Arriva il Def: ecco le prime notizie

Mentre il Documento di Economia e Finanza (DEF) procede nel suo (relativamente) lungo iter parlamentare, iniziano a fioccare le prime dichiarazioni ufficiali al riguardo, confermando o smentendo le varie indiscrezioni.
del 08/04/15 -

E’ atteso per venerdì, infatti, il varo definitivo del DEF, che per ora è semplicemente stato esaminato dal Consiglio dei Ministri.

Nella stessa data, a quanto pare, si avrà la nomina del nuovo Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, dal momento che Delrio, ultimo detentore della carica, è stato nominato Ministro delle Infrastrutture. Allo stesso modo sono poi in programma alcuni decreti urgenti, riguardanti la riorganizzazione della Sanità e una stretta dei controlli nell’erogazione delle pensioni di invalidità.

Un po’ di numeri

Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha rivelato alcune stime per il futuro, coadiuvato da Matteo Renzi. Il Presidente del consiglio ha prima di tutto assicurato che nel decreti “non ci sono tagli” e che, allo stesso modo, “non c’è alcun aumento delle tasse”. Secondo il Premier, poi, nel 2015 le tasse sono state ridotte di 18 miliardi di euro, di cui 10 miliardi sono imputabili ai famosi 80 euro.

Padoan, da parte sua, ha spiegato come per l’anno attuale la crescita attesa è dello 0.7%, rialzando un poco quindi le indiscrezioni, che la vedevano prevista dello 0.6%. In risposta a chi ha ricordato come la nuova condizione macroeconomica nell’unione ha fatto prevedere un maggiore rialzo della crescita (tra l’uno e l’1.5%), Padoan si è limitato ad una constatazione: “siamo stati prudenti”.

Le situazioni future si prospettano invece maggiormente positive, visto che per il 2016 si prevede una crescita dell’1.4%, e quella del 2017 è per ora ipotizzata pari all’1.5%.

Secondo il Governo, poi, anche se il pareggio strutturale è ora posto come obiettivo per il 2017, non è da escludere che esso sia raggiungibile già dal 2016. Molti altri, invece, ricordano come il pareggio del bilancio possa slittare al 2018. Padoan ha poi spiegato che la scelta di mantenere un alto livello di debito sia strutturale alla crescita: se si riducesse drasticamente ora, ciò porterebbe a perdere ben due punti percentuali di PIL.

Le novità del DEF

In conferenza stampa il Premier ha tenuto poi a precisare che il Def disattiverà “3 miliardi di clausole che avevano previsto i governi precedenti”. Le clausole a cui si fa riferimento sono quelle legate al possibile aumento di Iva e accise. Renzi ha quindi scongiurato una mossa che, secondo le stime di Federconsumatori, avrebbe sottratto fino a 800 euro a famiglia, provocando quindi una inevitabile contrazione dei consumi.

Dove si troveranno i soldi? Renzi ha affermato: “Non ci saranno tagli alle prestazioni per i cittadini, ma c’è bisogno che la macchina pubblica dimagrisca un pò, se i sacrifici li fanno i politici, o salta qualche poltrona nei consigli di amministrazione, male non fa”. Contrario a qusta idea è però Pietro Fassina, a capo della protesta presentata dai Comuni contro ulteriori tagli ai fondi.



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