AVATAR capolavoro della fantascienza 'per un ritorno al futuro' dell'uomo ciberneticus

messaggio forte del regista Camerun sul rapporto tra uomo, ambiente ed il suo futuro;con il libro "La terra come placenta" 70anni fà Haussmann raccomanda il riequilibrio simbionte fra uomo e terra madre culla primordiale d'ognivita.
del 01/03/10 -

Nella nostra vita quotidiana, a volte irrompono piccoli fatti con una curiosa coincidenza,come leggere un libro e poi casualmente vedere un film, perchè scopri la forza emozionante del messaggio in essi contenuti, e così catturano la mente invogliandoti a riflettere aprendo una breccia ad uno squarcio di positiva possibile speranza.
Ho appena terminato la lettura di "la terra come placenta" di Haussmann scienziato ricercatore, filosofo, una vita dedicata allo studio del suolo come scrigno che custodisce l'anima, madre che con i suoi lenti ritmi, alimenta nel suo grembo e sostiene ogni forma di vita vegetale ed animale nell'evoluzione, fra cui l'uomo ovviamente,l' uomo sapiens,l' uomo sapiens-sapiens,fino all'uomo"ciberneticus" dei giorni nostri. Haussmann nei suoi scritti, osserva e studia profondamente la storia e l'evoluzione del comportamento umano nel tempo, dell'intimo/religioso fedele suo quotidiano rapporto con la madre terra, in un delicato ed armonico compendio in tutte le sue fasi vitali scandite dalle stagioni, tacitamente volte ad un fedele e reciproco scambio di nutrimento, che perpetuandosi rigenera ogni volta nuova vita. Haussmann evidenzia con forza preoccupata il progressivo distacco dell'uomo dalla terra durante la sua lunga storia, e questo inesorabile distacco è stato ed è proporzionale alle conquiste tecnologiche che la scienza ha fornito spesso con ciniche risposte.
Da una cultura profonda legata ad un'etica a misura d'uomo che lo considera in primo luogo al centro dell'universo, ad una cultura "intensiva" che mira all'efficacia tecnologica tesa via via ad escludere l'uomo, e ne misura cinicamente i risultati solo in termini di profitto certo e immediato, indebolendo sempre più la "cultura del villaggio".
Dalla cultura intensiva, deriva inevitabilmente una coltura altrettanto intensiva sempre a caccia del profitto a breve, che ogni giorno trasforma e piega l'uomo e la sua famiglia al lavoro forzato dell' economia di scala industriale, che sfrutta pesantemente ogni cosa per il mero guadagno, magari concentrato ed a favore di centri di potere ristretti e multinazionali. Lo spregiudicato sfruttamento della terra, in ogni sua forma intensiva, per mezzo delle tecnologie fornite dalla scienza, tende a sostituire l'uomo con potenti macchinari; questo porta alla rottura violenta degli equilibri primordiali del contadino simbionte che vive il lavoro della terra in maniera viscerale con la sola forza, e la sola fatica, delle sue braccia, che lo porta ad avere religioso rispetto di ogni naturale forma di vita intorno a lui, in un perenne scambio reciproco di doni necessari uno per l'altra, a che la vita si perpetui, con armonia.
Partendo dalla sua educazione/istruzione, Haussmann durante tutta la vita ha potuto vivere, conoscere, ma soprattutto percepire nelle vene, l'importanza di un perfetto equilibrio di simbiosi tra l'uomo e la terra che lo sorregge mentre cammina lungo ogni percorso della sua esistenza; a gran forza con accorata raccomandazione auspica al "ritorno al futuro" di tutti noi verso un'era post-cibernetica di maggiore consapevolezza, dove etica, scienza, e tecnologia sono moderni e rinnovati strumenti che si fanno adoperare docili dalla sola forza sobria e misurata delle braccia dell'uomo nonviolento, che ritorna definitivamente con sacrale rispetto, nel grembo della terra madre.

E in AVATAR, ultimo "cibernetico" capolavoro della fantascienza cinematografica, mi pare di intuire, il messaggio della scienza amica dell'umanità di Haussmann e di tutti quelli come lui ( ...che non ho ancora"conosciuto") che si accomunano al Regista, che per mezzo di un linguaggio moderno fatto d'immagini forti racconta la favola fantascientifica, prefigurando uno scenario prima o poi possibile nel quale l'uomo "ciberneticus" terrestre, imprigionato in se stesso in un folle vortice di cieca e stupida follia, ha violato e profanato Gaia, la terra madre, sfruttandola fino all'ultimo come un parassita, sprecando fino al completo esaurimento ogni risorsa vitale, per costruirsi infernali macchine distruttrici, Arche della sua salvezza tecnologicamente sofisticatissime, pensando avidamente di diventare ancora una volta più ricco ed onnipotente, ma non accorgendosi invece, cinicamente assorto nella sua forsennata corsa, dell'irreparabile errore di aver distrutto ogni sorgente, lasciando solo desolato deserto dietro se sulla terra. A questo punto è costretto ad esplorare nuovi mondi, da conquistare con la sola forza indifferente e violenta, da sfruttare ostinatamente per la sua sopravvivenza, non curante di essere stato la sola causa di distruzione totale della propria terra.
Ed approda nel mondo di avatar per mezzo delle sue sofisticatissime "Arche da guerra" ed esplora lo splendido territorio di Pandora, fatto di una natura mai vista, ricoperto di boschi maestosi e secolari che raccontano una lunga storia di equilibrata evoluzione tra creature, e tolgono il respiro incutendo timido timore in chi li percorre, per la vegetazione fitta e popolata da una vita ormai sconosciuta, prorompente ed intatta in tutti i suoi ritmi e forme, nell'armonia più perfetta mai conosciuta; abitata da uomini liberi che vivono fra enormi alberi, imponenti colonne, talmente imponenti che con la loro chioma sorreggono il cielo azzurro e puro, e custodiscono tra le loro eterne radici il prezioso minerale che fornisce l'energia della vita nel mondo degli Avatar. Il segreto di Pandora, stà nel "minerale della vita" fra le radici degli alberi sacri che si rigenera continuamente con la forza e l'energia di ogni essere vivente che ha imparato a rispettare gli antichi equilibri tra uomo ed universo che si sono evoluti e perfezionati sempre di più con il trascorrere del tempo che in Avatar sembra aver preso una dimensione infinita nel perpetuarsi del profondo rispetto della vita in ogni sua forma. L'uomoTerrestre scatena una guerra distruttrice per impadronirsi del "minerale della vita", ma tutte le creature di Pandora con a capo l'uomo-avatar si uniscono per respingere la sua violenza assassina e distruttrice, con la sola forza delle loro sole braccia.Spettacolare e molto affascinante la natura descritta dalle immagini, davvero forte e prorompente come la furia dei marosi, tanto forte ma tanto fragile e solo le sue creature viventi lo sanno e sono pronte ad unirsi per proteggerla, a costo della vita, tanto la amano...ecco chissà se l'immaginario collettivo degli spettatori del film è stato toccato e raggiunto/colpito dal messaggio che in qualche modo accomuna ed unisce il Regista moderno, e lo scienziato filosofo di 70anni fa? La scienza ha alimentato da sempre la fantascienza, e spesso se ne è servita per scuotere la Gente prefigurando scenari possibili aiutandola a cambiare la mente e la rotta del proprio cammino. Con Avatar possibile messaggio positivo di speranza, per la sensibilità di chi nutre profondo amore per Gaia, la nostra terra madre.

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