verso il territorio che il gruppo guidato da Zuckerberg vede come una grande opportunità: la realtà aumentata.
Realtà che sicuramente si andrà a sposare con i più innovativi progetti rivolti all’universo cripto e degli NFT in generale, proprio come quello proposto da Urban Pixels che il 23 maggio ha inizio a San Babila con Hybrid Ecosystems, serie di otto lavori creata dalla coppia di artisti Entangled Others che realizzano lavori ispirati all’incontro tra biologia e intelligenza artificiale, e a Piazza Cadorna con Continuum, opera di Krista Kim, che nei suoi progetti presenta una visione dove la logica binaria della tecnologia e la sensibilità umana si sposano per dare vita a un futuro di speranza.


Il 6 giugno apparirà sullo schermo di Covent Garden Gods of Tesco Metro di XCOPY, uno degli artisti anonimi più riconoscibili tra coloro che realizzano NFT e tra i più rappresentati nelle collezioni più importanti, qui al debutto assoluto in un progetto di arte pubblica.


Il 13 giugno arriverà invece il momento di rivelare a Times Square la nuova animazione digitale di Giuseppe Lo Schiavo tesa a esplorare le contraddizioni della società dei consumi in riferimento ai rifiuti e all’impatto ambientale.
Giuseppe Lo Schiavo, il cui suo primo NFT è stato pubblicato sulla copertina di Fortune Italia e anche la prima volta in cui un magazine italiano dedica la prima pagina ad un not fungible token.
Queste le parole del cripto artista:
“Sono molto legato quest’opera perché è la prima che ho registrato nella blockchain come NFT. Rappresenta uno scenario in cui il futuro dell’arte e della tecnologia si incontrano e si scontrano con la rigidezza del passato. La pittura metafisica aveva come riferimento degli scenari onirici, surreali, ma comunque molto rigidi, fissi e immobili. Ed è un po’ il modo in cui io approccio la scienza e il progresso scientifico in generale: con creatività, con fantasia, speculazione, gioco ma anche supportato da una base solida di ricerca, dati, istituzionalità”.

Il pensiero di Giuseppe sul mondo della cripto arte e sugli NFT è chiaro e deciso, e quando gli viene chiesto cosa rappresenti per lui questa nuova era, la sua risposta fa trasparire tutta la sua personalità:
“Per la prima volta si ha l’opportunità di dare valore a un’opera d’arte che non ha una sua fisicità. Viviamo in un mondo digitale, la nostra vita dipende quasi dalla nostra realtà digitale e intangibile. Quindi era necessario che anche l’arte sposasse questa rivoluzione. Per la prima volta si può dare dignità a un’opera d’arte non fisica, legandola alla blockchain, che realizza un certificato di autenticità che ne può dimostrare l’unicità e la provenienza”.
In contemporanea alla proiezione dell’opera di Lo Schiavo, a Piazza Cordusio invece debutterà la nuova opera di Lethabo Huma, giovane artista sudafricana il cui stile ornamentale si sposa alla perfezione con la posizione e la forma a lunetta del maxischermo. “Urban Pixels, la nuova mostra di arte pubblica curata da MoCDA in collaborazione con EssilorLuxottica, segna un momento importante della storia dell'arte digitale, mai così centrale nei dibattiti sulle traiettorie dell’arte contemporanea”, spiega il curatore e direttore artistico di MoCDA Filippo Lorenzin. “Il progetto espositivo si svolgerà in tre città internazionali le cui storie sono indissolubilmente legate al mondo della creatività e rappresenta l’ennesima opportunità offerta da MoCDA al grande pubblico per entrare in contatto con i protagonisti dell’arte digitale contemporanea, uno degli obiettivi centrali e fondanti del nostro museo.” Il MoCDA è un museo che espone opere d’arte digitali allo scopo di documentare, collezionare e promuovere l’arte digitale, e offre educazione e tecnologia ad artisti, collezionisti, istituzioni e amanti dell’arte, fornendo una base per comprenderla nel suo contesto, piuttosto che come un semplice sottoprodotto del più ampio mondo dell’arte. “Fin dalla sua fondazione nel 2019, uno dei nostri obiettivi principali è il coinvolgimento di più persone possibili nel mondo dell’arte digitale”, dice Serena Tabacchi, co-fondatrice e direttrice di MoCDA.
“Nel corso di questi anni abbiamo svolto un ruolo educativo lavorando con artisti, curatori e partner culturali con l’intento di introdurre, spiegare e commentare opere artistiche realizzate con strumenti digitali. L'ecletticità e l'ampio respiro delle mostre e dei progetti culturali che sviluppiamo testimoniano la nostra necessità di confrontarci tanto con i massimi esperti di arte contemporanea quanto con coloro che, spinti dalla curiosità, desiderano scoprire la cultura digitale”.
MoDCA, Museum of Contemporary Digital Art.
“MoCDA e’ un Museo dedicato all’arte contemporanea digitale.nasce dalla voglia di creare uno spazio virtuale, non votato esclusivamente alla promozione, ma anche alla conoscenza ed esposizione di progetti d’arte contemporanea e tecnologia.
Uno spazio interattivo online dove si potrà navigare ed esplorare l’arte digitale in queste maniere: VR (realtà virtuale), AR (realtà aumentata), XR (mixed reality), sculture 3D, generative photography, crypto arte, video arte, arte generativa e programmabile, GIFs, net art, multimedia art e molto altro. Il museo offre ai visitatori l’opportunità di comprendere come l’arte digitale venga ideata e creata dagli artisti, con attenzione all’integrazione ed alla comunicazione tra il creativo e la tecnologia”.

Riassunto esposizione Urban Pixels:

SAN BABILA Artista: Entangled Others Studio Opere dalla serie Hybrid Ecosystems https://entangledothers.studio/hybrid-ecosystems/ Data: 23 maggio per 4 settimane

CADORNA Artista: Krista Kim Opera: Continuum
https://www.continuumtour.com/ Data: 23 maggio per 4 settimane

COVENT GARDEN Artista: Xcopy Opera: Right-click and Save As guy https://superrare.com/artwork/right-click-and-save-as-guy-1154 Data: 06 giugno per 4 settimane

TIMES SQUARE Artista: Giuseppe Lo Schiavo Opera: da definire Data: 13 giugno per 4 settimane

CORDUSIO Artista: Lethabo Huma Opera: da definire Data: 13 giugno per 4 settimane



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