Salute mentale: riconoscere e prevenire il burnout
Negli ultimi anni è aumentata la consapevolezza di quanto sia importante la salute mentale...
del 23/02/23 - di Diana Cecchi
Negli ultimi anni è aumentata la consapevolezza di quanto sia importante la salute mentale, e con essa l’interesse a prendersene cura in modo attivo. Una condizione di cui si sente spesso parlare è il burnout, uno stato di spossatezza fisica, mentale ed emotiva che può colpire chi è esposto a forte stress per lunghi periodi di tempo. Inizialmente si considerava un disturbo legato al solo ambito lavorativo, ma oggi è un termine utilizzato con un significato più ampio che include anche gli ambiti personale e familiare. Riconoscerlo per tempo e intervenire è fondamentale per evitare le possibili complicazioni a lungo termine per la salute, che includono depressione, disturbi cardiaci e diabete.
I segnali che aiutano a identificare il burnout
Come abbiamo accennato, il burnout può colpire chi è esposto a lungo a stress intenso. Ne soffrono spesso coloro che lavorano in un contesto di emergenza, come vigili del fuoco, medici e infermieri, ma anche persone che devono gestire diverse responsabilità in un lavoro in azienda. Diversi studi mostrano inoltre che soffrono frequentemente di burnout anche coloro che devono occuparsi di un familiare a tempo pieno, che si tratti di un bambino o di qualcuno che necessita assistenza costante. Un importante segnale che indica un possibile burnout è un persistente senso di spossatezza fisica e mentale, che può accompagnarsi a mal di testa e problemi gastrointestinali. È comune inoltre che chi soffre di burnout si isoli dagli altri, oppure diventi più irritabile perdendo la pazienza di frequente. Un altro segnale da tenere in considerazione è la comparsa di fantasie di fuga dalla quotidianità, per esempio lasciando il lavoro o partendo per una vacanza solitaria lontano da tutto e tutti. Infine, a causa degli effetti negativi dello stress cronico sul sistema immunitario, chi soffre di burnout può ammalarsi più spesso e diventare maggiormente vulnerabile a raffreddori e influenza.
In che modo trattare il burnout
In presenza di questi segnali è importante cercare sostegno professionale, così da evitare che il burnout porti a conseguenze più serie per la salute fisica e mentale. Su questo servizio si può trovare una lista di ottimi psicologi per contattarne uno specializzato in burnout, oppure iniziare direttamente un percorso di terapia online. Con il supporto di uno psicoterapeuta si potranno valutare soluzioni per limitare lo stress nel quotidiano, imparando a stabilire limiti sani per preservare il proprio benessere. Si può imparare inoltre a gestire le proprie emozioni, incluse quelle negative, senza farsi travolgere.
È bene notare, in ogni caso, che è auspicabile muoversi in modo preventivo senza aspettare l’insorgere dei sintomi da burnout. Fare esercizio in modo regolare, anche in brevi sessioni nei ritagli di tempo, fa bene al corpo e contribuisce inoltre a migliorare l’umore. Una dieta sana ed equilibrata è altrettanto importante, in particolare includendo alimenti ricchi di acidi grassi omega-3 come pesce, noci e olio di semi di lino. Gli omega-3 potrebbero infatti avere una funzione preventiva contro la depressione. Da non sottovalutare poi l’importanza del riposo: dormire a sufficienza per ricaricarsi è fondamentale per restare in salute. Evitare il caffè dal tardo pomeriggio, bandire gli smartphone dalla camera da letto e seguire una routine rilassante prima di coricarsi può aiutare a dormire meglio. Infine, quando ci si sente in difficoltà non bisogna avere paura di chiedere aiuto a colleghi, amici, familiari, o all’occorrenza a un professionista della salute mentale. Sobbarcarsi da soli una quantità di incarichi e responsabilità superiore a quella che si è in grado di gestire non è sostenibile nel lungo termine. Ammettere a se stessi e agli altri i propri limiti è un modo per prendersi cura di sé, evitando il burnout e tutto ciò che ne consegue.