Come facilitare il rapporto Banca - Impresa

Superare l’emergenza dell’accesso al credito Imparando a conoscere e programmare la propria impresa. Si è svolto lo scorso venerdì, 4 maggio, nella sede di Confindustria a Pescara, il primo rendez-vous del corso di formazione gratuito intitolato “Come facilitare il rapporto banca-impresa”, rivolto agli imprenditori di Abruzzo e Molise.
del 09/05/12 -

Il 18 maggio il corso si ripeterà a Vasto e il 25 a Campobasso, sede Confindustria. L’evento è stato organizzato da Confidi Mutualcredito, in collaborazione con RES Consulting Group e Confindustria delle sezioni di Chieti e Pescara.

I saluti di apertura sono del Presidente di Confindustria Pescara, Enrico Marramiero: “In questo momento la critica è forte esordisce riferendosi all’intero sistema, davanti ad una platea di imprenditori - ma se vogliamo trasparenza e chiarezza dobbiamo per primi cambiare rotta. Tre sono i problemi che ci allontanano da una situazione di normalità”. Il Presidente elenca: la burocrazia, la mancanza di credito e il ritardo dei pagamenti alle imprese da parte delle amministrazioni. “Questa iniziativa vuole dare alle imprese la possibilità di imparare a comunicare con le banche in modo diverso” spiega Giorgio Di Rocco, Presidente Confidi Mutualcredito. “Tutto è cambiato. Le banche sono cambiate. Si comunica in modo diverso e ne consegue la necessità di imparare a dialogare in un nuovo modo. Con questo appuntamento vogliamo dare risposte a tutti gli imprenditori che sentono questa necessità in quanto, - continua Di Rocco, le condizioni proibitive del credito alle imprese, sono confermate dalla Banca d’Italia. I tassi d’interesse alla fine dell’anno scorso, nella nostra regione, erano mediamente dell’ 8,34% contro una media nazionale del 6,61%.”. Così per superare la crisi bisogna ripensare l’azienda, nel suo sistema interno ed esterno, per invertire il processo che Gianluca Puccinelli, amministratore delegato RES Srl, definisce “asimmetria informativa”. Sono i commercialisti Fabrizio Di Paolo e Giovanni Amendola a illustrare i fondamenti del piano industriale e del business plan, quest’ultimo, diventa strumento indispensabile per lo sviluppo aziendale in termini di conoscenza di se e per l’ approvvigionamento di credito. Ecco di seguito alcuni commenti dei partecipanti. “Bisogna adeguarsi ai nuovi concetti, la vita imprenditoriale cambia e cambiano anche i suoi strumenti, così il business plan non deve essere orientato solo alle banche” commenta Andrea Becci della Cobe. “Nel rapporto con le banche si rilevano difficoltà spinose, con una scarsa patrimonializzazione, ci sono esiti diversi a seconda della dimensione della banca. Lavorare con uno strumento tecnico, logico e condivisibile, quale il business plan, può rappresentare un’ ulteriore apertura verso nuovi finanziamenti” commenta Alessandro Tentoni, dello studio dei commercialisti associati Studio Palmeri. “Mi associo al disagio che si vive nel redigere bilanci solo per accontentare le banche. Oggi sono qui per chiarire dei concetti del mondo economico-finanziario e capire come strutturare meglio la pianificazione aziendale finalizzata anche alla richiesta di finanziamenti” afferma Cristina D’Arcangelo, imprenditrice insieme a suo fratello Luca, della SEM srl. “Queste sono problematiche che rispecchiano la situazione attuale e sono state illustrate delle manovre utili alla vita aziendale” dice Sandro Ciavattella dell’area finanziaria della Work System Srl. “Sentiamo la necessità di lavorare insieme, coinvolgendo tutte le figure di categorie” aggiunge Bartolomeo Battaglia della Sace srl. “L’impressione è che conta il giudizio del direttore e non della banca, un valido progetto rischia così di arenarsi- sottolinea Marco Belfiglio della CVP GROUP. In molti siamo su una barca comune”. “La difficoltà di comunicazione con le banche si avverte e abbiamo bisogno di affrontare l’argomento in modo più pragmatico” aggiunge Luciana Castaldi della Di Clemente Costruzioni.



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