Mal di testa col 3D. Di Michela Barbiero

Chi non fosse ancora andato a vedere un film in 3D è avvisato: l’allarme è arrivato da alcuni oculisti inglesi, che hanno parlato degli effetti collaterali di Avatar
del 12/04/10 -

Sugli amanti del cinema 3D incombe il rischio mal di testa. Il successo mondiale di Avatar, il kolossal di James Cameron, sta indubbiamente aumentando la popolarità dei film in tre dimensioni. Ma il tridimensionale porta con sé anche alcuni disagi, dal momento che l’esposizione prolungata delle vista a questo tipo di proiezioni può causare mal di testa. Chi non fosse ancora andato a vedere un film in 3D è avvisato: l’allarme è arrivato da alcuni oculisti inglesi, che hanno parlato degli effetti collaterali di Avatar, dal mal di testa alle vertigini, fino ad un non meglio identificato stato assimilabile all’ubriachezza.

Il problema, secondo gli studi, è che spesso questi film causano movimenti innaturali degli occhi. Solitamente, quando un oggetto si avvicina, gli occhi rispondono in due modi: convergono per seguirlo e contemporaneamente lo mettono a fuoco; per mantenere l’immagine nitida il cristallino cambia forma. Questo processo viene chiamato accomodazione visiva.

Un oggetto in 3D che schizza via dallo schermo causa, però, un conflitto sensoriale. Gli occhi si muovono verso l’interno per seguirlo, ma devono anche mantenere un fuoco fisso sulla superficie dello schermo. In questo modo convergono senza accomodazione, una separazione di due processi naturali che con un film lungo può essere faticosa: da qui i possibili effetti collaterali, come mal di testa e nausea.

Ma forse non è il caso di preoccuparsi troppo, almeno secondo Rick Heineman, esperto di tecnologia 3D e portavoce della RealD che fornisce la strumentazione necessaria alla maggior parte dei cinema americani. Heineman sostiene infatti che "il 3D di nuova generazione, basato su un unico proiettore digitale, è a prova di mal di testa, perché risolve i problemi di non allineamento del cinema in 3D 'classico', che funziona fondamentalmente con due proiettori distinti. Nel vecchio sistema, sono questi a inviare distintamente le immagini a ciascun occhio, che poi le riceve in tre dimensioni grazie agli occhialini le cui lenti di colore diverso l'una dall'altra, filtrano diverse lunghezze d'onda ed è possibile che, se i due proiettori non sono ben allineati, gli occhi di chi ha piccolissimi problemi di vista non corretti, subiscano un disturbo che si riverbera sul cervello innescando il mal di testa e anche la nausea."

Per capire se le nuove tecnologie risolveranno davvero il problema per tutti dovremo dunque aspettare che il 3D arrivi nelle nostre case. Nel frattempo gli oculisti consigliano di "fare un bel controllo alla vista anche a chi ci vede benissimo" per rilevare eventuali problemi silenti.



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