L’effetto della supplementazione di vitamina D sulla prevenzione delle fratture
Il 75% circa delle fratture colpisce le persone anziane che hanno più di 65 anni e una possibile strategia di prevenzione potrebbe essere la supplementazione di vitamina D. Tuttavia, i risultati forniti finora dagli studi su questo argomento sono stati contraddittori.
del 16/07/12 - di M. Piraino
Un’importante e recente meta-analisi effettuata da Bischoff-Ferrari et al., e recensita sul sito www.vitaminad.it, ha valutato l’effetto della supplementazione di vitamina D sul rischio di frattura all’anca e di fratture non vertebrali in soggetti anziani. La meta-analisi ha coinvolto un totale di 31.022 soggetti provenienti da 11 studi randomizzati, in doppio cieco, controllati con placebo, i quali sono stati presi in considerazione per valutare l’effetto della supplementazione orale di vitamina D (con o senza calcio) rispetto al placebo sulla prevenzione del rischio di frattura dell’anca e di qualsiasi frattura non-vertebrale. L’analisi primaria ha confrontato l’effettivo introito di vitamina D, suddivisa in quartili, con il placebo, dove per introito effettivo si intendeva la dose assegnata più qualunque dose aggiuntiva supplementare. I risultati di questa meta-analisi suggeriscono che solo un apporto elevato di vitamina D (almeno 800 UI/die) può ridurre significativamente il rischio di frattura dell'anca (-30%) e di qualsiasi frattura non-vertebrale (-14%), nei soggetti al di sopra dei 65 anni.