Microsoft sulla strada dell'Open Source? Facciamo luce!

di Vincenzo Ciaglia

Microsoft ha aperto i codici della famosa suite per l'ufficio Office. Un chiaro segnale del timore che aleggia a Redmond verso il movimento open source. Ma anche una grande manovra per molti inaspettata.

Microsoft sulla strada dell'Open Source? Facciamo luce!

Che il vecchio caro Bill fosse pronto a tutto pur di far prevalere il suo immenso monopolio era cosa risaputa, ma che fosse in grado di aprire i formati del suo strapagato Office è una cosa che giunge veramente inaspettata. In casa Microsoft, stando anche alle notizie che hanno fatto il giro della rete in questi ultimi mesi, si è capito subito che l'unico modo per sconfiggere l'avversario fosse pensarla come lui. Ed ecco qui che nei giorni scorsi giunge nelle redazioni editoriali di mezzo mondo lo scoop vero e proprio: "Microsoft ha aperto, rendendoli così disponibili a tutti confermando in pieno la filosofia dell'avversario, i formati di Office."

Inoltre, i formati sono stati segnalati all'Ecma International affinchè potessero diventare lo standard "de facto" dell'intera industria moderna. La stessa Ecma International si occuperà dello sviluppo della documentazione sui formati e del loro instradamento verso il mondo dell'industria. Molte sono le società che hanno appoggiato la Microsoft in questa iniziativa. Le ricordiamo brevemente: Apple Computer Inc., Barclays Capital of Barclays Bank Plc, BP Plc, the British Library, Intel Corp., Statoil ASA e Toshiba America.

Quello a cui punta Microsoft è semplice: arrivare sulle scrivanie degli utenti di tutto il mondo aprendo a tutti i suoi formati. E allora, starete pensando, cosa significa? Aprendo i formati dei documenti di Office, la società di Redmond, cercherà di assicurarsi tutti quei clienti che non fanno uso di Office ma che così possono essere in grado di lavorare con i suoi formati. Pensiamo ai documenti di Microsoft Word, PowerPoint ed Excel. Il tutto senza sborsare un soldo dalla tasca. La mossa della Microsoft servirà, inoltre, a prevenire le potenziali perdite di contratti e di licenze per Office, con i governi di mezzo mondo. Sappiamo quanto Microsoft sia in gamba ad accaparrarsi i governi.

Microsoft è pronta a scommettere che questi documenti, e il loro formato XML, renderà più innovativa e facile la vita di centinaia di migliaia di utenti. Accedere, cercare, usare, sviluppare ed integrare i documenti in un modo nuovo ed innovativo, e soprattutto libero! Bello lo slogan. Peccato che ci ricorda qualcosa di già sentito.

Eh si perchè quello a cui sta puntando la Microsoft è palese: ostacolare l'enorme ed esponenziale crescita del mondo OpenSource. Però fermiamoci un attimo a ragionare su questo primo pezzo d'articolo. Se la pensate come me la prima cosa che vi viene in mente è: "Ma allora la Microsoft ha paura dell'OpenSource?". La risposta è evidente: si! La Microsoft ha paura. Ha paura delle sensibili perdite registrate ai suoi fatturati grazie all'OpenSource, ha paura dei tanti sviluppatori che non usano più i suoi tool di sviluppo, ha paura per tutti e di tutti quegli utenti che finalmente hanno capito, o stanno capendo, che Microsoft Windows non è il migliore sistema operativo al mondo. Ore è addirittura spaventata dal fatto che tutti gli utenti di Office stanno passando ad OpenOffice.org o altre soluzioni più economiche e soprattutto libere.

Ma gli utenti di Linux non hanno nulla da temere. A parer mio, finchè la Microsoft si ostina a vendere a peso d'oro prodotti che non valgono nemmeno un pezzo di legno, non c'è da preoccuparsi. Ci dimentichiamo che Linux ha come suo primo obiettivo l'affidabilità, la qualità e la stabilità. Cosa che al caro vecchio Bill, mancano. Allora è inutile basare tutte la propria politica sui "colpi di mercato", Microsoft (o Windows, se preferite) non è GNU/Linux, possiamo dormire sogni tranquilli e far tranquillamente scherzare i furbacchioni della Microsoft.

AUTORE DEL TESTO
Vincenzo Ciaglia
Tuxjournal.net

Pubblicato il: 29/11/2005