I nuovi contratti cambiano la finanza e l'economia in Italia?

Nuovi contratti e situazione dell'economia e della finanza in italia. A quanto pare aumentano i contratti a tempo indeterminato. Ottima ripresa per l'economia Italia, i dati della finanza parlano chiaro, l'INPS pure, siamo ad un passo dall'uscita della crisi?
del 13/05/15 -

L’economia italiana è in ripresa come dimostrano i dati diffusi dall’Inps che evidenziano un saldo positivo fra rapporti di lavoro nuovo e cessati. Aumentano i posti di lavoro a tempo indeterminato e il saldo fra i rapporti attivati e cessati è tornato positivo, dopo un lungo periodo di stagnazione.

Il numero degli occupati è in crescita con una conseguente riduzione della disoccupazione. Le informazioni fornite dall’Inps permettono di evidenziare un aspetto molto importante per il settore economico e finanziario che riguarda l’incremento dei contratti a tempo indeterminato. Per il solo primo trimestre del 2015 questi contratti sono arrivati al 41%; la cifra comprende anche le stabilizzazioni e le trasformazioni di altre tipologie di contratti. Per quanto riguarda la trasformazione dei contratti da tempo determinato ad indeterminato, rispetto all’anno passato, si è arrivati al 5%; il dato si riferisce anche ai contratti da apprendistato. Nel complesso si registrano quindi ben 149.041 trasformazioni.

E’ in diminuzione sia l’apprendistato che i contratti a termine che registrano un’importante contrazione.

Nel complesso, per i primi tre mesi di quest’anno, rispetto all’anno scorso si contano ben 49.972 nuove assunzioni. Si tratta di un dato particolarmente positivo determinato dalla ritrovata fiducia di molte aziende, grazie anche al supporto fornito dal Governo.

I nuovi contratti stipulati nel 2015 si caratterizzano per il taglio dei contributi; nel primo trimestre, secondo l’Inps, i contratti che hanno usufruito dell’esonero dei contributi previsto dalla legge di stabilità arrivano a sfiorare le 268mila unità.

Nel periodo di tempo relativi ai primi tre mesi del nuovo anno i posti di lavoro persi sono arrivati a 1.012 milioni rispetto ai 1.33 di quelli stipulati determinando un saldo positivo; rispetto all’anno 2014, si regista un aumento pari al 138%.

Confrontando i dati di quest’anno e del 2014 appare evidente che il numero degli occupati è cresciuto del 24.1%; invece passano dal 36.61% del 2014 al 41.84% del 2015 i contratti di lavoro a tempo indeterminati e stabili.



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