La vitamina delle meraviglie

L’hanno definita la “Vitamina delle meraviglie” e a farlo è stata la prestigiosa testata The Indipendent. Il quotidiano britannico non ha lesinato lodevoli attributi a quella che oggi gli esperti definiscono il supplemento dalle molteplici virtù”. Stiamo parlando della vitamina “D”, la meno conosciuta tra le sue 13 sorelle (A, B, C, E, ecc).
del 01/08/12 -

“Il ruolo principale della vitamina D”, spiega il Professor Giustina, professore ordinario di Medicina Interna dell’Università di Brescia e Direttore del Servizio di Endocrinologia e del Centro Osteoporosi dell’A.O. Ospedali Civili di Brescia, “è, sicuramente, quello di aiutare il calcio a fissarsi nelle ossa ma recenti studi hanno anche dimostrato come questa vitamina sia in grado di agire in altri distretti quali muscoli, occhi, cuore, polmoni, o sulla proliferazione cellulare, in quanto il suo recettore è presente dovunque nel nostro organismo”.
Gli effetti della vitamina D sulla salute delle nostre ossa sono dunque noti da tempo, ma in merito ai ruoli che essa svolge in molti altri tessuti ed apparati extrascheletrici esistono ancora poche informazioni. Per questo è stato organizzato il “5th Meeting Skeletal Endocrinology” che si terrà a Brescia dal 20 al 21 settembre.
“Evidenze scientifiche”, continua Giustina, “hanno rilevato che la sua carenza è associata all’insorgenza o all’aggravarsi di molte malattie. Ciò sta facendo diventare questo supplemento ancora più importante di prima. Per esempio, l’effetto sull’ipertensione, a livelli sufficienti di vitamina D, è quello di abbassare la frequenza del ritmo cardiaco; l’effetto sul sistema respiratorio è invece quello di diminuire le riacutizzazioni dell’asma e l’insorgere di raffreddori o epidemie influenzali”.
La vitamina D sembra inoltre influenzare la scomparsa di malattie autoimmuni quali il diabete di tipo 1, lo sviluppo di alcuni tumori (colon, prostata, polmoni, sistema linfatico, seno), l’insorgenza e la manifestazione di alcune patologie cutanee quali la psoriasi e la dermatite atopica.
Infine, sembra agire anche sugli occhi: la sua carenza porta ad affaticamento del contorno occhi e modula il rilascio di serotonina. Inoltre, la vitamina D è in grado di stimolare la produzione di proteine muscolari e di favorire il trasporto del calcio essenziale nella contrazione muscolare.
Il convegno di settembre sarà anche l’occasione per fare il punto sull’impiego dei glucocorticoidi, una classe di ormoni steroidei (il più importante glucocorticoide umano è il cortisolo) che hanno storicamente costituito un’importante area del metabolismo scheletrico, perché sono in grado di interferire con l’attività delle cellule ossee e con l’asse PTH – Vitamina D – Calcio.
“È noto ormai da tempo”, illustra il professor Andrea Giustina, che l’eccesso endogeno di glucocorticoidi causa una grave forma di osteoporosi secondaria”.

Proprio per indagare quelle forme di osteoporosi legate all’eccesso di glucocorticoidi è nato a Brescia il gruppo di studio GIOSEG, di cui è presidente lo stesso Giustina, con lo scopo di approfondire i meccanismi e le prospettive diagnostiche e terapeutiche e, più in generale, occuparsi di tutti gli aspetti basici e clinici dell’interazione tra ormoni e metabolismo scheletrico. Questi ed altri aspetti legati al metabolsimo ossseo saranno approfonditi nel corso del prossimo convegno di settembre.




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