Apple/ Steve Jobs punta all'acquisizione di Sony

E il titolo giapponese schizza in Borsa
del 28/10/10 - di Antonio Cestari

Sony alla riscossa sul mercato giapponese degli smartphone con Xperia, il modello di punta di Sony Ericsson che utilizza il sofware Android sviluppato da Google, che nel primo semestre fiscale (chiuso a fine settembre) è riuscito a guadagnare una quota di mercato pari al 21% ai danni dell’iPhone di Apple (ancora leader con una quota del 60%, in calo tuttavia rispetto al 61% di un anno prima). Alle spalle dei due colossi tentano di farsi strada anche Sharp (che ha introdotto lo scorso giugno il primo modello basato su Android), Toshiba e Htc Corporation, con quote rispettivamente pari al 6,3% (per la prima) e al 4,5% (per le ultime due).

Tutto questo il mercato lo sa bene, ma non è probabilmente questa la ragione per cui il titolo Sony stamane ha ingranato la quinta prima che qualche presa di profitto sul finale riportasse il guadagno a meno di tre quarti di punto percentuale con un prezzo di chiusura di 2.742 yen per azione. A far correre per buona parte della seduta Sony (che a metà seduta guadagnava il 3%) è infatti la voce che proprio Apple starebbe accarezzando l’idea di lanciare un’offerta su Sony, in alternativa all’acquisto di Adobe o Disney.
liquidità in portafoglio e da anni sta sempre più trasformando la casa della mela da produttore di personal computer e software in marchio di elettronica di consumo, molto presente in tutto quello che sono i dispositivi mobili (dagli iPod agli iPad passando apponto per gli iPhone). Come dire che di nuovi dispositivi, ma anche di contenuti e di software per propagarli e proteggerli Jobs ha sempre più bisogno per continuare a crescere.

Non è peraltro detto che sia realmente Sony l’obiettivo finale, anzi gli analisti sembrano pencolare un po’ nel buio e alle voci che da qualche giorno vengono riprese dalle principali testate finanziarie mondiali hanno risposto provando a fare qualche calcolo di quello che potrebbe essere il nuovo polo multimediale dei prossimi anni, ad esempio valutando un’eventuale acquisizione di Facebook, Netflix o Electronic Arts.

La strada che porta alla conquista di Sony (che da parte sua non ha voluto commentare le ipotesi di stampa) è del resto non priva di ostacoli, non fosse altro perché Sony ha da qualche tempo siglato un’alleanza con Google proprio in chiave anti-Apple e perché come ogni grande gruppo giapponese Sony può contare su una serie di alleanze “trasversali” che spaziano dalla finanza alla politica e che potrebbero rivelarsi molto utili per respingere eventuali offerte “ostili” che dovessero mai giungere da Cupertino.

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