Credito commerciale sempre piu' cruciale per le imprese italiane

Aumentano gli insoluti e, di conseguenza, cresce l’attenzione delle imprese per la gestione del credito commerciale e dei pagamenti e per le procedure Order-to-cash I risultati dell'Osservatorio CRIBIS D&B – FORMAT sul credit management
del 21/09/12 -

Ridurre gli insoluti, abbreviare i tempi di pagamento, generare cash per autofinanziare i propri investimenti, salvaguardare il working capital e la solidità patrimoniale dell’impresa sono le priorità oggi per Amministratori delegati, CFO e direttori amministrativi. Così oggi quattro imprese su dieci attribuiscono proprio alla gestione dei crediti commerciali un ruolo determinante nell’ambito della propria organizzazione, tre su dieci un ruolo organizzativo nei processi aziendali. D’altro canto, nel processo 'order-to-cash' - cioè il processo aziendale che va dalla ricezione dell’ordine d’acquisto, alla fornitura del bene al cliente e alla fatturazione, fino all’incasso del credito e all’interno del quale generalmente si inseriscono gli aspetti operativi del credit management - le imprese si concentrano sempre più in attività come la cura delle procedure di sollecito, la gestione del credito scaduto, i processi di raccolta delle informazioni e l’intervento sulle modalità di pagamento. Mentre i principali indicatori utilizzati per verificare l’andamento del processo order-to-cash sono la previsione dei tempi reali di pagamento (51,1% delle imprese), lo scaduto (49,4%) e le previsioni di incasso (48%).Ma fondamentale appare anche il ruolo della DSO (Days Sales Outstanding) l’indicatore che misura il numero di giorni medi che l’azienda impiega per incassare dopo l’emissione della fattura, utilizzata dalla quasi totalità delle imprese di medie-grandi dimensioni. Del resto, tra i fenomeni che le imprese italiane hanno dovuto affrontare con maggiore preoccupazione dall’inizio del 2011 ad oggi si evidenzia proprio l’aumento degli insoluti, in particolare da parte dei clienti storici, considerati generalmente più sicuri. Sono queste alcune delle principali salienze contenute nell’Osservatorio CRIBIS D&B – FORMAT sul credit management, che ha monitorato la gestione dei pagamenti e del credito commerciale attraverso l'intervista ad un campione di 1100 imprese italiane con più di 9 addetti e oltre 2,5 milioni di fatturato, effettuata nel mese di maggio 2012.
“Il nostro paese, così come del resto buona parte del resto del mondo, è stato colpito in questi anni da una delle più gravi crisi economiche che si siano palesate nella storia recente – commenta Pierluigi Ascani, Presidente di Format -. La crisi ha colpito e sta colpendo tutti, facendosi sentire nei suoi effetti più negativi sulle famiglie e sulle imprese. L’uscita dalla crisi tende ad essere avvertita da queste ultime più come un auspicio che non come un ragionevole orizzonte a cui tendere. A tale dato tuttavia fanno da contraltare diversi segnali di fiducia, segnali ‘deboli’ forse, eppure concreti. Al di là dei risultati presentati nell’Osservatorio CribisD&B – Format, ciò che emerge con forza è l’importanza che le imprese attribuiscono alle tematiche considerate dal lavoro, alla necessità di impostare politiche razionali per quanto concerne la gestione del credito commerciale, la gestione dei pagamenti, le procedure order-to-cash. Di fronte a mercati che diventano sempre più difficili, l’impresa italiana non sembra affatto avere abbassato la guardia. Nella crisi, ed al di là dei danni che sta provocando, molte imprese italiane si muovono impostando regole nuove e policy nuove per fronteggiare le nuove minacce, in modo razionale e senza perdersi d’animo. Forse come capitani attenti a tenere la barra dritta in un mare in tempesta”. “In questa delicata fase congiunturale, anche sulla nostra attività quotidiana a fianco delle principali aziende italiane, abbiamo rilevato un elemento positivo, rappresentato dalla maggiore attenzione da parte delle imprese alla gestione dei tempi di pagamento, del credito commerciale e, più in generale, del Working Capital – aggiunge Marco Preti, Amministratore Delegato di CRIBIS D&B -. Del resto, come anche questa ricerca dimostra, negli ultimi anni le imprese italiane hanno investito molto in procedure e strumenti che consentissero di mantenere sotto controllo la capacità del proprio portafoglio clienti di generare ricavi, di intervenire tempestivamente con azioni di prevenzione e limitazione del rischio e, soprattutto, di fare previsioni sui propri flussi di cassa. Un’operazione, questa, non a costo zero ma che riteniamo potrà dare benefici concreti anche della dopo che la crisi sarà stata definitivamente superata. Per trovare conferma di questa maggiore attenzione, è sufficiente considerare che i partecipanti al nostro programma CRIBIS iTRADE - la prima soluzione in Italia per la condivisione delle informazioni sui comportamenti di pagamento e il più ampio patrimonio di informazioni sui pagamenti commerciali – sono cresciuti esponenzialmente dall’inizio della crisi, portando a più che raddoppiare le esperienze di pagamento disponibili all’interno del sistema”.
Leggi i risultati dell’Osservatorio sul credit management di CRIBIS D&B e Format


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