Ranking su Google: fatti e miti nel 2022

Poche chiacchiere per questo nuovo articolo del nostro blog: uno schema, sintetico ma molto, molto interessante, riguardante i fatti (veri) ed i miti (falsi) circa i parametri di posizionamento organico su Google… ne scoprirai delle belle!
del 11/05/22 -

1 – Anzianità del dominio (MITO)

Teoria comune: l’anzianità di un dominio rende un sito web più autorevole agli occhi di Google, e quindi è un importante fattore di ranking

Risposta di Google: nel 2010, Matt Cutts rispose che “non esiste alcuna differenza tra un dominio nato 6 mesi fa ed uno nato 2 anni fa”. Anche John Mueller rispose con un secco “no” alla domanda se l’anzianità di dominio favorisse il ranking di un sito

2 – Keyword contenuta nel dominio (MITO)

Teoria comune: registrare un dominio contenente la keyword esatta per la quale si vuole essere trovati ne facilita il posizionamento organico

Risposta di Google: da diversi anni, Google ha pubblicato l’algoritmo EMD (exact domain match) preposto a scoraggiare tale tecnica usata in modo manipolativo

3 – Keyword contenuta nell’URL della pagina (FATTO)

Teoria comune: nominare l’URL della pagina con la keyword più rilevante per il target di tale pagina è un importante fattore di ranking

Risposta di Google: John Mueller ha confermato che la keyword nell’URL è un segnale di ranking, sebbene di gran lunga meno importante di altri, avvisando che modificare la struttura degli URL solo per tale scopo sarebbe controproducente a livello SEO

4 – Keyword contenuta nel description tag (MITO)
Teoria comune: inserire la keyword all’interno della descrizione della pagina (snippet o description tag) porta benefici al posizionamento

Risposta di Google: nel 2009 Google ha smesso di considerare tale aspetto come parametro di ranking. Tuttavia, resta l’importanza di una buona descrizione per favorire il CTR (che, però, non è un parametro di posizionamento, o almeno non specifico)

5 – Keyword contenuta nell’h1 (DUBBIO)

Teoria comune: inserire la keyword all’interno del titolo della pagina (h1), ed evitare la ripetizione di più titoli h1, è un fattore determinante di ranking

Risposta di Google: nell’ottobre del 2015, John Mueller dichiarò che “sebbene l’h1 venga utilizzato da Google per contestualizzare meglio il contenuto di una pagina, non significa che sia un parametro di ranking di fondamentale importanza”.

Nostro commento: forse a livello teorico non lo è, ma nella pratica un h1 lineare e allineato con la keyword target della pagina è importante eccome…

6 – Lunghezza dei testi (MITO)
Teoria comune: una pagina con contenuti testuali particolarmente corposi (2.000-3.000 parole) tende a posizionarsi meglio di una con testi sintetici o comunque più brevi

Risposta di Google: recente risposta di John Mueller “il conteggio delle parole non è un fattore di ranking, risparmiatevi la fatica”. Abbastanza chiaro, no?

7 – Link interni (FATTO)

Teoria comune: i link interni favoriscono crawling e indicizzazione delle pagine, ed aiutano Google a distinguere le pagine più importanti da quelle meno, costituendo quindi un importante fattore di ranking

Risposta di Google: sempre il solito John Mueller ha dichiarato che “i link interni sono molto importanti, sopratutto se ben contestualizzati e con i giusti anchor text”

8 – Dati strutturati (DUBBIO)

Teoria comune: i markup dei dati strutturati (schema.org), aiutando Google a comprendere la categoria dei contenuti di una pagina web (evento, prodotto, organizzazione ecc…), migliorano il posizionamento organico

Risposta di Google: John Mueller dichiare che “seppur utile nel riconoscimento dei contenuti da parte dei nostri algoritmi, l’utilizzo dei dati strutturati non è attualmente un fattore di ranking”

Nostro commento: i dati strutturati, laddove utilizzabili, per la nostra esperienza aiutano non solo il posizionamento su keyword specifiche, ma anche e sopratutto le possibilità di apparire nei “featured snippet” (visualizzazione estesa del risultato nella SERP di Google) e, in generale, restituiscono dei vantaggi nella strategia di visiblità organica

9 – Utilizzo dell’ https (FATTO)

Teoria comune: i siti in https (certificato SSL) sono maggiormente considerati da Google

Risposta di Google: nel 2014, Google introduce l’https tra i parametri di ranking, pur dichiarando attraverso Garry Illyes che “l’https non è un fattore di ranking critico”

10 – Ubicazione del server di hosting (FATTO)

Teoria comune: l’ubicazione del server di hosting è un segnale per Google circa il target geografico del sito web

Risposta di Google: Matt Cutts ha confermato che ci sono più alte probabilità di un miglior ranking laddove il sito sia ospitato nello stesso paese del target al quale si rivolge

11 – Click Through Rate (DUBBIO)

Teoria comune: tanto più alto è il CTR di una pagina, tanto più Google tenderà a spostarla in alto nei risultati di ricerca

Risposta di Google: Gary Illyes ha più volte negato tale evidenza, dichiarando esplicitamente che il CTR non è usato da Google come parametro di ranking

Nostro commento: se da un lato il CTR come parametro isolato dal resto non è probabilmente un aspetto così determinante nel ranking, anche perchè facilmente manipolabile con appositi software, dall’altro abbiamo evidenze multiple di come il comportamento dell’utente in fatto di click e frequenza di rimbalzo sia in grado di influenzare, anche in modo piuttosto determinante, il posizionamento in SERP

12 – Traffico (MITO)

Teoria comune: un sito che riceve più traffico di un altro avrà maggiori possibilità di un miglior posizionamento

Risposta di Google: un documento pubblicato da Google, e successive dichiarazioni, hanno negato il coinvolgimento del traffico di un sito in ambito posizionamento organico

13 – Link in ingresso (FATTO)

Teoria comune: l’algoritmo di Google tiene in forte considerazione il numero di domini e di pagine che linkano un sito web

Risposta di Google: Larry Page, in una presentazione degli algoritmi Google, ha dichiarato che “le citazioni ed i link verso una specifica pagina danno un’idea della sua importanza e qualità”

Nostro commento: se pensiamo che Google ha sviluppato, e perfezionato negli anni, appositi algoritmi preposti ad individuare i cosidetti link “spam”, è facile comprendere come l’importanza dei backlink sia fondamentale, ed oggi uno dei più importanti fattori di ranking

14 – Link in uscita (FATTO)

Teoria comune: linkare fonti autorevoli può favorire il ranking di una specifica pagina web

Risposta di Google: John Mueller nel 2016 dichiara che “linkare il tuo sito a quello di altre persone non è un parametro di ranking per Google, sebbene possa portare valore ai tuoi contenuti e renderli maggiormente rilevanti nei risultati di ricerca”

Nostro commento: argomento moltro controverso. La nostra idea è: sì ai link a fonti esterne autorevoli, ma in numero assolutamente limitato, posizionati in modo ben contestualizzato e con anchor text non manipolativi.

In futuro torneremo ancora su miti e fatti della SEO, anche sulla base di quello che la comunità di specialisti riuscirà a scoprire e, perchè no, in relazione a quello che i nostri amici di Google andranno a dichiarare nei prossimi mesi… Stay tuned!



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