Secondo Banca d'Italia la pressione fiscale cresce e nel 2012 si raggiungerà' il 44%

La pressione fiscale in Italia continua a crescere e al 2012, secondo quanto prevede la legge di stabilità, si attesterebbe al massimo storico intorno al 43,8%.
del 31/10/11 -

Sempre più' decisi gli imprenditori italiani ad aprire una Ltd in Uk pur operando in italia e usufruendo dei numerosi vantaggi fiscali.

La pressione fiscale in Italia continua a crescere e al 2012, secondo quanto prevede la legge di stabilità, si attesterebbe al massimo storico intorno al 43,8%. Le stime non includono gli effetti dell’attuazione della delega fiscale e assistenziale , che potrebbero determinare maggiori entrate fino a 0,2 punti di Pil nel 2012, 1,0 nel 2013 e 1,2 nel 2014.

E’ quanto ha affermato il capo dell’area ricerca economica diBankitalia Daniele Franco nell’audizione alla Commissione Bilancio riunite di Camera e Senato. “La pressione fiscale in Italia è elevata nel confronto sia storico sia internazionale; supera di due punti quella media degli altri paesi dell’area dell’euro. Nel prossimo triennio essa è destinata a crescere ulteriormente. Data l’estensione relativamente ampia dell’economia irregolare in Italia, i contribuenti che ottemperano pienamente agli obblighi fiscali sono soggetti ad aliquote sistematicamente più elevate rispetto ai nostri maggiori partner commerciali“.

“L’evasione fiscale determina iniquità e distorce la concorrenza; è di ostacolo alla crescita dimensionale delle imprese italiane. La riforma del sistema fiscale prevista dal disegno di legge delega in discussione in Parlamento è una opportunità per intensificare gli sforzi volti a contrastare questo fenomeno e a limitarne gli effetti distorsivi. I proventi derivanti dalla riduzione delle aree di evasione vanno utilizzati per ridurre le aliquote legali“.

Franco si è detto contrario ad eventuali condoni fiscali che rischiano di avere “effetti distorsivi per i segnali che inviano” e “il rischio é che non aiutino a fare uscire” il paese da una situazione di alta evasione fiscale dovuta a “molte ragioni come la struttura produttiva“. “Sarebbe opportuno definire in tempi brevi un piano di dismissioni e di valorizzazione dei cespiti immobiliari pubblici, coerentemente con le dichiarazioni del governo“.



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