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Premio Nazionale di Narrativa Maria Teresa Di Lascia 2010

Annunciate le opere finaliste dell’edizione 2010 del Premio Nazionale di Narrativa “Maria Teresa Di Lascia”: Risveglio a Parigi di Margherita Oggero (Mondadori), Smettila di camminarmi addosso di Claudia Priano (Guanda), Il conto delle minne di Giuseppina Torregrossa (Mondadori).
del 30/07/10 -

Risveglio a Parigi (Mondadori) di Margherita Oggero. Smettila di camminarmi addosso (Guanda) di Claudia Priano. E Il conto delle minne (Mondadori) di Giuseppina Torregrossa. Sono le opere finaliste della 4a edizione del Premio Nazionale di Narrativa “Maria Teresa Di Lascia”, concorso “al femminile” rivolto alle autrici di romanzi e raccolte di racconti, organizzato dal Comune di Fiuminata (MC) e dal Comune di Rocchetta Sant’Antonio (FG), nei quali si svolge ad anni alterni uno dei premi letterari più importanti d’Italia. Quest’anno è il Comune di Fiuminata a ospitare la cerimonia di premiazione, che si terrà sabato 4 settembre 2010 – alle ore 17.00 - negli spazi della Villa Comunale.

Un premio fortemente voluto dalle amministrazioni comunali e dai cittadini dei due paesi che segnano l’inizio e la fine della vicenda umana, politica e letteraria della Di Lascia, vincitrice nel 1995 del Premio Strega, assegnatole postumo per il romanzo Passaggio in ombra, edito da Feltrinelli.

All’autrice dell’opera vincitrice, verrà assegnato un premio di 3000 euro. Alla seconda classificata un premio di 2000 euro, alla terza un premio di 1000 euro. E quest’anno, per la prima volta, sarà assegnato anche il premio speciale “Università di Camerino”, istituito da Unicam e attribuito da una giuria di 10 studenti iscritti alle varie facoltà camerti: a una delle tre finaliste andranno 300 euro. L’edizione 2010 del Premio Nazionale di Narrativa “Maria Teresa Di Lascia” si avvale della collaborazione della Comunità Montana Alte Valli del Potenza e dell’Esino.


Maria Teresa Di Lascia tra passione politica e letteratura

Maria Teresa Di Lascia nasce il 3 gennaio 1954 a Rocchetta Sant’Antonio, borgo del foggiano che si trova “su quell’altura dove si pone il confine su tre diversi sentieri – che separa la Puglia dalla Basilicata e questa dall’Irpinia”. Conseguita la maturità classica, la Di Lascia si iscrive alla Facoltà di Medicina di Napoli – allo scopo di diventare missionaria laica nelle regioni più povere del mondo – che abbonderà dopo tre anni perché completamente assorbita dall’impegno politico all’interno del Partito Radicale. Nel 1982, diventa vicesegretaria del partito, durante la segreteria di Marco Pannella, e deputata durante la IX legislatura. Nel 1993 prende forma il progetto che meglio di ogni altro sintetizza le aspirazioni di Maria Teresa Di Lascia: fonda e dirige, insieme a Sergio D’Elia, Nessuno Tocchi Caino, la Lega di cittadini e di parlamentare per l’abolizione della pena di morte nel mondo, di cui scrive lo statuto e le tesi fondamentali. Nell’idea della Di Lascia, il segno che Dio appone su Caino perché non sia ucciso rappresenta il marchio della garanzia, della giustizia che non dà la morte, ma la vita, il vero diritto dell’uomo.

L’intensa attività politica di Maria Teresa Di Lascia non le impedisce di coltivare una passione o, meglio, una “necessità” – come lei stessa dice – che è quella dello scrivere. Anzi, i sentimenti e la stessa forza che la Di Lascia investe nell’impegno politico sono gli stessi che riesce a esprimere nell’intensa e creativa attività letteraria. Il romanzo della sua vita – Passaggio in ombra – lo scrive dal 1988 al 1992. Pubblicato nel gennaio del 1995 da Feltrinelli, il successo ottenuto da Passaggio in Ombra sorprende persino la casa editrice. E nel settembre dello stesso anno arriva il Premio Strega. Ma Maria Teresa Di Lascia non può ritirare il premio, perché se n’è andata un anno prima, il 10 settembre 1994, per un tumore, pochi mesi dopo aver sposato Sergio D’Elia. Maria Teresa Di Lascia riposa nel cimitero di Fiuminata e sulla sua lapide c’è scritto: “Grazie di tutto”.


Il Premio Nazionale di Narrativa “Maria Teresa Di Lascia”

Trascorsi dieci anni dalla morte della Di Lascia, le amministrazioni comunali di Rocchetta Sant’Antonio – dove Maria Teresa è nata – e di Fiuminata – dove è nata sua madre e dove Maria Teresa riposa – decidono, in accordo con la famiglia, di organizzare un premio letterario in suo onore, riservato alle donne.

Sono 93 le opere pervenute nella sede del municipio di Fiuminata per l’edizione 2010 del Premio Nazionale di Narrativa “Maria Teresa Di Lascia”. Tredici, invece, quelle fuori concorso. Ad esaminare i testi la Giuria scientifica presieduta dal prof. Alfredo Luzi, ordinario di Letteratura Italia Contemporanea presso l’Università degli Studi di Macerata. Al suo fianco, il prof. Giuseppe De Matteis, Ordinario di Storia della critica, della retorica e delle poetiche presso l’Università degli Studi di Foggia, la prof.ssa Carla Carotenuto, Assegnista di ricerca e docente per affidamento presso l’Università degli Studi di Macerata, il dott. Raffaele Nigro, scrittore di fama internazionale e autore di numerose opere di narrativa e storia del Mezzogiorno, il prof. Antonio D’Isidoro, critico letterario e docente presso l’Università degli Studi di Macerata, e Lucia Castelli, responsabile della Biblioteca Comunale “G. Libertazzi” di Rocchetta Sant’Antonio. Quest’ultima, in veste di segretaria senza diritto di voto.

Tre, dunque, le opere prescelte dalla giuria scientifica, che ora sono state distribuite ai componenti di una Giuria popolare, rappresentativa delle due comunità, composta da 35 cittadini scelti dal sindaco su proposta della Giunta comunale di Fiuminata e da 35 residenti scelti dal sindaco su proposta della Giunta comunale di Rocchetta Sant’Antonio. In occasione dello spoglio delle schede della Giuria popolare, i voti riportati saranno sommati ai voti precedentemente assegnati dalla Giuria scientifica. Dalla somma dei voti, sintesi del giudizio delle due giurie, risulterà l’opera vincitrice.

All’autrice dell’opera vincitrice, verrà assegnato un premio di 3000 euro. Alla seconda classificata un premio di 2000 euro, alla terza un premio di 1000 euro. E quest’anno, per la prima volta, sarà assegnato anche il premio speciale “Università di Camerino”, istituito da Unicam e attribuito da una giuria di 10 studenti iscritti alle varie facoltà camerti: a una delle tre finaliste andranno 300 euro. L’edizione 2010 del Premio Nazionale di Narrativa “Maria Teresa Di Lascia” si avvale della collaborazione della Comunità Montana Alte Valli del Potenza e dell’Esino.


Le opere finaliste


Risveglio a Parigi

Autore: Margherita Oggero
Editore: Mondadori
Anno: 2009

IL LIBRO - Un viaggio a Parigi. Silvia, Barbara e Mariangela lo sognano dai tempi della terza media, l'età dei confusi progetti di vita e dei castelli in aria, quando una breve vacanza nella ville lumière simboleggiava le magnifiche possibilità del futuro: il successo professionale, la libertà e l'amore. Adesso che di anni ne hanno trentadue, e non si sono mai perse di vista, decidono di partire regalandosi alcuni giorni a Parigi, in omaggio all'amicizia, certo, ma anche per una specie di malinconico rimpianto dell'adolescenza.

In sottofondo, inconfessata, la speranza per tutte di dimenticare, anche solo temporaneamente, il proprio carico di delusioni, ansie, contraddizioni, per ritornare un po' alleggerite dei fardelli che ciascuna porta con sé.

Al momento di partire, però, ecco la prima sorpresa non proprio gradita: Manuel, il figlio di sette anni che Mariangela sta crescendo da sola, pianta un enorme capriccio e convince la madre a portarlo con loro. Questo bambino scontroso e diffidente le costringerà a confrontarsi con il tempo che passa, con la realtà che l'adolescenza è ormai lontana (e che in fondo "non andrebbe mai rimpianta, perché è un'età di merda"), e infine con la consapevolezza che per essere passabilmente felici occorre molta buona volontà. Forse...

Forse, perché le mille domande poste dal piccolo guastafeste che viaggia con loro, le sue esigenze, i suoi occhi severi offrono alle amiche l'occasione per rivedere le loro convinzioni, trasformando la vacanza da una fuga nel passato a un più consapevole sguardo sul presente e sul futuro.

L'AUTORE - Margherita Oggero è nata a Torino, dove vive, e ha insegnato in quasi tutti i tipi di scuola. Ha pubblicato il suo primo romanzo, La collega tatuata, con Mondadori nel 2002. Da quest'opera Luciana Littizzetto ha tratto il fortunato film Se devo essere sincera. Nel 2003, sempre con Mondadori, è uscito Una piccola bestia ferita che ha ispirato la serie televisiva Provaci ancora, prof! con Veronica Pivetti. I suoi ultimi libri sono L'amica americana (2005), Qualcosa da tenere per sé (2007), Il rosso attira lo sguardo (2008), Orgoglio di classe (2008), tutti pubblicati con Mondadori.


Smettila di camminarmi addosso

Autore: Claudia Priano
Editore: Guanda
Anno: 2009

IL LIBRO - Margherita, scrittrice e donna in crisi, va a vivere in una nuova casa con il suo compagno. Ma lui, Sergio, giornalista e corrispondente di guerra, è sempre assente e lei deve affrontare il trasloco e le difficoltà del cambiamento da sola. Nel silenzio del nuovo appartamento, forse per distrarsi, comincia a prestare attenzione alle voci e ai rumori del palazzo. Così, a poco a poco, incredula, dubbiosa, ascoltando quello che le arriva attraverso una parete più sottile delle altre, finisce per scoprire l’inquietante e ambigua realtà di Anna, la sua vicina, una donna con due figli, picchiata e maltrattata dal marito. O è solo il frutto della sua immaginazione? Un eccesso di fantasia in un momento di fatica e di debolezza? Margherita, a distanza ogni giorno più ravvicinata, scruta Anna, la sua famiglia in apparenza normale. E in quella donna, nei suoi lamenti che filtrano dalle pareti, in quel segreto imprigionato tra le mura domestiche, lei si riflette, quasi in un gioco di specchi, che la disorienta e la sorprende.

L’AUTORE - Claudia Priano è nata e vive a Genova. Per Aliberti ha pubblicato i romanzi Cose che capitano (2006) e Con il cuore leggermente indolenzito (2007). Per Kowalski Medicina generale (2007), trasposizione romanzata della fiction di Rai Uno. Collabora con il quotidiano on-line www.mentelocale.it.




Il conto delle minne

Autore: Giuseppina Torregrossa
Editore: Mondadori
Anno: 2009

IL LIBRO - Ogni anno, il cinque di febbraio, nonna Agata vuole accanto a sé la nipote Agatina per insegnarle i segreti della preparazione dei dolci in onore della santa di cui entrambe portano il nome. Mentre impastano le cassatelle a forma di seno, le minne, la nonna racconta il martirio della Santuzza, cui il crudele console Quinziano, non sopportando di sentirsi respinto, fece tagliare le mammelle.

La vicenda drammatica e spaventosa offre l'occasione per mettere in guardia la nipotina su una delle regole del mondo maschile: «... Devi sapere che gli uomini, se non ci provi piacere quando ti toccano, si sentono mezzi masculi, ma guai a te se ci provi piacere, perché allora ti collocano tra le buttane».

Questo è solo uno dei tanti avvertimenti, proverbi, consigli che - insieme alla ricetta delle cassatelle - nonna Agata lascia in eredità alla nipote, ingredienti indispensabili a fare di lei una donna. E proprio da qui, dal profumo di ricotta e cioccolato che pervade la cucina dove Agatina ascolta rapita lu cuntu, il racconto della nonna, parte la rievocazione della grande storia di due famiglie siciliane e delle loro donne fiere o meschine, timide o focose.

È la voce della più giovane, Agatina, ad accompagnarci lungo un secolo di storie a conoscere le nonne, le bisnonne, le zie; per ciascuna di loro le minne che portano sul petto hanno un significato speciale: grandi o quasi assenti, aride o feconde, amate senza pudore o trascurate da uomini disattenti, sane o ammalorate, esse diventano la chiave per svelare i più intimi segreti della loro femminilità, del loro orgoglio, del loro straordinario potere o della sottomissione alle dure leggi del mondo maschile.

Il conto delle minne - non si stancava di ripetere nonna Agata - dev'essere pari: due seni, e due dolci, per ogni fanciulla. Ma la vita è imprevedibile e il seno, morbido viatico di gioia e nutrimento, può celare in sé anche la malattia e il disamore: i conti, allora, potrebbero non tornare...

Da Catania a Palermo, cullati da una lingua saporosa e da uno stile veloce, fresco come i racconti che le donne si scambiano, non udite, mentre impastano e conzano cibi e destini per i loro uomini affamati, giungiamo a seguire con trepidazione i passi della protagonista: crescendo Agatina dimenticherà di portare con sé, come i luminosi sassolini di Pollicino, gli insegnamenti delle sue ave, e dovrà trovare con fatica e molto coraggio una strada tutta sua per una femminilità matura.

L'AUTORE - Giuseppina Torregrossa (Palermo, 1956) è madre di tre figli e vive tra la Sicilia e Roma, dove ha lavorato per più di vent'anni come ginecologa, occupandosi attivamente, tra le altre cose, della prevenzione e cura dei tumori al seno.

Nel 2007 ha pubblicato il suo primo romanzo, L'assaggiatrice (Iride - Rubbettino). Con il monologo teatrale Adele (Borgia Editore) ha vinto nel 2008 il premio opera prima "Donne e teatro" di Roma.



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