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Nube tossica dal Giappone in Italia boom di vendite di rilevatori di radiazioni nuclerari

Terminate scorte rilevatori di radiazioni nucleari impazza l'ultima mania tutta Italiana dopo la notizia dell avvicinamento della nuber tossica dal giappone
del 29/03/11 -

Chi se lo sarebbe mai aspettato e bastata la notizia dell'avvicinamento della nube tossica dal Giappone verso la penisola Italiana per scatenare la corsa all'acquisto di apparecchiature per rilevare radiazioni nucleari , a tal punto da far terminare le scorte di magazzino a tutti i venditori, non sono bastate la rassicurazioni dal mondo politico e scientifico sulla non pericolosita per la salute di eventuali nubi provenienti dal giappone dopo il disastro della centrale nucleare , sembrerebbe la moda del momento munirsi di rilevatori di radiazioni portatili,ma facciamo un breve cenno a cosa sono le radizioni e come si possono rilevare

Esistono tre forme distinte di radioattività classificate per modo di decadimento: sono i raggi alfa, i raggi beta e i raggi gamma. A queste tre forme si aggiungono i neutroni liberi derivanti dalla fissione spontanea degli elementi più pesanti. Ognuno di questi tipi di radioattività ha proprietà e pericolosità diverse. La tabella elenca le forme di radioattività, le particelle coinvolte, la distanza percorsa, la capacità di provocare fissione e trasmutazione.
Tipo di emissione Particella Distanza percorsa in aria provoca trasmutazione provoca fissione
Raggi alfa He²+ (2 protoni e 2 neutroni) circa 6-7 cm Sì Sì
Raggi beta elettroni(beta-) e positroni(beta+) circa 5-7 metri No No
Raggi gamma fotoni provenienti dal nucleo statistica, qualche km No No
Raggi x fotoni provenienti dagli orbitali elettronici(soprattutto K) statistica, qualche km No No
Neutroni liberi neutroni statistica, da 30 a 300 m. Sì Sì

I raggi alfa e beta sono composti di particelle con carica elettrica, perciò interagiscono quasi immediatamente con la materia circostante, e vengono assorbiti quasi tutti entro una determinata distanza: i raggi gamma e i neutroni invece, elettricamente neutri, vengono assorbiti solo per urto diretto contro un atomo o un nucleo atomico, e percorrono distanze molto maggiori. Inoltre non esiste una distanza limite per il loro assorbimento ma vengono assorbiti esponenzialmente, cioè all’aumentare del cammino percorso dal fascio, “sopravvive” una frazione sempre più piccola (ma sempre diversa da zero) delle particelle originarie.

L’effetto biologico è dovuto invece in massima parte alle proprietà ionizzanti: distruggendo i legami fra molecole, le radiazioni danneggiano le cellule generando radicali liberi. Ma soprattutto alterano le grandi macromolecole del DNA e dell’RNA, causando danni somatici e genetici; tale effetto è prodotto principalmente dalle radiazioni gamma, più energiche e penetranti delle particelle alfa e beta.

Il momento in cui le cellule sono più vulnerabili in assoluto alle radiazioni è quello della riproduzione (mitosi o meiosi), in cui il DNA è in fase di duplicazione, le strutture del nucleo sono dissolte e gli enzimi che assicurano l’integrità del materiale genetico non possono operare. L’effetto macroscopico più vistoso della radioattività sulle cellule, quindi, è il rallentamento della velocità di riproduzione: e le popolazioni di cellule che si riproducono molto rapidamente sono più vulnerabili di quelle che lo fanno lentamente. In virtù di questo fatto, gli organi più sensibili alle radiazioni sono il midollo osseo emopoietico e il sistema linfatico.

A livello dell’intero organismo invece, sia nell’uomo che negli animali superiori si nota un precoce invecchiamento dell’organismo correlato alla dose totale di radiazione assorbita, sia con forti dosi istantanee che con l’esposizione prolungata a bassi livelli di radioattività.

Di savio Nello



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