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Il cloud approda nel mondo dell'istruzione

La rivoluzione digitale nelle scuole italiane “Il sogno dei vostri clienti è una vita migliore e più felice. Non muovere prodotti, arricchisci le loro vite”. - Steve Jobs
del 13/01/15 -

Gli ultimi anni sono stati segnati da una rivoluzione tecnologica contraddistinta da una velocità di sviluppo senza pari, qualsiasi settore economico è stato infatti invaso dallo nuove soluzioni informatiche e tecnologiche. Vuoi perché le ricerche in ambito ICT sono divenute necessarie per stare al passo con gli altri paesi del mondo o semplicemente perché l’innovazione si è confermata essere l’elemento stabile del successo economico.

Questa rivoluzione tecnologica ha visto come protagonista il mondo del cloud, il quale ha mutato radicalmente i metodi lavorati delle aziende del nostro paese: dai software ERP a quelli destinati alla fidelizzazione le aziende post moderne si sono trovate a poter scegliere tra infinite versioni di applicativi cloud che permettessero di migliorare il proprio management.

L’innovazione che ha coinvolto le realtà aziendali ha visto una graduale espansione anche verso il mondo dell’istruzione; gli ultimi anni hanno segnato di fatto uno sviluppo crescente di software gestionali dedicati al settore scolastico.

Le soluzioni cloud destinate alle scuole sono in grado di automatizzare la coordinazione delle attività svolte quotidianamene dagli operatori dei diversi enti:

- Registro dell’anagrafica studenti;
- Registro del numero delle classi;
- Registro dei dati sugli insegnanti;
- Generazione automatico delle ricevute del ciclo contabile;
- Controllo quotidiano del giro bus;
- Personalizzazione e integrazione degli avvisi ai genitori e studenti tramite SMS.

Naturalmente il percorso di completamento dell’adozione di queste soluzioni da parte delle istituzioni italiane è ancora in corso, molte sono le scuole che non utilizzano software gestionali per controllare e automatizzare le operazioni svolte ogni giorno.

C’è da considerare poi il discorso normativo, il quale ha imposto già dal 2012 l’utilizzo di queste applicazioni agli istituti scolastici. Per un’idea maggiormente chiara ci rifacciamo ad una indagine, non proprio recente, promossa da Kion (Cineca) condotta su 200 presidi, il 45% degli intervistati ha dichiarato di non aver ancora tra le mani alcuna soluzione per il registro digitale. Di questi, il 72% cercherà un software sul mercato, mentre il 20% non ha le idee chiare. C'è poi un l'8% convinto di poter rinviare la decisione nel tempo grazie a una proroga di legge. Insomma, ognuno dei quasi 28mila istituti statali (dalle primarie in su) dovrebbe adeguarsi con le proprie forze.



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