Perchè le aziende sviluppano una strategia dell' Information Technology (IT Strategy)

I motivi per i quali le aziende che vogliono massimizzare l' efficienza economica dei loro investimenti in Information Technology elaborano una IT Strategy.
del 05/05/11 -

di Marcello Sabatini – Senior IT Strategy Consultant

Studi e ricerche indipendenti sui benefici ottenibili dall' utilizzo dell' Information Technology iniziarono nella metà degli anni '60 ed hanno avuto il loro culmine a cavallo tra gli '80 ed i '90. Dall' analisi della letteratura prodotta in quei periodi si nota come esista una sostanziale comunanza di opinioni sui seguenti risultati:

1. Le aziende che investono in IT hanno benefici in termini di produttività ed efficienza
2. L' entità dei benefici ottenuti dipende dalla capacità di utilizzo dell' Itda parte degli end users e dalla qualità delle relazioni tra end user stessi e il personale IT

La rapida trasformazione dei mercati che ha portato la competitività delle aziende a dipendere sempre di più dalla capacità di acquisire ed elaborare informazioni in modo efficiente ed affidabile ha fatto sì che i benefici ottenibili dall' utilizzo dell' Information Technology siano sempre di più legati alla capacità delle aziende di elaborare una strategia dell' informazione tale da soddisfare il bisogno informativo dei loro processi disegnati in funzione delle eccellenze che le aziende stesse vogliono raggiungere.
A questo si aggiunge il fatto che l' offerta IT è rapidamente cresciuta e pone di fronte alle aziende una maggiore difficoltà nella scelta degli strumenti più appropriati alle loro esigenze. Il rischio di incorrere in investimenti errati che porterebbero a costi non giustificati ed obiettivi non pienamente raggiunti è aumentato in modo significativo. Una IT non in linea con gli obiettivi strategici perderebbe in maniera determinante il suo ruolo di leva competitiva non solo per la sua incapacità di soddisfare i bisogni informativi ma anche, e forse soprattutto, proprio perchè influirebbe negativamente sulle relazioni tra il personale tecnico e gli end users.
Per questi motivi le aziende sono sempre più propense a muoversi in funzione di una IT Strategy definita che è di fatto l' unico strumento efficace per :

1. Investire in IT con precisione quasi “chirurgica” rispetto ai reali obiettivi di business
2. Massimizzare la qualità delle relazioni tra il personale IT e gli end user

Indipendentemente dal metodo utilizzato per definirla, una IT Strategy deve riflettere uno schema che deve svilupparsi partendo dalla chiara comprensione degli obiettivi del business e rispondendo alle seguenti domande:

Qual è il contributo che l' IT può dare?
Quali principi alla base delle nostre scelte?
Quali modelli di IT governance?
Quale gestione finanziaria dell' IT?
Quali metriche?
Quali servizi IT?
Quale architettura tecnologica?
Quali competenze?
Quali politiche di sourcing?

Se un' azienda è in grado dare risposte precise a queste domande (di fatto si tratta di un modello proposto da Gratner), allora ha una IT Strategy che non solo determinerà il massimo valore prodotto dall' utilizzo delle tecnologie dell' informazione, ma rappresenterà soprattutto una barriera invalicabile nei confronti di scelte ed investimenti errati. Del resto M. Watkins definisce una strategia come “ set of guiding principles that, when communicated and adopted in the organization, generates a desired pattern of decision making. ...”


A proposito di Marcello Sabatini

Marcello Sabatini è un consulente senior che offre aiuto alle aziende durante il processo di formulazione, avviamento ed attuazione delle loro strategie dell' Information Technology.
Il suo percorso professionale inizia nel 1982 con la laurea in Scienze dell' Informazione conseguita presso l' Università di Pisa. Lavora 16 anni in una importante software house italiana seguendo un percorso di crescita che lo porta alla dirigenza nel 1990. Assume il ruolo di responsabile delle attività aerospaziali dell' azienda guidando progetti afferenti al programma dell' ESA (European Space Agency) che ha prodotto il modulo europeo (Columbus) attualmente in orbita come parte della stazione orbitante. Dal punto di vista puramente tecnico, Marcello è particolarmente attivo nell' area del software engineering e contribuisce alla definizione degli standard di sviluppo del software di bordo di Columbus con particolare enfasi sugli aspetti legati alla progettazione del software object-oriented ed il passaggio tra specifiche software funzionali e architetture ad oggetti.
Successivamente assume il ruolo di responsabile della ricerca e guida consorzi europei su progetti che riguardano l' integrazione tra multimedialità, internet e sistemi informativi geografici.
In tutte le attività svolte, il denominatore comune è stato l' allineamento strategico tra le scelte tecnologiche e gli obiettivi di medio e lungo periodo dei progetti e delle aziende coinvolte. Il contesto internazionale delle sue attività ha contribuito in maniera determinante allo sviluppo dell' attitudine al lavoro in team, al forte orientamento agli obiettivi ed all' utilizzo di metodi rigorosi. Ha inoltre contribuito ad accrescere la sua conoscenza del settore IT in molti contesti di utilizzo differenti: dai sistemi embedded ai sistemi per il mercato business. Lo sviluppo della capacità di creare relazioni strategiche tra tecnologia ed obiettivi di business è la diretta conseguenza del suo percorso professionale.
Dal 1999 Marcello opera come consulente principalmente per aziende di medio grande dimensione anche se tra i suoi clienti annovera diverse realtà appartenti al mondo della PMI.
Marcello ha conseguito le certificazioni ITIL V2 Foundation, Six Sigma Green Belt e Lean&Design for Six Sigma.



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