News normative: le dieci fondamentali differenze tra Ici e Imu

Pubblicato sul sito web di Golem Lazio un articolo dettagliato riguardante le maggiori differenze tra Ici e Imu.
del 19/01/12 -

L'Imu è stata spesso definita come una sorta di Ici allargata; si tratta, invece, di una nuova imposta che ha caratteristiche ed implicazioni ben diverse rispetto a quella che va a sostituire.
Vediamo alcune differenze di maggior rilevanza:
1. Abitazione principale. Al contrario di quanto accadeva con l'Ici, con la nuova imposta anche l'abitazione principale sarà da assoggettare al tributo con un evidente aggravio per i titolari dell'abitazione principale (che fino ad oggi non pagavano alcunché né ai fini Ici né ai fini Irpef). L'imposta sull'abitazione principale è fissata allo 0,4% ma i comuni hanno il potere di modificarla di 0,2 punti percentuali in più o in meno. Quindi la stessa potrà variare dallo 0,2 allo 0,6%.
2. Detrazione per carichi di famiglia. Per ogni figlio fino ai 26 anni di età,che vive in famiglia, è concessa una detrazione aggiuntiva a quella stabilita per l'abitazione principale di 50 euro. Il tetto massimo della nuova detrazione sarà di 400 euro da sommare ai 200 concessi in generale per l'abitazione principale (quindi il bonus massimo sarà di 600 euro).
Lo sconto sarà efficace nel 2012 e 2013 mentre nulla si prevede con riguardo al 2014. Nessuna previsione similare esisteva ai fini Ici.
3. Sostituzione dell'Irpef. La nuova Imu sostituisce anche l'Irpef e le addizionali sugli immobili non locati differenti dall'abitazione principale.
Per le seconde o terze case solo un calcolo sul singolo caso potrà consentire di verificare l'effetto della nuova previsione.
4. Valore immobili. La base imponibile Imu è individuata partendo dal valore della rendita catastale rivalutato. Come già succedeva con l'Ici, per passare dalla rendita al valore dell'immobile sono stati individuati alcuni moltiplicatori. Ma tali moltiplicatori sono ben più alti rispetto a quelli in vigore con l'Ici. Basti pensare che sulle abitazioni il nuovo moltiplicatore di 160 sostituisce il precedente di 100 e sugli uffici il nuovo di 100 sostituisce il precedente di 50 (con una sorta di raddoppio della base imponibile).
5. Aliquote. La vecchia Ici prevedeva perle abitazioni una imposta che poteva variare dal 4 al 7 per mille, spazio entro cui i comuni potevano scegliere le differenziazioni che volevano introdurre nel loro territorio. Ora invece sull'abitazione principale è fissata allo 0,4% ma i comuni possono modificarla di 0,2 punti percentuali in più o in meno. Sugli immobili è fissata allo 0,76%, ma i comuni hanno il potere di modificarla di 0,3 punti percentuali in più o in meno. Inoltre la stessa è fissata allo 0,2% per i fabbricati rurali a uso strumentale e i comuni possono ridurla fino allo 0,1%. Inoltre, è possibile ridurre l'aliquota di base fino allo 0,4% nel caso di immobili non produttivi di reddito fondiario o di immobili posseduti da soggetti Ires,ovvero nel caso di immobili locati.



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