Fibrillazione atriale e ictus – il Veneto si conferma punto di riferimento per terapie all’avanguardia

In occasione del 25° anniversario dell’Associazione Italiana Pazienti Anticoagulati (A.I.P.A.), Padova ha ospitato un significativo incontro tra mondo scientifico, Istituzioni e pazienti dedicato ai vantaggi non solo clinici, ma anche economici, garantiti dai nuovi anti-coagulanti orali nella cura e nella prevenzione di alcune tra le patologie tromboemboliche più gravi e diffuse, come l’ictus provocato da fibrillazione atriale.
del 16/10/12 -

In Veneto, dove risiede più dell’8% della popolazione nazionale, si registrano mediamente ogni anno oltre 4.000 casi di ictus dovuti a fibrillazione atriale, un fenomeno caratterizzato da un impatto letteralmente devastante sulla qualità della vita del paziente: la probabilità di decesso è infatti del 20%, mentre quello di invalidità è del 60%.

A rendere ancora più drammatico questo scenario è l’elevato tasso di diffusione regionale che caratterizza la fibrillazione atriale: solo nel Veneto, infatti, la patologia colpisce ben 80.000 persone, a testimonianza di come quest’anomalia si distingua come il più comune tra i disturbi del ritmo cardiaco.

I diversi sintomi tramite cui si manifesta questo fenomeno sono provocati da alcuni disordini della propagazione dei segnali elettrici che regolano la contrazione cardiaca e che impediscono al sangue di essere pompato correttamente in tutto il corpo causando così palpitazioni, vertigini, dolore al torace, affanno, accelerazioni e rallentamenti improvvisi delle pulsazioni cardiache.

L’insieme di questi disturbi aumenta la probabilità della formazione di un trombo che, a sua volta, aumenta di ben cinque volte il rischio che un coagulo di sangue occluda un’arteria cerebrale, provocando un infarto del cervello.

Nel corso dell’evento di oggi – realizzato con il patrocinio della Regione Veneto e della Provincia e del Comune di Padova – gli esperti hanno discusso dei significativi vantaggi che derivano dall’avvento della nuova generazione degli anticoagulanti orali, farmaci in grado di garantire un miglioramento delle condizioni di salute dei pazienti affetti da fibrillazione atriale e dei benefici economici a vantaggio della Servizio Sanitario Nazionale.

I nuovi anticoagulanti orali, infatti, si contraddistinguono per una maggiore efficacia terapeutica, minori effetti collaterali e, soprattutto, una più semplice modalità d’impiego. Queste esclusive caratteristiche comportano un miglioramento sia della qualità della vita del paziente, che non dovrà recarsi quotidianamente in un centro specializzato al fine di monitorare il livello di coagulazione del sangue, sia del lavoro svolto dal medico curante, che ottimizzerà la gestione della persona in cura, ottenendo maggiori benefici clinici e un minore costo sanitario per le casse dello Stato.

Per affrontare e approfondire tutti gli aspetti legati a questo rivoluzionario percorso terapeutico e per individuare proposte e soluzioni utili ad educare il paziente veneto all’assunzione autonoma di questa nuova generazione di medicinali, si è resa necessaria un’azione comune basata su un efficace sistema di alleanze e collaborazioni tra Istituzioni, mondo scientifico e accademico.

Con questo spirito è stato affrontato il dibattito odierno, che rappresenta un importante segnale di come tutte le componenti sociali della Regione Veneto siano pronte a organizzare un percorso terapeutico che si basi sulla somministrazione dei nuovi anticoagulanti orali, al fine di arginare un pericolo così diffuso a livello nazionale e locale come quello rappresentato dall’ictus correlato a fibrillazione atriale.

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