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Furto in casa virtuale: Facebook ancora nel mirino degli hacker

Il fatto è accaduto ad una signora quarantaquattrenne di Palermo che ha subito un furto nella sua casa virtuale, che aveva “creato” utilizzato la popolare applicazione Pet Society.
del 26/10/10 -

Il fatto è accaduto ad una signora quarantaquattrenne di Palermo che ha subito un furto nella sua casa virtuale, che aveva “creato” utilizzato la popolare applicazione Pet Society.
La signora che per ben due anni aveva “lavorato” arredando ed abbellendo la sua casa virtuale, ovviamente con mezzi economici virtuali, tornado sull'applicazione si è trovata la casa svaligiata.
Questo quanto dichiarato dalla signora: “Quando ho visto che tutto quello che avevo nelle mie stanze era stato portato via, ci sono rimasta malissimo. Perché per più di un mese non sono riuscita a usare la mail, né Facebook e nemmeno ho potuto giocare con Pet Society. E poi perché mi sono sentita come se qualcuno avesse violato la mia vita privata, le mie abitudini, le ore trascorse in una realtà virtuale che sentivo profondamente mia.”
La signora non si è persa d'animo ed ha sporto regolare denuncia, e grazie anche alla fermezza del suo avvocato, il Gip competente ha rigettato la richiesta di archiviazione avanzata invece dal Pubblico Ministero.
Si procede dunque con le indagini contro ignoti per “introduzione abusiva e aggravata nella corrispondenza elettronica e nelle attività collegate” reato punibile secondo l’articolo 615, il quale prevede da uno a cinque anni di detenzione, mentre la polizia postale sta lavorando per rintracciare l'hacker.
La questione fa sorridere, ma questi tipi di reati sono punibili dalla legge e in un futuro abbastanza prossimo potrebbero aumentare anche questo tipo di denunce.
Intanto la questione ci riporta nuovamente a parlare di sicurezza informati e di violazioni della privacy, e di come il social network di Mark Zuckerberg, proprio per la sua popolarità venga spesso e volentieri coinvolto in queste problematiche.
E' forse giunto il momento per il giovane proprietario di Facebook di correre ai ripari....e basterà l'idea di immaginare uno strumento di decrittazione, per garantire la sicurezza sul social network?
A voi l'ardua sentenza.....



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