L'ultima testimonianza di uno dei più noti consulenti italiani, dott. Franco D'Egidio

Hamleto.it ha intervistato l'Amministratore Delegato del Gruppo Summit, oltre che uno dei più noti consulenti italiani di Management, Dott. D'Egidio.
del 20/09/07 -

L'intervista rilasciata per Hamleto.it pochi giorni prima della sua scomparsa rappresenta l'ultima testimonianza della sua esperienza e professionalità nell’ambito della consulenza e formazione manageriale.

1. Summit è attiva nel mondo della consulenza e formazione per il management dal 1982. Cosa è cambiato o meglio come si è sviluppata in questi 25 anni nello svolgimento della sua attività?

Summit già nel suo anno di fondazione, 1982, si è da subito impegnata nel proporre al management italiano approcci e metodologie altamente innovative, per lo sviluppo manageriale.

In questo ambito il precursore fu il corso Time Manager, un corso che presto diviene un “cult” con oltre 120.000 partecipanti a tutt’oggi. Nel ’83 introduce in Italia il seminario Putting People First (PPF) incentrato sull’eccellenza del servizio. Una proposta senza precedenti per originalità di contenuti e modalità di erogazione. Il PPF ha assicurato il successo del turn around della British Airways ed è stato introdotto nelle migliori compagnie aeree del mondo e nell’automotive, per citarne alcune: Singapore Airline, Lufthansa, Audi-Volkswagen, Fiat e Toyota. Anche le migliori banche hanno utilizzato il PPF come leva principale per lo sviluppo del servizio.

Nel ’88 viene pubblicato il “Global Service Management”, poi riproposto negli Stati Uniti nel ’89 con il titolo “The Service Era”.

Summit, sempre pioniere per concetti e approcci mette a punto nel ’90 una modalità altamente efficace definita “Ispiring & Leading Change” e pubblica nello stesso anno “Change Management”.

Nel ’91 introduce l’approccio di Soft Consultancy “Envisioning Process” e relativa pubblicazione del testo “Vision & Leadership”.

Nel ’92 viene lanciato con grande successo un intervento fondamentale per lo sviluppo della qualità: l’intervento “Personal Quality”. Infatti, la Qualità Personale è il requisito di base per ogni altro tipo di Qualità.

Nel ’95 c’è l’avvio del gruppo di ricerca che sviluppa il nuovo concetto di Vitalità d’Impresa e relativo strumento di misurazione definito “Early Warning Decision System”. Viene quindi pubblicato il testo “Vitalità d’Impresa”. Negli anni successivi viene proposto il Vision Deployment integrato con l’Envisionig Process. La modalità assicura un forte allineamento di tutta l’organizzazione con le strategie aziendali. Nel ’99 realizza per Brembo il Bilancio dell’Intangibile, il primo del mondo nel manufacturing.

Summit organizza altresì diverse conferenze internazionali sul tema degli intagibles e dello sviluppo del Capitale Intellettuale. Entra così nell’advisory board del progetto comunità europea di PRISM. Nel 2003 viene pubblicato “La nuova bussola del Manager” che rappresenta la “summa” del pensiero di Summit. Viene quindi costituita la Summit IMM, società di misurazione e gestione degli intangibles.

Infine viene sviluppata una metodologia per rinforzare il valore del brand. Sempre animata dal desiderio di essere precorritrice, Summit sviluppa l’approccio degli intangibili di terza generazione e viene quindi incaricata dalla Borsa Italiana di realizzare la ricerca sul valore degli intangibles del segmento Star.

2. Parliamo della categoria “Studenti-Manager”: chi sono nello specifico i soggetti a cui si rivolge la vostra consulenza e formazione?

Summit si rivolge sia al vertice aziendale sia al management con le sue attività di consulenza e formazione, perfettamente integrate. La modalità d’aula è altamente interattiva e ricorre alla narrazione, alle immagini, alle analogie e alle metafore. Questo permette a Summit di coinvolgere efficacemente anche il personale operativo.

3. Oltre ad essere Amministratore Delegato di Summit Lei ha iniziato la Sua esperienza nel marketing, è “Key note speaker" a livello europeo ed internazionale, professore, nonché autore di tanti testi di Management, ci dica qualcosa della Sua esperienza professionale, di come, secondo Lei, si è evoluto il mondo della formazione in Italia,in rapporto anche con l’estero?

Il mondo della formazione in Italia ha avuto una notevole evoluzione. In proposito, Asfor e Aidp, hanno fornito un contributo strategico in questa direzione. L’aspetto critico del mondo della formazione italiana rispetto a paesi più evoluti, quali Stati Uniti, area Scandinava a cui seguono Francia e Germania, sta nel fatto che la proposta formativa è ipertrofica e frammentata. Va detto che paradossalmente l’eccesso dell’offerta ha contribuito allo scadimento dei livelli qualitativi. In altre parole viene proposto di tutto e di più, non solo, gran parte degli interventi non trovano alcun collegamento con gli indirizzi strategici aziendali e in particolare con le strategie di sviluppo del Capitale Intellettuale.

4. Quale dote viene richiesta oggi, secondo lei, ad un professionista, manager o direttore aziendale per avere successo nel suo lavoro. La formazione e l’aggiornamento continuo devono fare parte di un programma di carriera?

Indubbiamente la forte tensione all’apprendimento continuo congiuntamente ad una propensione elevata al cambiamento. Infatti, in assenza di entrambi non c’è crescita.

5. Guardiamo dall’altra parte…cosa dovrebbe offrire oggi una Società di Formazione Manageriale o una Business School, per diventare un punto di riferimento per professionisti e quadri qualificati? Quali prerogative ha, nello specifico, Summit?

L’offerta deve essere ricca di contenuti e fortemente contestualizzata con gli scenari di riferimento e con la realtà aziendale. Naturalmente anche la modalità ha il suo peso e deve essere costantemente all’avanguardia. Un altro aspetto importante della formazione manageriale è soprattutto quello di avere un respiro globale e di essere il risultato di una forte interazione con diverse scuole, discipline e saperi. Infatti, solo da una forte interazione scaturiscono proposte di elevato valore.

6. Vista la Sua esperienza nella comunicazione, cosa ne pensa di un portale come Hamleto.it, che ha come obiettivo la divulgazione dell’offerta di formazione manageriale e l’incontro con la domanda? Cosa apprezza/critica del portale?

Ottima iniziativa per un efficace incontro tra domanda e offerta. Colgo l’occasione per suggerire, al fine di dare un contributo di alto valore, di operare in modo selettivo ovvero è cruciale che ogni società che desidera accedere al Vostro portale deve rispondere a precisi requisiti di qualità e affidabilità. Riscontro inoltre buona navigabilità e interfaccia con l’utente e immediatezza nel servizio. Per quanto concerne le aree di miglioramento, il portale deve essere un più intuitivo ed ispirarsi a concetti di massima semplicità.



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