Piccola guida alle licenze I

di Luca Bove (PuntoWeb.Net Srl)

Uno degli aspetti più confusionari del fenomeno open source é la proliferazione di differenti licenze che regolano la proprietà intellettuale e la distribuzione del software. In questo articolo presenteremo una piccola guida sulla terminologia utilizzata nelle licenze che accompagnano i vari software free. In particolare illustreremo i seguenti termini:
->Software Proprietario
->Shareware
->Freeware
->Free Software
->Public Domain Software
->GNU General Public License (GPL)
->GNU Lesser General Public License (LGPL)
->Open Source
->Community Source

-Software Proprietario-
E' il modello di licenza più tradizionale per il software commerciale: nessuna persona ha il permesso di esaminare il codice sorgente per il prodotto. L'unica eccezione è un cliente disposto a pagare un cifra, spesso esorbitante, come "tassa" per avere a disposizione il codice sorgente. Ma anche se comprate il codice sorgente per tale prodotto, non potrete pubblicarlo o sarete fuorilegge poiché la licenza per il codice sorgente proprietario non può essere ceduta. E inoltre i vostri diritti di modificare il codice sorgente per meglio adattarlo alle vostre esigenze sono ristretti.

-Shareware-
Con la licenza Shareware, il modello tradizionale è (leggermente) rovesciato. Vale la filosofia "prima prova, poi paga". Il software è distribuito gratuitamente, e ve lo potete passare l'un l'altro. Gli utenti dei prodotti shareware sono poi moralmente tenuti a pagare un compenso allo sviluppatore per la registrazione; questo compenso alcune volte è libero altre volte è predeterminato. Una variante di questa licenza, chiamata "crippleware" (si potrebbe tradurre software "storpiato"), fa in modo che il software non abbia tutte le funzionalità abilitate sino a quando non viene pagato il compenso per la registrazione. Un'altra tipica variante è la shareware a scadenza: il programma funziona solo per un determinato periodo di tempo, la durata viene estesa solo se viene pagato il compenso.
Il codice sorgente non è tipicamente incluso con i programmi.

-Free software-
Il free software (software libero) è il software in cui si ha pieno accesso al codice sorgente. Esiste una vera e propria organizzazione politica che ne difende i diritti: il Movimento per il Free Software (http://www.fsf.org). Sotto il modello di licenza "free software" è un vostro sacrosanto diritto usare il software, modificarlo e ridistribuirlo con ogni mezzo a disposizione. Ma è anche possibile far pagare dei soldi per la distribuzione.
Comunque, dietro a questi diritti ci sono dei doveri: tutte le modifiche devono essere accessibili a tutti e nessuno può restringere i diritti di distribuzione libera.
La maggior parte dei sostenitori del free software, crede che l'informazione, e specialmente il codice sorgente, debba essere libera. Nei paesi di lingua inglese la parola "free" racchiude i termini di libero e di gratis, e si usa dire che il free software va inteso come "libero discorso" ("Free Speech") e non come "birra gratis" ("Free Beer"). I seguaci del Free Software difendono la frase principale della copyleft che recita: "coloro che ridistribuiscono il software, con o senza modifiche, devono lasciare intatta la libertà di effettuare ulteriori copie e modifiche" ("anyone who redistributes the software, with or without changes, must pass along the freedom to further copy and change it").

-Software di Pubblico Dominio-
Il software di pubblico dominio è sia software gratis (freeware) che free software, ma meno restrittivo. Esso può essere usato, modificato o ridistribuito con ogni mezzo. Però voi siete liberi di fare cambiamenti al software e rendere tali modifiche proprietarie. Potete anche scegliere di far pagare il codice o i suoi derivati senza fornire alcun accesso al codice sorgente. In ogni modo, chiunque può fare uso (e abuso) di software di pubblico dominio, senza consultare alcun uomo di legge.

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AUTORE DEL TESTO
Luca Bove (PuntoWeb.Net Srl)

Pubblicato il: 28/08/2001