Quanto pesa l’OPEC sui mercati emergenti

I titoli dei mercati emergenti si sono fermati nella giornata di lunedì (dopo sette giorni di rialzo) a causa del non accordo (dopo il meeting dei maggiori rappresentanti dell’OPEC) dei maggiori produttori di greggio al mondo sulla quantità da produrre.
del 21/04/16 -

Le azioni russe sono scese per il terzo giorno consecutivo guidate dalle società energetiche, le stock cinesi hanno subito nuove perdite dopo più di tre settimane di contrattazioni. I titoli brasiliani sono stati trattati dai trader in modo differente a causa dell’impeachcment nei confronti del presidente Dilma Rousseff.

Il Brent è sceso dello 0,4% a 42,92$ al barile a Londra dopo aver ceduto nelle prime ore di contrattazioni più del 2%.

Ma cosa è successo al meeting dell’OPEC?

I colloqui dell’opec si sono conclusi (dopo una due giorni di discussioni) senza un accordo soprattutto perché alcuni paesi, tra cui l’Arabia Saudita, si sono rifiutati di frenare la produzione senza l’impegno simile da parte di altri grandi produttori come l’Iran.

Il calo è stato compensato in parte, da alcune scommesse che le prospettive di crescita e l’afflusso di capitali tra le nazioni in via di sviluppo potranno contrastare l’impatto di un eccesso di petrolio.

Luca Paolini (capo strategist di Pictet Asset Management a Londra) ha dichiarato:

La resilienza di crescita della Cina, la debolezza del dollaro e forse anche l’impeachment di Dilma Rousseff in Brasile, così come la recente forte ripresa dei flussi verso i mercati emergenti, stanno creando abbastanza slancio per convincere gli investitori che qualsiasi prezzo del petrolio è un’opportunità di acquisto
Il MSCI Emerging Markets Index è scivolato dello 0,4% a 843,68. I flussi di investimento in ETF statunitensi che acquistano titoli dei mercati emergenti sono quasi raddoppiate, estendendo la più lunga striscia vincente dallo scorso maggio. I depositi in ETF dei mercati emergenti che investono attraverso le nazioni in via di sviluppo, così come quelli che colpiscono i paesi specifici è salito a 706.500.000 milioni di dollari nella settimana conclusa il 15 aprile da 373.200.000 milioni di dollari nel periodo precedente, secondo i dati compilati da Bloomberg.

L’indice Micex ha perso lo 0,8% a Mosca. Il dollaro-denominato RTS (ovvero l’indice dei titoli azionari russi) è sceso dello 0,6% come Gazprom PJSC, Lukoil e Rosneft PJSC OJSC, ognuno dei quali ha perso almeno l’1,1%. Il fallimento dei negoziati di Doha aumenta la pressione sul governo russo perché combattere un secondo anno di recessione e con sanzioni internazionali legate al suo ruolo nel conflitto Ucraina, non è affatto semplice.



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