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Un condominio a prova di bambino

Secondo un’indagine dell’ANAMMI, nella maggioranza degli immobili è possibile giocare in cortile e negli spazi comuni. Tuttavia, è sempre più diffusa l’intolleranza nei confronti dell’infanzia, anche a causa dell’incapacità dei genitori a gestire i piccoli condòmini
del 07/03/11 -

In condominio si gioca con i bambini, si litiga per i bambini. Lo afferma l’ANAMMI, l’Associazione Nazional-europea degli AMMinistratori d’Immobili, sulla base di un questionario effettuato tra i suoi 12mila associati. Secondo l’indagine, nel 77% dei casi ai bambini è consentito giocare in condominio, soprattutto in cortile e in giardino, ma anche in terrazza e negli spazi comuni (9%). “Ciò dimostra che gli operatori condominiali non sono certo ostili ai giochi infantili – afferma Giuseppe Bica, presidente dell’ANAMMI – semmai, il nostro studio tra gli iscritti rivela che altri fattori incidono sulle dispute legate alla presenza di bambini in condominio”.

Litigare a causa dei bambini, in effetti, è sempre più facile. Il 72% degli amministratori iscritti all’ANAMMI ammette la frequenza del problema, che il più delle volte non si risolve in maniera propriamente amichevole. Il 42% di queste liti si conclude con una discussione in assemblea condominiale, a fronte di altre soluzioni più “morbide”, come un intervento presso i condòmini (7%), uno scambio di vedute con i genitori interessati (20%) ed una comunicazione ufficiale agli stessi genitori (31%). Anche per questo si va delineando la tendenza a ridurre la portata dei giochi infantili. Nel 57% degli immobili i regolamenti di condominio riportano divieti precisi. Quello più diffuso, deciso dalle assemblee condominiali, è quello del gioco del pallone, seguito dalla corsa in bicicletta. In alternativa, si impone la presenza dei genitori.

L’86% degli amministratori avverte che i regolamenti condominiali impongono orari di gioco che non interferiscono con quelli del pasto e del riposo. Però, il litigio causato dai pargoli resta sempre in agguato: colpa dei rumori (54%), degli oggetti lasciati negli spazi comuni (23%), degli incidenti provocati dai piccoli condòmini (7%). Non mancano, poi, gli atti di vandalismo (16%).

Ma è sempre il bambino il primo responsabile? Per gli amministratori ANAMMI, la maleducazione dei ragazzi pesa soltanto per il 28%. Sono l’incapacità dei genitori a gestire i bambini (46%) e l’intolleranza degli adulti (42%), specie se anziani, a determinare l’ostracismo nei confronti dei giochi in condominio. “Va anche sottolineato che non è possibile trasformare gli spazi comuni condominiali in un parco-giochi – spiega il presidente Bica – troppo spesso, infatti, si chiede al condominio di sopperire alla mancanza di verde tipica delle nostre città”.

Non è però sempre vero, come stigmatizzano i media, che il condominio italiano ami poco i bambini. Al contrario, per il 46% degli interpellati, molto dipende dalla tipologia del condominio, cioè dagli spazi e dall’età media dei condòmini.



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