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La rivista di collezionismo “Raropiù” dedica a Mia Martini la copertina e un servizio per l’anniversario della scomparsa

Sul nuovo numero di “Raropiù”, mensile di cultura musicale collezionismo e cinema, in uscita a Maggio,un omaggio a Mia Martini, in concomitanza del fatidico giorno 12, data che rappresenta il 19° anniversario della sua scomparsa
del 09/05/14 -

Sul nuovo numero di “Raropiù”, mensile di cultura musicale collezionismo e cinema, in uscita a Maggio, un omaggio a Mia Martini, in concomitanza del fatidico giorno 12, data che rappresenta il 19° anniversario della sua scomparsa.

Presenta in copertina un bellissimo primo piano della grande artista, uno scatto degli anni ’70, che nel 1997 era stato utilizzato come copertina del CD “Mi canto espanol”, una raccolta, fuori catalogo, contenente tutte le registrazioni da lei effettuate per il mercato iberico che meriterebbe essere editata magari in un progetto più ad ampio respiro sulle sue incisioni in lingua straniera.

All’interno della rivista, un servizio dettagliato, a cura di Menico Caroli, sulla sua discografia risalente al periodo RCA/Ricordi tra il 1971 e il 1976, dal suo album di debutto “Oltre la collina” un’opera concept e moderna per quei tempi, sia nei suoni che nei testi, che vanta la collaborazione prestigiosa di Claudio Baglioni come autore e la rivoluzionaria “Padre davvero”, con la quale conquista la vittoria al Festival d’avanguardia a Viareggio.

Spazio, naturalmente, alla successiva produzione contrassegnata da un momento d’oro legato alla sua presenza nelle hit parade, vissuto con i grandi hits “Piccolo uomo”, “Donna sola”, “Minuetto”, “Inno” e 33 giri pregevoli come “Nel mondo una cosa”, che ottiene il Premio della critica discografica, con la presenza di brani da lei molto amati come “Amanti” e “Valsinha” di Vinicius De Moraes e Chico Buarque De Hollanda, tradotto in italiano da Sergio Bardotti.

“Il giorno dopo” del 1973, che staziona per lungo tempo in classifica, conferma la scelta azzaccata di un repertorio pop di alta classe, senza lasciare spazio alla banalità, con temi interessanti e particolari che vanno oltre le storie d’amore, come la depressione in “La malattia” o la perdita nella splendida “Dove il cielo va a finire” di Maurizio Fabrizio, ripresa dal vivo nel 1992 nel dvd “Per aspera ad astra”.

Seguono altri due lavori raffinati “E’ proprio come vivere”, dal quale viene estratto il singolo “Inno” e “E stelle stan piovendo”, che si riveleranno due facciate A e faranno entrambe il loro ingresso nella top 10, e “Sensi e controsensi”, nel quale spiccano “Volesse il cielo”, una preghiera in musica, ad opera di Vinicius De Moraes e versi del fido Bardotti, insieme a “Nevicate”, che le permette di ottenere il Premio della Critica Europea a Palma di Maiorca nel 1975.

Per arrivare, fino al controverso “Un altro giorno con me”, che causò la rottura del contratto discografico con la Ricordi e una pesante causa per il divieto posto di non potere cantare altri autori fuori dalla loro etichetta. Un esempio ulteriore sulla coerenza di Mia Martini nel rispetto della sua arte e del suo pubblico, a tal punto da rinunciare a scendere a compromessi.

In una intervista, lei stessa fa un commento su questi suoi primi dischi:
‘Mi fanno una grande tenerezza, io gli album non li vedo solamente in funzione musicale o letteraria, sul calendario gli anni possono andare via, il mio calendario invece si basa sugli album, c'è tenerezza verso "Oltre la collina", che sottolinea un periodo di grande rabbia, di rancore, di orgoglio ingiustificato perché da giovane pretendi di giudicare prima il padre e la madre. Poi quando cresci, naturalmente, ti rendi conto che la vita è molto più fortunata di altri, perché la mia infanzia ha delle immagini sonore, musicali e quando le rivedo sento persino l'odore di quei tempi. Musicalmente non riesco a giudicarli e non voglio nemmeno giudicarli perché non mi interessa, fanno parte di me, ci sono i miei errori, le emozioni, i tradimenti, è il mio film’.



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