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Più occupazione, più ricchezza, più precari - ecco la fotografia della Roma che produce

Il tasso di disoccupazione è sceso al 7.2% rispetto al 7.3% registrato nel 2006 Sale anche la propensione al consumo: è al 93% contro l´86% nazionale Ma le infrastrutture e i servizi non sono ancora da vera metropoli “Nel futuro ci sarà una economia più attenta all´ambiente” Più occupazione, più ricchezza, più precari ecco la fotografia della Roma che produce Alessandra Paolini Il rapporto sull´economia. Veltroni: “Non è la capitale della pennichella”
del 27/11/07 -

E´ una foto fatta di colori che parlano di imprese in espansione, occupazione in aumento, valore aggiunto che schizza all´insù. Ma c´è anche qualche spruzzata di grigio in questa istantanea su Roma contenuta nel settimo “Rapporto sull´economia romana”. E sono le infrastrutture e servizi non ancora all´altezza di una vera metropoli. E, rispetto a una media nazionale ferma all´11,8, la precarietà del lavoro che è pari al 13,3% ma è un dato legato alla prerogativa di città del terziario.
«Detto questo, il treno targato Roma va. Non siamo più la capitale della pennichella e dei ministeri», ha detto il sindaco Veltroni snocciolando numeri e cifre di una crescita capitolina, che nel 2006 è stata superiore al resto d´Italia. Tanto che lo scorso anno 150mila persone hanno scelto Roma come città dove vivere e lavorare. «In questo non c´entra l´immigrazione, perché tutte le altre città hanno perso abitanti», ha spiegato Veltroni.
Alchimia che funziona, stando ai numeri del rapporto. Nel 2006 il valore aggiunto ha segnato un tasso di crescita del 3,7 per cento (3,1 è l´indice nazionale). E l´85% del valore viene dal settore dei servizi, confermandosi leva principale per la produzione di ricchezza. Cresciuta del 44,6 % in dieci anni. Tra il ‘97 e il 2006 le imprese del terziario sono passate da quasi 124.932 a 163.000. Il che vuol dire + 30,7 per cento contro la media italiana del 16,7 per cento. E cresce anche la propensione al consumo che arriva al 93% contro l´86 del resto d´Italia.


Anche l´occupazione ha fatto un balzo in avanti. Più 1,5% rispetto al 2005 con un incremento di 23.000 unità. Il tasso di occupazione si attesta quindi al 48,7% rispetto al 45,3% del Paese. Rallenta però quella femminile: da 55,4% al 53,8% superiore comunque alla media nazionale: 46,3%. Alta l´occupazione straniera, 8,7% per cento del dato complessivo. A Roma lavorano quasi 138.000 stranieri, il 63% fa l´operaio.
Le persone in cerca di lavoro sono 123 mila, nel 54% dei casi sono donne. Il tasso di disoccupazione è sceso al 7.2% rispetto al 7.3% registrato un anno fa.
In ascesa anche il numero delle imprese, 409.957 con un + 2,9% rispetto al +1,2% nazionale. Le neo-nate nel 2006 sono state 32.000. Imprese troppo piccole. «Bisogna fare uno sforzo ulteriore per far crescere la dimensione se si vuole essere davvero competitivi», ha affermato il presidente dell´Unione industriali di Roma, Luigi Abete.
Ma la vera carta vincente di Roma è il turismo con un incremento lo scorso anno del 10.14% di presenze. Attratti anche dall´offerta culturale romana sono arrivati in 23 milioni. « Questa è una città - ha concluso Veltroni - che, secondo De Mita, doveva andare verso un inarrestabile declino. E non è stato così. Questo perché Roma ha inseguito un modello, la concertazione sulle politiche sociali e per produrre e generare sviluppo». Una Roma - assicura il sindaco - che farà da traino nella riconversione economico-industriale nel rispetto dell´ambiente: dai pannelli solari ai rifiuti.



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