La chirurgia estetica delle celebrità

Il fondoschiena della Lopez in Usa influenza la chirurgia estetica. E gli italiani? Contagiati dal trend Usa, ma non troppo. I più invidiati, vip del calibro di Angelina Jolie, Nocole Kidman, Pamela Anderson, Sophia Loren, Giselle Bündchen, Brad Pitt, e George Clooney. Sono usciti di recente gli interessanti esiti di un sondaggio americano condotto dall’Isaps, inviato ad oltre 20.000 chirurghi plastici in 84 Paesi. La lista è davvero lunga, e l’Isaps (International Society of Aesthetic Plastic Surgery) si è presa la briga di stilare con precisione certosina i “pezzi” di vip che farebbero il Frankestein della bellezza ideale per gli americani. E gli italiani? Contagiati dal trend Usa, ma non troppo.
del 25/06/08 -

Cosa chiedono gli italiani alla chirurgia estetica
Per le connazionali del Bel Paese, niente richieste del tipo “voglio il seno di Sara Tommasi”, pare. Ma allora, come vorrebbero diventare le donne italiane, che cosa si aspettano dalla chirurgia estetica? “Lo studio Usa ricalca una tendenza tipica dei Paesi americani di emulazione di un modello vincente – analizza il dottor Carlo Alberto Pallaoro, specialista in chirurgia plastica a Padova – fatto che in parte si avverte anche in Italia, ma decisamente attutito. Inoltre, è difficile parlare di ciò che desiderano gli utenti dalla chirurgia estetica generalizzando troppo. È invece necessario un distinguo, essenzialmente sulla base delle problematiche dei pazienti, che variano soprattutto secondo tre macro aree d’età, dai giovani fino ai 35 anni, poi dai 35 ai 50 anni e gli ultra cinquantenni”.

La chirurgia estetica femminile
Gli interventi che vanno per la maggiore tra le pazienti più giovani, fino ai 35 anni, si confermano la mastoplastica additiva, per conquistare qualche taglia in più di reggiseno, la liposuzione per scolpire il corpo eliminando gli eccessi adiposi e la rinoplastica, l’intervento che rimodella il naso. E i modelli portati dalle ragazze chi sono? “C’è sempre chi chiede un naso alla Nicole Kidman o il tipo di chirurgia fatta da Simona Ventura, ma sono comunque casi piuttosto rari. Oggi le ragazze sono informate e sanno che esistono procedure meno invasive di un tempo, quindi chiedono questo: un rimodellamento efficace con il minimo impegno”, sottolinea il dottor Pallaoro.
Diversa è la fascia delle 35-50enni. “In questo periodo cominciano i ritocchi al viso, come la blefaroplastica, e i mini lifting che definiscono l’ovale e tolgono le prime rughe in modo mirato”, continua lo specialista. “Per il corpo, oltre la liposuzione, viene consigliata l’addominoplastica, l’intervento che rassoda l’addome e scolpisce il punto vita”. Quindi il modello di riferimento, più che le evergreen Demi Moore e Kim Basinger, sono forse i ricordi dell’immagine che rifletteva loro lo specchio appena dieci anni prima…

Over 50…
Un discorso a sé merita la chirurgia estetica per le donne che hanno superato la cinquantina. “Una cinquantenne di oggi non è la cinquantenne di vent’anni fa” , riprende il dottor Pallaoro “il modello cui aspira è quello di una donna piacente e sensuale, impermeabile ad uno stereotipo di vecchiaia che la costringerebbe ad un’immagine dimessa”. Spesso le donne che si affidano alla chirurgia estetica a questa età non sono nuove al bisturi, “infatti molte sono pazienti che chiedono un lifting secondario, cioè un intervento più esteso che ripristina i benefici di un lifting precedente”.

E gli uomini? Il modello Berlusconi
Altro capitolo è quello della chirurgia estetica per gli uomini, che hanno raggiunto ormai il terzo abbondante della totalità dei pazienti all’anno. “Il desiderio maschile è quello di incarnare l’icona di giovane dinamico, sano e attraente”. Quindi le proposte per lui sono la liposuzione di addome e fianchi, rinoplastica, blefaroplastica e trapianto di capelli. Quest’ultimo intervento fa pensare immediatamente ad un autotrapianto molto “famoso”, quello di Silvio Berlusconi. Il fatto che un personaggio pubblico abbia ammesso senza difficoltà di essere ricorso a questo mezzo ha influito molto per il mercato chirurgico? “Da un lato la chirurgia tricologica ha goduto di uno sdoganamento senza precedenti, quindi gli uomini si sono mostrati meno restii a parlarne e a considerare un trapianto di capelli come opzione plausibile per porre fine alla calvizie. Dall’altro – continua il dottor Pallaoro – sono stati affascinati dall’esito stesso dell’intervento. Sono stati colpiti dall’impatto estetico e dalla qualità dei risultati. Del resto, la chirurgia estetica non è che un mezzo plausibile per mostrarsi al meglio, sia per un uomo, che per una donna”.
Fonte: Chirurgia estetica



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