L’economia dell’Argentina

Tutti noi conosciamo l’Argentina per il famoso crack bancario che si è abbattuto sulla nazione alla fine degli anni ’90, ma quanto sappiamo veramente di questa crisi?
del 12/04/16 -

Quanto sappiamo invece della sua situazione economica attuale?

Attualmente la nazione è caratterizzata da un alto livello di benessere e un buon tasso di sviluppo dell’economia, cosa che la rendono una delle nazioni dell’America Latina più sviluppate, registrandosi come la 26° potenza al mondo.

Ecco gli argomenti che tratteremo:

- Settore Primario
- Settore Secondario
- Occupazione/Disoccupazione
- Piani statali per l’economia

Il settore primario

Il paese si caratterizza per un’immensa ricchezza in risorse naturali, e ciò lo porta ai primi posti per la produzione agricola e l’allevamento.

Per quanto riguarda l’agricoltura, coltivazioni principali sono soia, mais e frumento, circa il 15% di queste produzioni sono destinate all’esportazione (per lo più verso il Brasile, ma anche verso Cina, USA, Cile e Spagna). La zona maggiormente dedicata alle coltivazioni è la cosiddetta “Pampa”.

La maggior parte della produzione agricola viene invece destinata alle industrie alimentari. Per quanto riguarda il bestiame l’Argentina di configura come uno dei maggiori esportatori mondiali di bovini e ovini. La pesca contribuisce marginalmente all’economia del paese, mentre molto importante è la silvicoltura.

Il settore secondario

L’Argentina è, insieme al Cile, uno dei paesi più avanzati a livello industriale dell’America Latina.

Il paese possiede considerevoli quantità di gas e petrolio, che hanno permesso lo sviluppo di una più che avviata industria petrolchimica, a cui viene destinato quasi il 5% del greggio estratto (il petrolio esportato è invece pari al 20%). I giacimenti petroliferi si trovano principalmente nella provincia di Neuquen.

L’industria che più di tutte contribuisce al PIL nazionale è però quella manifatturiera, che si registra essere anche uno dei maggiori datori di lavoro della nazione (impiega circa il 13% della popolazione).

Come abbiamo già detto, importanti sono anche le industrie alimentari, in particolare quelle legate alla lavorazione della carne. Di una certa rilevanza sono poi le industrie automobilistiche, chimiche, metallurgiche e di produzione della carta.

La produzione industriale si concentra tra Buenos Aires e Cordoba, ma altre zone industrializzate sono quelle della Terra del fuoco, di Tucuman e di San Luis.

Occupazione/Disoccupazione

Come abbiamo già detto, la grande crisi per cui l’Argentina è famosa anche in Europa si è abbattuta sul paese tra la fine degli anni ’90 e l’inizio del nuovo secolo (secondo alcuni analisti, l’anno di picco della crisi fu il 2002).

Possiamo ben vedere infatti come da allora la situazione occupazionale sia in netto miglioramento:

Se agli inizi del 2000 il tasso di disoccupazione superava abbondantemente il 20%, via via la nazione è riuscita ad assestarsi su livelli innegabilmente bassi. Anche la crisi del 2014 non ha scosso eccessivamente la nazione, producendo un picco di disoccupazione solo momentaneo.

Analizzando con maggiore attenzione la situazione dell’ultimo periodo vediamo invece come l’occupazione sia nuovamente in risalita, anche se probabilmente ciò è dovuto più ad un meccanismo di assestamento dalla crisi del 2014 che a delle politiche correttive attuali.

I PIANI STATALI PER L’ECONOMIA

Il problema principale della nazione è l’inflazione: già nel 2012 l’INDEC calcolò per lo Stato un’inflazione del 9.9%. Il dato era nettamente più basso rispetto a quelli calcolati dagli altri organi del paese, e questo portò l’FMI ad accusare il paese di aver calcolato male l’inflazione per anni.

Solo nel 2014 il governo ammise il tasso di inflazione reale (non inficiato cioè dalla moneta), che era pari al 28% (una cifra estremamente alta).

Fu anche a causa di questo alto livello d’inflazione che scoppiò la seconda crisi nazionale, portando il pesos argentino ad una svalutazione del 14% in una sola seduta. Nello stesso anno il paese non è riuscito a chiudere correttamente i conti, andando nuovamente in default.

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