FDA: via alla sperimentazione sul trattamento della sordita’ postnatale con staminali autologhe del cordone ombelicale

Potranno partecipare solo i bambini che sono affetti dalla patologia e che avevano conservato il sangue del proprio cordone ombelicale al momento della nascita.
del 01/02/13 -

Lo studio ha già ottenuto risultati molto incoraggianti nella fase preclinica.
Molte sono le aspettative riposte sull’uso delle cellule staminali autologhe poiche’ queste cellule, prelevate dal sangue del proprio cordone ombelicale, oltre ad avere la capacità di differenziarsi in cellule adulte appartenenti ad organi e tessuti differenti da quello di origine, non hanno alcun rischio di rigetto ne’ di contaminazione perchè il donatore e ricevente sono la stessa persona.
Queste caratteristiche hanno posto le cellule staminali autologhe al centro di numerosi protocolli clinici in cui, oltre al tradizionale utilizzo legato al trattamento di patologie gravi di natura neoplastica (leucemie, mielomi, ecc), si propone un impiego finalizzato al recupero di tessuti e organi danneggiati in modo irreversibile.
In questo contesto si inserisce una recente sperimentazione clinica di fase 1 basata sull’utilizzo di cellule staminali derivanti dal cordone ombelicale per il trattamento della sordità infantile acquisita in epoca postnatale.
Lo studio, approvato dalla Food and Drug Administration, prevede l’arruolamento di 10 bambini di età compresa tra 6 settimane e 18 mesi di cui è stato congelato, alla nascita, il sangue del cordone ombelicale.
Il gruppo di ricerca, coordinato dal Dott. Samer fakhri, intende verificare se anche nell’uomo sono riproducibili i brillanti risultati recentemente ottenuti nel modello animale, in cui si è dimostrato che le cellule staminali di origine cordonale sono in grado di migrare nelle regioni danneggiate dell’orecchio interno e di dare origine alle cellule responsabili della funzione uditiva.
Il primo obiettivo sarà quello di valutare la sicurezza e l’efficacia legate al trapianto delle cellule staminali autologhe, il cui impiego potrebbe rappresentare una valida opzione terapeutica per una malattia attualmente trattata solo con interventi chirurgici o con l’ausilio di supporti acustici.
Il protocollo clinico che sarà applicato presso il Children’s Memorial Hermann Hospital di Houston non è invasivo, poiché prevede la somministrazione per via endovenosa delle cellule staminali opportunamente scongelate.
Per i giovani pazienti arruolati la scelta di crioconservare alla nascita il sangue del cordone ombelicale è stata decisiva, poiché ha permesso di intraprendere nuove strade terapeutiche fino ad oggi non percorribili.

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