Ransomware, un malware che chiede il riscatto

Un malware insidioso che tenta di estorcere denaro criptando i dati della vittima. Per poter decriptare i dati serve la chiave privata detenuta dall'hacher.
del 12/02/15 -

Ransomware è un malware per il sequestro di dati, una tecnica hacker con cui l’attaccante cripta i dati della vittima e chiede il pagamento per fornire la chiave di cifratura privata. Ransomware si diffonde attraverso allegati di posta elettronica, programmi infetti e siti web compromessi. Un malware ransomware può avere dei sinonimi: cryptovirus, cryptotrojan. Gli aggressori possono utilizzare diversi approcci per estorcere denaro alle loro vittime:

richiesta di riscatto per mail
• Dopo che la vittima scopre che non può aprire un file, riceve una nota di riscatto per email chiedendo come pagamento una quantità relativamente piccola di denaro in cambio di una chiave di decodifica privata. L’attaccante avverte che se il riscatto non viene pagato entro una certa data, la chiave privata sarà distrutta e i dati cancellati per sempre.
Si fa credere di aver intercettato contenuti in violazione del diritto d’autore nel computer della vittima
• La vittima è indotta a credere che è oggetto di un’indagine. Si tenta di far credere al malcapitato che il suo indirizzo mac (sostanzialmente il suo computer) è associato ad attività in violazione del diritto di autore; alla vittima viene fornita la modalità con cui regolarizzare la sua posizione e gli si propone di transare con una sanzione amministrativa online.

si offrono antivirus specifici
• Il malware crittografa surrettiziamente i dati della vittima e non fa niente altro.
La truffa consiste nell’indurre l’utente a cercare in internet una soluzione al problema e spesso cercando trova dei software legali a pagamento predisposti per rimuovere la minaccia.
Per proteggersi dalla minaccia è sufficiente fare il backup dei dati con regolarità e se si verifica un attacco evitare di pagare offerte di soluzioni che giungessero per mail contenenti antivrus specifici.
Limitarsi, invece, a pulire il disco e ripristinare i dati di backup.
Si suggerisce, sempre di fare il backup con certa regolarità, meglio su cloud.



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