Incontro Coldiretti-Galan, un "no economico" agli Ogm

L'organizzazione agricola spiega che per salvare il made in Italy, è necessario negare il biotech. Impossibile la coesistenza tra colture geneticamente modificate e biodiversità tradizionale
del 19/02/13 - di Beatrice Tessarin

MESTRE - VENEZIA - Coldiretti ha incassato un “no economico” agli Ogm anche da Giancarlo Galan, noto sostenitore del biotech, come si era già capito qualche giorno fa a Rovigo, a casa di Confagricoltura. Il chiarimento con l’attuale candidato del Pdl al senato è arrivato stamane (18 febbraio), durante l’incontro che Coldiretti Veneto ed i rappresentanti delle Coldiretti provinciali hanno riservato al Pdl, nell’ambito degli incontri con tutte le forze politiche in lizza nella prossima tornata elettorale, a Mestre, alla sede regionale dell’organizzazione.
“Galan continuava a sostenere gli Ogm, ma in termini di ricerca – spiega il presidente di Coldiretti Rovigo, Mauro Giuriolo, a chiusura dell’incontro – e quando l’abbiamo incalzato con le nostre domande e gli abbiamo chiarito che Coldiretti non è mai stata contro la ricerca genetica, è diventato possibilista”. “Gli abbiamo ribadito che “la questione Ogm” è tutta economica – afferma Giuriolo -. Gli Ogm non possono coesistere in un ambiente come il nostro, insieme ai prodotti tradizionali, tipici, e finirebbero per far sparire il patrimonio genetico di tali produzioni e per disperdere la biodiversità, con un conseguente disastro economico per le aziende agricole che fanno di queste produzioni nostrane tipiche la loro forza e la forza del made in Italy. Gli Ogm sono la strada per distruggere il made in Italy, mentre attualmente, sono proprio la tipicità e la distintività apprezzati in tutto il mondo, che sostengono il reddito delle imprese agricole italiane e nostrane”. “Di fronte a questo – conclude Giuriolo – Galan sembra aver compreso che la posizione di Coldiretti non è ideologica, come forse aveva inteso lui, tanto che alla fine ha affermato che, trattandosi di un problema economico, era disposto a prendere in considerazione un “no” agli Ogm per ragioni economiche”.

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Beatrice Tessarin (giornalista free-lance)

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