Home articoli Sport Articolo

La storia degli Azzurri /2: 1930 - 1950

La storia a puntate della nazionale italiana di calcio: il ventennio che va dal 1930 al 1950, epoca di grandi trionfi
del 27/02/12 -

Il ventennio che va dal 1930 fino al 1950 fu per il nostro paese un epoca di grandi cambiamenti e stravolgimenti a livello sociale e non solo: all’inizio degli anni ’30 si assiste al radicamento del fascismo nei quadri sociali che aumenta gradualmente fino a sfociare nell’alleanza con Adolf Hitler che porterà il paese nella II Guerra Mondiale. Da un punto di vista sportivo, a differenza del ventennio 1910 – 1930 che abbiamo già preso in esame si assiste ad una consistente crescita della nazionale di calcio azzurra, crescita direttamente proporzionale all’aumento dell’interesse verso questo sport.
Dopo 3 amichevoli disputate contro Svizzera, Germania e Olanda (due vittorie ed un pari), la nazionale azzurra è pronta ad affrontare l’ultima partita della Coppa Internazionale, la prima competizione internazionale per squadre nazionali disputata in Europa che era iniziata nel 1927: l’ 11 maggio 1930 a Budapest, l’Italia con Vittorio Pozzo in panchina affronta l’Ungheria. Sarà un trionfo: 5 a 0 con reti di Cesarini, Cattaneo e tripletta di Giuseppe Meazza. Grazie a questa vittoria l’Italia conclude la manifestazione al primo posto con 1 punto di vantaggio sull’Austria e sulla Cecoslovacchia e si aggiudica l’ ambito trofeo, una coppa in cristallo di Boemia donata dal premier cecoslovacco.
La prima edizione della Coppa Internazionale ebbe un tale successo che la manifestazione venne replicata a partire dal 1931, e l’Italia ci arrivò rodata da due amichevoli: Italia – Spagna (2 a 3) ed Italia Francia (5 a 0, altra tripletta di Meazza) entrambe a Bologna. Il 22 febbraio 1931 gli azzurri sono pronti ad affrontare la seconda edizione della manifestazione: si parte a san Siro, Milano, con Italia - Austria e sarà una vittoria per 2 a 1 (Orsi e Meazza); un mese dopo a Berna l’Italia affronta la Svizzera e la partita termina 1 - 1. Dopo queste prime due partite quindi, gli azzurri hanno una vittoria ed una pareggio.
Altre 3 amichevoli si frappongono con il successivo impegno di Coppa Internazionale: sono trasferte contro Portogallo e Spagna (vittoria e pareggio) e un match in casa contro la Scozia: 3 a 0 a Roma, nello Stadio Nazionale del Pnf. Ci si tuffa quindi nuovamente nell’atmosfera della Coppa Internazionale, e l’Italia chiude il 1931 con un pari per 2 a 2 (a Roma) contro la Cecoslovacchia, con reti di Fulvio Bernardini e Alfredo Pitto; ed una vittoria a Torino contro l’Ungheria per 3 a 2, partita giocata pochi giorni prima di natale.
Il 1932 inizia come si era concluso l’anno precedente: il giorno di san Valentino, il 14 febbraio, gli azzurri sono impegnati nella quinta gara di Coppa Internazionale a Napoli contro la Svizzera. Finisce 3 a 0, con tripletta di Francisco Fedullo, uruguaiano del Bologna naturalizzato italiano e divenuto più semplicemente ‘’Francesco’’. Con il vento in poppa, il mese successivo l’Italia affronta l’Austria al Prater di Vienna: la rete di Meazza non basta agli azzurri, la partita termina 2 a 1 per gli austriaci e la Coppa Internazionale si prende 1 mese di pausa.
È l’8 maggio quando l’Italia si presenta a Budapest al cospetto dell’Ungheria per la settima gara della manifestazione: si gioca alle 15 e gli azzurri subiscono un altro stop, questa volta pareggiando per 1 a 1. Risultato che allontana la squadra italiana dal bis nella competizione, la cui ultima partita si disputerà dopo l’estate, il 28 ottobre 1932: mentre in Italia si celebra il decennale della marcia su Roma (28 ottobre 1922), la storia calcistica degli azzurri prende una piega piuttosto amara. A Praga l’Italia esce sconfitta per 2 a 1 ad opera della Cecoslovacchia nell’ ottavo ed ultimo incontro della Coppa Internazionale, il prestigioso trofeo finisce questa volta nella bacheca dell’Austria. Gli azzurri avranno modo di rifarsi.
Dopo 3 amichevoli contro Ungheria, Germania e Belgio, utili soprattutto a far incrementare il bottino di reti azzurre di Meazza (ben 4 in queste 3 partite, il 2 aprile del 1933 gli azzurri fanno il loro esordio nella terza edizione della Coppa Internazionale: si gioca a Ginevra, al Parc de Sport, contro la Svizzera; l’Iltalia si imporrà per 3 a 0 con rete del solito Meazza e doppietta di Angelo Schiavio, altro esponente del grande Bologna. Un mese dopo si replica: siamo a Firenze, presso lo stadio Comunale G. Berta (quello che poco dopo, dal 1933, avrebbe cambiato nome in Artemio Franchi in onore di uno dei più grandi dirigenti sportivi italiani) e l’Italia supera la Cecoslovacchia per 2 a 0. Per gli azzurri, due partite e 2 vittorie.
Una settimana dopo si va a Roma per assistere ad un’amichevole di prestigio assoluto contro l’Inghilterra, partita che terminerà 1 a 1, quindi per gli azzurri arriva qualche mese di riposo. Si riparte dopo l’estate, il 22 ottobre a Budapest per il terzo incontro della Coppa Internazionale e gli azzurri volano in Ungheria: terza vittoria in tre partite, 1 a 0 con rete di Felice Borel, calciatore della Juventus nato a Nizza e soprannominato ''Farfallino’’ per la sua leggerezza nell’incedere.



Licenza di distribuzione:
INFORMAZIONI SULLA PUBBLICAZIONE
La Vera Cronaca
Responsabile account:
Franco Battagli (Responsabile pubblicazioni)
Contatti e maggiori informazioni
Vedi altre pubblicazioni di questo utente
© Pensi che questo testo violi qualche norma sul copyright, contenga abusi di qualche tipo? Contatta il responsabile o Leggi come procedere
Stampa ID: 159890