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Organizzazione Mondiale Sanità: un miliardo di persone senza acqua potabile

Nel 2008 più di un miliardo di persone non potrà disporre di acqua potabile e sicura. E oltre il 20% degli abitanti in 30 paesi del mondo dovrà fronteggiare problemi di carenza idrica: una percentuale che entro il 2025 diventerà del 30% in 50 paesi. Italia a rischio a causa di "sprechi" e reti "colabrodo". A lanciare l'allarme è l'Organizzazione Mondiale della Sanità in occasione della Giornata mondiale dell'Acqua celebrata il 22 marzo.
del 28/03/08 -

Dai dati diffusi dall'OMS risulta inoltre che circa il 40% della popolazione mondiale, circa 2,6 miliardi di persone, non ha ancora accesso a servizi igienici di qualità che sono esposti a gravi rischi sanitari, specie in Africa e Asia. In Italia, secondo le stime della Relazione annuale sullo stato dei servizi idrici che risale al 2006, la disponibilità di acqua non copre totalmente i fabbisogni e a pesare di più sono sprechi e reti 'colabrodo' che "perdono almeno il 40% del'acqua trasportata". Le esigenze di acqua del nostro Paese sono di circa 54,3 miliardi di metri cubi l'anno e le risorse utilizzabili vengono stimate in 53 miliardi di metri cubi, di cui 40 miliardi di metri cubi per la risorsa superficiale e 13 miliardi di metri cubi per quella sotterranea.

La Giornata mondiale dell'Acqua nel 2008 ha puntato i riflettori sulla mancanza di accesso ai servizi igienici a livello globale. ''Semplici interventi possono ridurre di un terzo il rischio di contrarre malattie come la dissenteria'', spiega Margaret Chan, direttore dell'Oms. ''Scarsi servizi igienici – ha scritto in un messaggio il segretario generale dell'Onu, Ban Ki Moon - combinati con l'assenza di acqua potabile sicura e igiene inadeguata contribuiscono alle terribili perdite di vite umane''. Il punto è che sulla risorsa idrica ci saranno sempre maggiori pressioni in futuro, specie da India e Cina, se adotteranno una dieta simile a quella occidentale. Si calcola che per ogni kg di carne di manzo si utilizzano 15mila litri di acqua, dieci volte di più rispetto ad 1 kg di grano. E le stime dicono che entro il 2030 la richiesta di acqua per la produzione di cibo raddoppierà. Andranno contati poi i consumi di acqua per la produzione di energia: già oggi gli Usa consumano 500 miliardi di litri di acqua al giorno per le proprie centrali elettriche.

Il Dossier Acque Wwf del 2007 traccia un quadro sulla situazione acqua in Italia: il consumo nelle abitazioni e nelle città incide soltanto per il 10% sul totale. All'agricoltura è attribuito un 46% dei consumi, alle industrie manifatturiere il 17%, alla produzione idroelettrica il 19% e per le forniture pubbliche il 18%. In alcuni Ambiti Territoriali Ottimali (ATO), riferisce il dossier Wwf, le perdite sono superiori al 55% (una perdita fisiologica è intorno ai 7-15%), con il caso limite dell'ATO di Avezzano in Abruzzo dove le perdite ufficiali sono pari al 77% dell'acqua immessa nelle reti.

Secondo il rapporto di Legambiente "Ecosistema urbano 2007" inoltre, il 90% dei comuni consuma tra i 100 e i 250 litri per abitante al giorno, mentre cinque città consumano oltre 300 litri. Milano, con un consumo per abitante di circa 395 litri di acqua al giorno per abitante, registra il valore più alto d'Italia; a seguire troviamo Lecce (354 litri), Ragusa (335 litri), Frosinone (312 litri) e Padova (308 litri). E infine il capitolo "acqua rubata": stime prudenti del Dossier Wwf indicano in circa 1,5 milioni di pozzi illegali, soprattutto nel centro sud.



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