L’amore travolgente di ‘Cosa voglio di più’ secondo Silvio Soldini

Doppio appuntamento ieri a Bari, per la presentazione del film “ Cosa voglio di più” di Silvio Soldini, accompagnato dall’attrice protagonista Alba Rohrwacher e dalla sceneggiatrice barese Doriana Leondeff.
del 02/05/10 -

Dopo la presentazione alla Feltrinelli Libri e Musica avvenuta nel pomeriggio dalla giornalista e sceneggiatrice Antonella Gaeta, il cast ha salutato il pubblico in sala alle 20.30 presso il Cinema Ambasciatori (via Toma,67) . Il film è la cronaca puntuale e realistica di un amore travolgente che sconvolge la vita dei due protagonisti Anna e Domenico.

Anna, è una giovane impiegata di un agenzia assicurativa milanese convivente da anni con il suo fedele e tranquillo compagno Alessio ( Giuseppe Battiston), mentre Domenico, sposato con due figli in tenera età, lavora sottopagato in un’agenzia di catering. L’incontro che farà scattare il fatidico colpo di fulmine sarà casuale, un fugace scambio di numeri telefonici, lei che gli scrive un sms per incontrarlo per un caffè, per poi scatenarsi un susseguirsi di incontri rubati nelle pause pranzo, nelle ore dedicate alla piscina il mercoledì, per poi finire in motel squallidi e fatiscenti a 50 euro le prime quattro ore, pur di dedicarsi alla passione .

Soldini, nella breve presentazione, racconta la volontà di narrare una storia ispirata ad una reale confidenza fatta da una sua amica, che potrebbe però essere un po’ il simbolo della realtà attuale, dove a volte basta davvero poco per poter incrinare vecchi equilibri ed aprire nuovi varchi mettendo in serio pericolo presente e futuro. L’amore del resto non è questo ? E quanto in realtà i due protagonisti sono realmente appagati sentimentalmente dalla loro “ apparente” felicità, fatta di tranquille serate trascorse a vedere la televisione sul divano o ad accompagnare i bambini al parco.

Quanto “ vogliono di più” da una vita che sembra sfuggirli di mano, nella quale a volte non si è protagonisti ma solo spettatori . La narrazione filmica del regista è lieve, delicata ma anche crudele nella sua spietata verità. I sensi di colpa aumentano, ma in realtà dopo una breve fuga in Egitto, la mancanza di prospettive li porterà a dividere le loro vite in aeroporto, al momento di ritirare i bagagli. In realtà questa pellicola, scava davvero nell’animo umano la volontà di chiedere e regalarsi un qualcosa di più alla propria vita.

La generazione dei quarantenni, così precaria lavorativamente ma anche sentimentalmente, viene così magistralmente descritta da Soldini. Una società nella quale a volte si vive secondo status preimpostati, fatta di case tutte uguali, lavoretti saltuari, suoceri invadenti e comprensivi capaci di perdonare una innocente scappatella pur di salvare una famiglia che in realtà non c’è.

Le scene d’amore non si sprecano, la passione dei due protagonisti traspare appena, senza mai trasmettere però quel pathos che esiste nelle storie più travolgenti. Il cast è d’eccezione con una meravigliosa Alba Rohwacher, con Pierfrancesco Savino e Giuseppe Battiston ai lati di un triangolo infelice.

Ma in fondo quanti di noi, di fronte ad un bivio della nostra vita, pur insoddisfatti di essa, scegliamo la strada più semplice ?

Claudia Mastrorilli



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