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La stagione dei “tagli” è iniziata per le bambine africane

L’estate per le bambine africane e del Medio Oriente è la stagione dei “tagli”, come viene definita, infatti molte bambine, figlie di immigrati, vengono portate nei Paesi di origine e subiscono ciò che viene considerato dai membri di quelle comunità come un rito di passaggio essenziale: in Italia si contano almeno 50.000 bambine vittime di mutilazione genitale femminile. In Egitto – da cui proviene buona fetta della nostra immigrazione – sebbene le MGF siano illegali, la percentuale di bambine mutilate è di oltre il 90%, nel video vi raccontiamo la storia di Sahar: https://www.youtube.com/edit?o=U&video_id=LDEZ0-Jjp50 Per Plan il fenomeno della “stagione dei tagli” mostra la natura globale di una pratica profondamente radicata che viaggia con le famiglie e le comunità nel mondo. Ecco perché Plan crede che a un problema globale occorre rispondere con una soluzione globale e Plan Italia, rinnova la sua petizione contro le mutilazioni (per firmare: http://www.plan-italia.org/because-i-am-a-girl/le-mutilazioni-genitali-femminili-firma-la-petizione/petizione-stop-alle-mutilazioni-genitali-femminili/).
del 07/08/14 -

Milano, 6 Agosto 2014 – Estate: le scuole sono chiuse, i bambini e le bambine italiane giocano spensierati, in partenza per le vacanze. Ma per alcune bambine le vacanze coincidono con un viaggio e un’esperienza dolorosi; l’estate per loro è la stagione dei “tagli”, così come viene definita, infatti molte bambine, figlie di immigrati, vengono portate nei Paesi di origine – in Africa e in Medio Oriente – e subiscono ciò che viene considerato dai membri di quelle comunità come un rito di passaggio essenziale: in Italia si contano almeno 50.000 bambine vittime di mutilazione genitale femminile, in questo il nostro Paese ha un ennesimo triste primato rispetto alla comunità europea.

Per loro l’estate sarà un periodo di sofferenza e dolore che le accompagnerà per tutta la vita: “il dolore è uno shock terribile per una bambina” – racconta Madina Bocoum responsabile del programma contro le mutilazioni genitali femminili (MGF) di Plan in Mali, da piccola subì la stessa orribile pratica. “Hai dolore durante tutto il ciclo mestruale, dolore durante il parto, il dolore è sempre con te”.
I danni causati dalle MGF sono evidenti: oltre al trauma fisico e psicologico, una ragazza vittima di MGF ha due probabilità in più di morire di parto.
Ma purtroppo le mutilazioni genitali femminili fanno parte di certe identità culturali che le comunità immigrate cercano di proteggere e mantenere: come spiega Madina “le figlie dei migranti vengono spesso “tagliate” quando i genitori li mandano in vacanza nei loro villaggi di origine”.
In Egitto – da cui proviene buona fetta della nostra immigrazione – sebbene le MGF siano illegali, la percentuale di bambine mutilate è di oltre il 90%, e il 21% di loro si sposa prima di compiere i 15 anni, nel video, qui indicato, vi raccontiamo la storia di Sahar che è stata mutilata con lo stesso strumento che un attimo prima mutilò la sorella più grande, senza alcuna norma igienica: https://www.youtube.com/edit?o=U&video_id=LDEZ0-Jjp50

Per Plan il fenomeno della “stagione dei tagli” mostra la natura globale di una pratica profondamente radicata che viaggia con le famiglie e le comunità nel mondo. Ecco perché Plan crede che a un problema globale occorre rispondere con una soluzione globale e Plan Italia, ancora una volta, rinnova la sua petizione: (per firmare: http://www.plan-italia.org/because-i-am-a-girl/le-mutilazioni-genitali-femminili-firma-la-petizione/petizione-stop-alle-mutilazioni-genitali-femminili/) affinché l’attuale governo si impegni ad affrontare la sfida della riduzione ed eliminazione delle MGF in Italia e in tutti i Paesi in cui esse vengono ancora praticate, mediante leggi e sanzioni rigorose per i trasgressori e l’istituzione di assistenza sanitaria gratuita per tutte le vittime che soffrono per le complicanze, favorendo, inoltre, la diffusione di informazioni sul tema insieme alla condivisione di esperienze che dimostrano l’efficacia del rapido abbandono delle MGF.



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