Prestiti e crisi: ecco cos'è cambiato

Come sono cambiate le abitudini degli italiani in fatto di prestiti in seguito alla crisi? Purtroppo per noi le famiglie risultano essere sempre più indebitate travolte dal vortice dei debiti con banche, fisco e finanziarie.
del 08/02/13 -

La crisi che ha colpito l'economia mondiale (prima in Usa e poi in Europa) dal 2008 ad oggi ha stravolto il nostro modo di vivere anche per quanto riguarda i finanziamenti. Sempre più spesso, infatti, si accede al credito non più per poter avere la liquidità necessaria per ristrutturare la propria casa o comprare l'auto nuova ma, più semplicemente, per poter far fronte alle piccole spese quotidiane. Questo cambiamento, che per alcuni potrà sembrare poco significativo, non è altro che una fotografia dello stato di salute del paese.

Non a caso, secondo uno studio della Cgia, le famiglie italiane hanno aumentato la propria esposizione nei confronti delle banche impoverendosi sempre di più. Parliamo di prestiti personali, sempre più spesso non finalizzati, con cui si cerca di far fronte alle tante spese che, un tempo, non creavano nessun problema.

Spesso si finisce con il richiedere un piccolo prestito anche solo per pagare le bollette arretrate o per finanziare le spese relative alle scuole dei bambini. Anche le tasse, sempre più spesso, stanno diventando un motivo frequente per cui si chiede di accedere a fidi o finanziamenti.

Basti pensare che, mediamente, una famiglia è esposta all'indebitamento per 19.916 euro con un aumento di 11,604 euro. La situazione alla fine di ottobre 2012 vedeva primeggiare Roma dove le famiglie sono indebitate mediamente per 29.353 euro, seguita dalla provincia di Milano con 28.472 e da Lodi 28.351.

Il problema è che l'alto tasso di interesse a cui gli isituti di credito erogano i finanziamenti oggi spinge molte famiglie ad indebitarsi sempre di più dando vita ad un vero e proprio vortice del debito. In sostanza le famiglie indebitate che non riescono a pagare le rate sono spinte a richiedere un nuovo prestito, magari più lungo e quindi con una rata più bassa, per estinguere il vecchio. Il risultato è un indebitamento perenne e un continuo pagare interessi.

Non a caso i prestiti per consolidamento sono, ancora oggi, una delle categorie di finanziamento più richieste tanto che tutti gli istituti di credito ne propongono diverse tipologie. Ma, come dicevamo, il problema è proprio degli interessi, visto che questi prodotti si trovano ad un tasso di interesse medio del 10-11%.

Insomma, pur non volendo assumere toni drammatici che sarebbero del tutto fuori luogo, dobbiamo riconoscere che la situazione dell'economia italiana continua ad essere estremamente delicata.



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