OpenOffice.org cambia: Vi presentiamo LibreOffice e 'The Document Foundation'

Praticamente tutti sanno che cos'è OpenOffice.org, ma lo ricorderemo ancora una volta: si tratta di uno dei più importanti software liberi (è il software gratis simile al pacchetto di Office distribuito da Microsoft) che per mette di gestire fogli di calcolo, presentazioni e Word processor.
del 04/10/10 -

Praticamente tutti sanno che cos'è OpenOffice.org, ma lo ricorderemo ancora una volta: si tratta di uno dei più importanti software liberi (è il software gratis simile al pacchetto di Office distribuito da Microsoft) che per mette di gestire fogli di calcolo, presentazioni e Word processor.
Un paio di giorni fa è stato pubblicato il comunicato del presidente PLIO, Italo Vignoli in cui si annuncia la creazione di una fondazione indipendente denominata “The Document Foundation” da parte della comunità di volontari che sviluppano OpenOffice.org.
Ecco le pari salienti del comunicato pubblicato su svariati siti informatici e non :
The Internet, 28 sett 2010 – La comunità dei volontari che sviluppano e promuovono OpenOffice.org, il più importante software libero per la produttività individuale, annuncia una significativa evoluzione del progetto. Dopo dieci anni di evoluzione con Sun Microsystems come fondatore e principale sponsor, il progetto annuncia una fondazione indipendente chiamata “The Document Foundation” con l’obiettivo di dare vita alla promessa di indipendenza del programma originale.
La Fondazione sarà al centro di un nuovo ecosistema in cui individui e organizzazioni potranno allo stesso tempo contribuire e trarre beneficio da una suite di produttività autenticamente libera e indipendente. Questo darà vita a una concorrenza più forte, e a una maggiore scelta, a tutto vantaggio degli utenti e dell’innovazione sul mercato. D’ora in avanti, la comunità dei volontari di OpenOffice.org sarà conosciuta come “The Document Foundation”.
Oracle, che ha acquisito la proprietà di OpenOffice.org in seguito all’acquisizione di Sun Microsystems, è stata invitata ad aderire alla nuova Fondazione, e a donare il marchio che la comunità ha fatto crescere nel corso di questi dieci anni di storia del progetto. In caso contrario, la Fondazione ha scelto il marchio “LibreOffice” per le future versioni del software......”
...”La Fondazione coordinerà lo sviluppo di LibreOffice, che è disponibile in versione beta all’indirizzo provvisorio: http://www.libreoffice.org. Gli sviluppatori sono invitati ad aderire al progetto e contribuire al codice in un ambiente aperto e collaborativo, per dare vita al futuro delle suite di produttività insieme a chi traduce, verifica, documenta, supporta e promuove il software.”
Inoltre, Italo Vignoli ha dichiarato: “Riteniamo che la Fondazione sia un passo molto importante per l’evoluzione della suite di produttività libera, perché separa lo sviluppo del codice e il futuro del progetto dagli interessi commerciali di una singola azienda. I sostenitori del software libero, in ogni parte del mondo, hanno la straordinaria opportunità di unirsi al gruppo dei membri fondatori a partire da oggi, per scrivere un nuovo capitolo nella storia del FLOSS”.
Molteplici sono stati i commenti di vari esponenti “del settore” che sembrano vedere positivamente questa novità, come quello di Richard Stallman, Presidente della Free Software Foundation,che si dice felice di sapere che The Document Foundation non raccomanderà l’uso di estensioni non libere, oppure quello di Chris DiBona, Open Source Programs Manager di Google, Inc.,che ha così commentato: “La nascita di The Document Foundation è un passo in avanti significativo per gli sviluppi futuri delle suite di produttività....”
Tra i commenti spicca quello di Mark Shuttleworth, fondatore di Canonical ed ispiratore di Ubuntu, il quale ha dichiarato: “Il software di produttività è un componente indispensabile del desktop libero, e il nostro progetto integrerà LibreOffice di The Document Foundation nelle prossime versioni di Ubuntu. Grazie al patrocinio di The Document Foundation, LibreOffice offre agli sviluppatori di Ubuntu la possibilità di collaborare al codice, e questo permette a Ubuntu di essere una soluzione eccellente per i desktop in ambiente da ufficio”.



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