Legge di stabilità 2015

E’ stata appena approvata, al Senato, la legge di stabilità. Una manovra da 30,9 miliardi. Il saldo finale della manovra registrerebbe più spese per 4,8 miliardi e meno entrate per soli 1,9 miliardi. Sono confermati il taglio dell’Irap, gli 80€ per salari inferiori a 24.000€, il bonus bebè, i tagli dei trasferimenti alle Regioni e altri interventi sulla spesa.
del 23/12/14 -

Commentiamo sinteticamente le principali novità della Legge di Stabilità 2015.

Art. 3 (Fondo per la realizzazione del Piano La Buona Scuola)
Viene istituito un fondo di 1 Miliardo di € peri il 2015 e successivi 3 Mdi per il 2016, allo scopo di dare attuazione al piano “La Buona Scuola”, risorse sotanzialmente destinate ad assunzioni straordinarie ed alla stabilizzazioni dei contratti precari.

Art. 4 (Stabilizzazione bonus 80 euro)
Sono confermati gli 80€ come credito irpef che il sostituto di imposta potrà recuperare dallo Stato. Si tratta di 80€ mensili medi, visto che l’assegno è parametrato al numero dei giorni del mese. In totale spettano 960€ annui ai lavoratori che dispongono di un reddito non superioreai 24.000€.

Art. 5 (Deduzione del costo del lavoro da imponibile IRAP)
Lo sconto IRAP riguarda solo i contratti a tempo indeterminato, mentre sul tempo determinato ritorna al 3,9%, iliminando in effetti il taglio del 10% dell’aliquota già approvata nel 2014. Di fatto un taglio di risorse da destinare al taglio dell’odiosa tassa. A beneficiarsi, qundi, solo le grandi imprese con molti dipendenti, in misura ridotta se non assente le PMI.

Art. 6 (T.F.R. in busta paga)
“In via sperimentale, in relazione ai periodi di paga decorrenti dal 1° marzo 2015 al 30 giugno 2018, i lavoratori dipendenti del settore privato, esclusi i lavoratori domestici ed i lavoratori del settore agricolo, che abbiano un rapporto di lavoro in essere da almeno sei mesi presso il medesimo datore di lavoro possono richiedere al datore di lavoro medesimo, di percepire la quota maturanda tramite liquidazione diretta mensile come parte integrativa della retribuzione. La predetta parte integrativa della retribuzione è assoggettata a tassazione ordinaria”.
I dipendenti possono quindi chiedere di percepire in busta paga la quota di TFR al netto delle contribuzioni versate ai fondi privati, il TFR è assoggettato a tassazione ordinaria e non quella agevolata.

Art. 7 (Credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo e regime opzionale)
“A tutte le imprese che effettuano investimenti in attività di ricerca e sviluppo, a decorrere dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2019, è attribuito un credito d’imposta nella misura del 25 per cento delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media dei medesimi investimenti realizzati nei tre periodi di imposta precedenti a quello in corso al 31 dicembre 2015.”
Il credito annuale riconosciuto è pari al più ad 1/6 del valore dell’investimento.

Art. 9 (Regime fiscale agevolato per autonomi – ex regime dei minimi
Viene stravolto il regime dei minimi e la sintesi netta è che se si vuole aprire una partita iva, conviene farlo prima della fine dell’anno per godere dell’attuale regime, con imposta fofettaria del 5% e tetto di fatturato pari a 30mila€. Dal 2015, infatti, il tetto varia tra un minimo di 15mila€ e un massimo di 40mila€ a seconda dell’attività imprenditoriale e l’imposta è fissata al 15%.
Di seguito la tabella dei redditi massimi e i relativi coefficienti di redditività su cui si applica l’imposta.
GRUPPO DI SETTORE VALORE SOGLIA REDDITIVITÀ
Industrie alimentari e delle bevande 35.000 40%
Commercio all’ingrosso e al dettaglio 40.000 40%
Commercio ambulante 30.000 40%
Commercio ambulante di altri prodotti 20.000 54%
Costruzioni e attività immobiliari 15.000 86%
Intermediari del commercio 15.000 62%
Attività dei Servizi di alloggio e di ristorazione 40.000 40%
Attività Professionali 15.000 78%
Altre attività economiche 20.000 67%

Art. 10 (Misure per l’efficienza del sistema giudiziario)
“È istituito presso il Ministero della giustizia un Fondo, con la dotazione di 50 milioni di euro per l’anno 2015, di 90 milioni di euro per l’anno 2016, di 120 milioni di euro a decorrere dall’anno 2017, per il recupero di efficienza del sistema giudiziario e il potenziamento dei relativi servizi, nonché per il completamento del processo telematico.”

Art. 11 (Disposizioni in materia di ammortizzatori sociali)
E’ istituito nello stato di previsione del Ministero del lavoro un apposito Fondo la cui dotazione è pari a 2.000 milioni di euro a decorrere dall’anno 2015, per gli ammortizzatori Sociali (cassa integrazione in deroga)

Art. 12 (Sgravi contributivi per assunzioni a tempo indeterminato)
“Al fine di promuovere forme di occupazione stabile, ai datori di lavoro privati con esclusione del settore agricolo e con riferimento alle nuove assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato, con esclusione dei contratti di apprendistato e dei contratti di lavoro domestico, decorrenti dal 1° gennaio 2015 con riferimento a contratti stipulati non oltre il 31 dicembre 2015, è riconosciuto, per un periodo massimo di trentasei mesi, l’esonero dal versamento dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL, nel limite massimo di un importo di esonero pari a 8.060 euro su base annua.”

Art. 13 (Misure per la famiglia)
Confermato il bonus bebè per ogni figlio nato o adottato a decorrere dal 1° gennaio 2015 fino al 31 dicembre 2017, un assegno di 960 euro erogato mensilmente a decorrere dal mese di nascita o adozione. Tale assegno è corrisposto fino al compimento del terzo anno d’età per i figli di cittadini italiani o di uno Stato membro dell’Unione europea o di cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno residenti in Italia e a condizione che i genitori abbiano conseguito, nell’anno solare precedente a quello di nascita del bambino beneficiario complessivamente non superiore a 90.000 euro.

Art. 14 (Contrasto della ludopatia)
Si stanziano 50milioni di € per il contrasto alla ludopatia. Somma eroagata annualmente al SSN attraverso il trasferimento alle Regioni.

Art. 15 (Erogazioni liberali alle ONLUS)
Aumenta il tetto delle detrazioni alle ONLUS che passa da 2065€ a 30.000€.

Art. 17 (Politiche invariate)
Con questo articolo si stanziano i fondi per diverse tipologie di intervento e/o contributi ad enti: dall’autotrasporto ai disabili, dal funzionamento dell’agenzia delle entrate al fondo per i rifugiati.

Art. 18 (Superamento clausola di salvaguardia di cui all’articolo 1, comma 430, legge 27 dicembre 2013, n. 147)
Con questo articoli il Governo si cautela dal rischio di non perseguimento degli obittivi di medio termine. Un apparto di commi che nella sostanza rendono automatici gli aumenti delle accise, dell’IVA e di altre gabelle nel caso non tornassero i conti.

Gli altri articoli: riduzione dei trasferimenti alle Regioni ed ai Ministeri, razionalizzazione degli enti, contrasto all’evasione ecc.
Si tratta dell spending review che potrebbe arrivare a 12 miliardi di euro.
Coinvolti tutti gli organi dello stato, Ministeri, Regioni, Comuni, Enti.
Comuni. Si promuove l’aggregazioni dei Comuni che possono sinergicamente prevedere dei risparmi di spesa, supoerando il vincolo del patto di stabilità per cinque anni.
Ministeri. Pressoché tutti i ministeri dovranno tagliare la spesa-.
Regioni e Province. Sacrificate le seconde, che entro il 2017 dovranno risparmiare un cumulo di risaorse pari alla somma dei risparmi sui tre anni : 1 miliardo nel 2015, 2 miliardi nel 2016 e 3 miliardi nel 2017. Previsto il ricollocamento dei dipendenti delle Provincie, piano da definire.
Dipendenti statali: Aumenti previsti solo per Polizia, Carabinieri e altre forze dell’ordine.

proroga ai bonus energia e ristrutturazioni – Iva degli e-book: adeguamento al 4% dall’attuale 22%.

Per quanto non riportato si rmanda alla gazzetta Ufficiale.



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